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Il Regime Forfetario del 2024: Guida all’Accesso

29 Gennaio, 2024

L’aggiornamento delle leggi di bilancio porta continue novità in ambito fiscale, tra queste spicca il regime forfetario, una formula vantaggiosa per piccoli imprenditori e liberi professionisti. Il 2024 conferma la soglia di ricavi o compensi annui fino a 85.000 euro per accedere a questo regime, una soglia rivista al rialzo rispetto al passato, che apre le porte a numerosi contribuenti. Il regime forfetario è un’opzione che offre semplificazioni IVA e contabili, con l’attrattiva di una flat tax del 15%. Nonostante ciò, non si tratta solo di guardare al risparmio immediato, ma di valutare attentamente la propria situazione per comprendere se realmente conveniente. Tralasciando l’aspetto fiscale, ci sono infatti diverse variabili da considerare: dai costi sostenuti per collaboratori fino alla gestione di beni e servizi nell’eventualità di un cambio di regime. Un’analisi dettagliata aiuterà a capire se il forfetario è il regime adatto per la tua attività.

Storia e obiettivi del regime forfetario

Il regime forfetario è stato introdotto in Italia con la Legge di Stabilità del 2015, rappresentando una svolta significativa nella politica fiscale italiana, soprattutto per le piccole imprese e i lavoratori autonomi. L’obiettivo principale era quello di semplificare gli adempimenti fiscali e ridurre il carico tributario per i contribuenti di minori dimensioni, incentivando così l’attività imprenditoriale e la creazione di nuove realtà professionali.

Nascendo in un contesto economico che richiedeva una spinta verso la crescita e l’innovazione, il regime forfetario si proponeva di alleggerire la complessità burocratica che spesso grava sulle piccole attività e di offrire un ambiente più favorevole per lo sviluppo e la competitività. L’introduzione di questo regime è stata anche una risposta alla necessità di combattere l’evasione fiscale, fornendo un’opzione più conveniente e trasparente per la dichiarazione dei redditi.

In termini storici, il regime forfetario è stato una delle tante risposte legislative volte a stimolare l’economia attraverso la semplificazione fiscale. Con l’avvicendarsi dei governi e il mutare delle esigenze economiche e sociali, il regime forfetario ha subito varie modifiche. La più rilevante è stata apportata con la legge di Bilancio 2023, che ha innalzato la soglia massima di ricavi/compensi per l’accesso al regime dai 65.000 euro precedenti a 85.000 euro, estendendo così la platea dei beneficiari.

Gli obiettivi del regime forfetario rimangono quelli di garantire una maggiore equità fiscale, ridurre il peso della burocrazia per i piccoli imprenditori e facilitare l’accesso ad un sistema fiscale meno oneroso. Con una flat tax del 15%, il regime si pone come uno strumento di politica economica per incentivare la regolarizzazione delle attività economiche e la crescita nel rispetto delle normative fiscali.

La decisione di mantenere tale sistema nel panorama fiscale italiano evidenzia la volontà di supportare la parte più vulnerabile del tessuto economico del paese, quella composta da piccoli imprenditori, liberi professionisti e artigiani che sono spesso il motore di innovazione e sviluppo a livello locale. Il regime forfetario si presenta quindi come una scelta di politica fiscale orientata a promuovere l’impresa, la semplicità e la chiarezza, elementi essenziali per un mercato moderno e dinamico.

Cos’è il Regime Forfetario?

Il regime forfetario è un sistema di tassazione semplificato destinato a specifici contribuenti italiani, introdotto per favorire la crescita delle piccole imprese e semplificare gli adempimenti fiscali. Tale regime è rivolto principalmente a lavoratori autonomi, artigiani, commercianti, e professionisti che soddisfano determinati requisiti di reddito e altre condizioni specifiche.

Caratteristiche principali:

  • Soglia di Ricavi o Compensi: Per poter aderire al regime forfetario, i ricavi annui o i compensi percepiti non devono superare una certa soglia, la quale può variare a seconda del tipo di attività svolta. Con la riforma del 2023, questa soglia è stata portata a 85.000 euro.
  • Aliquota Impositiva Ridotta: Il regime forfetario prevede l’applicazione di una flat tax, cioè un’aliquota fiscale fissa. L’aliquota standard è del 15%, ma può scendere al 5% per i contribuenti che avviano una nuova attività imprenditoriale o professionale, applicabile per i primi cinque anni.
  • Esclusione dal Sistema IVA: I soggetti che aderiscono al regime forfetario sono esonerati dall’applicazione dell’IVA sulle fatture emesse, con la conseguente impossibilità di detrarre l’IVA sugli acquisti.
  • Esclusione dal Sistema degli Acconti: Non è richiesto il pagamento degli acconti d’imposta, che sono invece obbligatori nel regime ordinario di contabilità. Ciò riduce la complessità nella gestione delle finanze e il carico amministrativo.
  • Regime Contabile Semplificato: Gli aderenti al regime forfetario sono tenuti a una contabilità semplificata. Non è necessario tenere la contabilità ordinaria, ma è sufficiente registrare le fatture emesse e le spese sostenute.
  • Deduzioni e Detrazioni Limitate: Nel regime forfetario si applicano deduzioni e detrazioni in misura ridotta rispetto al regime ordinario. Inoltre, non è possibile dedurre molti dei costi che invece possono essere dedotti in altri regimi fiscali.
  • Esclusione Ritenuta d’Acconto: I forfetari sono esenti dall’applicazione della ritenuta d’acconto sui servizi prestati.

Requisiti per l’accesso:

  1. Non superare la soglia di ricavi o compensi prevista.
  2. Non effettuare operazioni soggette ad IVA al di fuori dei confini italiani.
  3. Non beneficiare di regimi fiscali agevolati in altri Stati dell’Unione Europea.
  4. Non avere partecipazioni in società a responsabilità limitata o in società di persone.

Limitazioni e Incompatibilità:

  1. Il regime forfetario non è accessibile ai contribuenti che hanno sostenuto spese per personale dipendente o collaboratori per importi superiori a 20.000 euro nell’anno.
  2. Non è compatibile con l’esercizio di imprese familiari o l’impiego di operai agricoli.
  3. È incompatibile con l’attività svolta sotto forma di associazione tra professionisti.

Il regime forfetario è dunque una scelta fiscale vantaggiosa per coloro che possono rientrare nei requisiti previsti, in quanto permette di semplificare notevolmente gli obblighi burocratici e di godere di un carico fiscale ridotto. Tuttavia, la decisione di optare per questo regime richiede un’attenta valutazione delle proprie condizioni e delle prospettive future, poiché le limitazioni imposte potrebbero non adattarsi a tutte le tipologie di attività o aspirazioni di crescita.

Analisi dei vantaggi

Il regime forfetario è stato concepito per offrire una serie di vantaggi fiscali e gestionali ai contribuenti che vi aderiscono. Di seguito, analizziamo i principali benefici che tale sistema comporta.

Vantaggi Fiscali:

  1. Aliquota Fiscale Ridotta: Uno dei vantaggi più evidenti è l’aliquota fiscale fissa e ridotta, che si traduce in un risparmio di imposta significativo, in particolare per chi si trova nelle prime fasce di reddito rispetto al regime ordinario o semplificato.
  2. Regime Agevolato per Start-up: Per i nuovi soggetti che iniziano un’attività, l’aliquota può essere ulteriormente ridotta al 5% nei primi 5 anni di attività, a patto che non siano stati esercitati negli ultimi tre anni attività simili a quelle intraprese.
  3. Esclusione dall’IVA: L’esclusione dall’applicazione dell’IVA può rappresentare un vantaggio competitivo, in quanto il forfettario può offrire beni o servizi a un prezzo inferiore rispetto ai concorrenti che devono invece applicare l’IVA.

Semplificazione Amministrativa:

  1. Adempimenti Burocratici Ridotti: La riduzione degli adempimenti burocratici è un vantaggio notevole, in quanto si alleggerisce il carico di lavoro amministrativo e si riducono i costi di gestione, inclusi quelli per eventuali consulenti fiscali.
  2. Mancata Applicazione degli Acconti: La non applicazione degli acconti d’imposta facilita la gestione della tesoreria e previene la necessità di anticipare denaro allo Stato, che in altri regimi potrebbe non essere ancora stato effettivamente incassato.

Gestione Contabile Semplificata:

Contabilità Semplificata: Il regime forfetario richiede una contabilità molto semplificata, che si riduce alla tenuta di un registro delle entrate e delle uscite, con minori costi e tempo dedicato alla burocrazia.

Altri Vantaggi:

  1. Esclusione dalla Ritenuta d’Acconto: Non essendo soggetti alla ritenuta d’acconto, i forfettari ricevono il pagamento pieno per i propri servizi senza deduzioni immediate, favorendo così la liquidità.
  2. Accesso a Contributi e Finanziamenti: In alcuni casi, l’essere parte del regime forfetario può facilitare l’accesso a contributi, agevolazioni e finanziamenti dedicati alle piccole imprese e ai giovani imprenditori.

Sebbene il regime forfetario offra questi vantaggi, è importante considerare anche le possibili restrizioni e limitazioni che comporta, come la soglia massima di ricavi, la limitata deducibilità dei costi e l’incompatibilità con altre forme di agevolazioni fiscali. Inoltre, il regime forfetario può non essere conveniente per chi ha alti costi deducibili o per chi prevede un rapido e significativo aumento del proprio fatturato. Pertanto, prima di aderire a questo regime, è essenziale valutare con attenzione la propria situazione fiscale e aziendale.

Analisi degli svantaggi

Nonostante i numerosi vantaggi offerti dal regime forfetario, esistono anche alcuni svantaggi che è importante considerare prima di aderire a tale regime. Di seguito sono analizzati i principali aspetti che potrebbero rappresentare delle limitazioni per i contribuenti.

Limitazioni nella Crescita e Fatturato:

Soglia di Ricavi: Il limite imposto sui ricavi annuali potrebbe frenare l’espansione dell’attività per evitare di uscire dal regime forfetario. Questo potrebbe risultare in una strategia aziendale non ottimale a lungo termine.

Deduzioni e Detrazioni:

  1. Deduzioni Fiscali Limitate: L’impossibilità di dedurre molti costi che sarebbero deducibili in altri regimi fiscali può essere svantaggiosa per chi ha spese significative. Questo aspetto rende il regime forfetario meno conveniente per le attività con margini bassi e costi elevati.
  2. Detrazioni per Investimenti: La mancanza di detrazioni per gli investimenti in beni strumentali e altre spese può essere un disincentivo per chi intende effettuare investimenti importanti per il proprio business.

Implicazioni IVA:

  1. Esclusione dall’IVA: Se da un lato l’esclusione dall’IVA può essere un vantaggio, dall’altro impedisce di detrarre l’IVA pagata sugli acquisti e sulle spese aziendali, il che può rappresentare una perdita significativa per chi effettua molte operazioni con fornitori.
  2. Difficoltà nelle Transazioni Commerciali: Alcune aziende potrebbero preferire non lavorare con soggetti in regime forfetario, in particolare in ambito B2B, dove la detraibilità dell’IVA è un fattore rilevante.

Restrizioni Operative:

  1. Limitazioni nelle Forme Societarie: Il regime forfetario non è accessibile a chi ha partecipazioni in società di persone, società a responsabilità limitata, o altre forme societarie che non siano l’impresa individuale.
  2. Incompatibilità con Altri Regimi: L’adesione al regime forfetario è incompatibile con l’applicazione di altri incentivi fiscali o regimi agevolati disponibili in Italia o in altri Stati dell’Unione Europea.

Complessità in Caso di Cambiamento:

Uscita dal Regime: Nel momento in cui si superano i limiti di fatturato o si cambiano le condizioni che permettono l’accesso al regime forfetario, il passaggio al regime ordinario o semplificato può comportare una maggiore complessità contabile e fiscale, con conseguente aumento dei costi di gestione.

Impatto sulla Previdenza:

Contributi Previdenziali: I contribuenti in regime forfetario sono soggetti al versamento di contributi previdenziali fissi, che non tengono conto del reddito effettivo. Questo potrebbe essere uno svantaggio per chi ha redditi molto bassi.

La scelta di adottare il regime forfetario deve essere ponderata attentamente, valutando sia i vantaggi sia gli svantaggi che esso comporta. È importante analizzare la propria situazione specifica, i piani di sviluppo dell’attività, nonché i costi e le spese aziendali previsti, per determinare se il regime forfetario rappresenti effettivamente la scelta fiscale più conveniente. In molti casi, potrebbe essere utile consultare un esperto fiscale per una valutazione su misura.

La determinazione del reddito imponibile

La determinazione del reddito imponibile per i contribuenti che si avvalgono del regime forfetario avviene attraverso un meccanismo semplificato che si basa sull’applicazione di un coefficiente di redditività. Questo coefficiente è diverso a seconda del settore di attività in cui opera il contribuente e viene applicato sull’ammontare totale dei ricavi o dei compensi percepiti nell’anno fiscale. Ecco come si procede al calcolo:

  1. Identificazione del Codice ATECO: Inizialmente, il contribuente deve identificare il codice ATECO corrispondente alla sua principale attività economica.
  2. Applicazione del Coefficiente di Redditività: Una volta identificato il codice, si applica il coefficiente di redditività relativo, come indicato nella tabella fornita dalla normativa vigente. Questi coefficienti variano in percentuale dal 40% all’86%, a seconda del settore di attività.
  3. Calcolo del reddito imponibile: Il reddito imponibile si ottiene moltiplicando i ricavi o i compensi per il coefficiente di redditività specifico. Ad esempio, se un contribuente nel settore delle costruzioni ha ricavi annui di €50,000, applicando il coefficiente del 86%, il reddito imponibile sarà di €43,000 (€50,000 * 86%).
  4. Deduzione dei contributi previdenziali: Dal reddito così determinato si possono dedurre i contributi previdenziali obbligatori versati nell’anno. Se il titolare dell’impresa paga i contributi per i collaboratori dell’impresa familiare, questi sono deducibili solo se i collaboratori sono a suo carico fiscale e non ha esercitato il diritto di rivalsa.
  5. Deduzione dell’eccedenza dal reddito complessivo: Qualora i contributi previdenziali deducibili superino il reddito imponibile calcolato con i coefficienti, l’eccedenza può essere dedotta dal reddito complessivo del contribuente.

Semplificazioni IVA

Le semplificazioni IVA per i contribuenti che adottano il regime forfetario sono un insieme di agevolazioni che hanno lo scopo di ridurre gli adempimenti fiscali relativi all’IVA. Queste misure sono particolarmente vantaggiose per le piccole imprese e i lavoratori autonomi, poiché semplificano notevolmente la gestione amministrativa e contabile dell’IVA. Di seguito sono riassunte le principali semplificazioni IVA per i contribuenti forfetari:

Semplificazioni IVA per i Contribuenti Forfetari

  • Non Addebito dell’IVA: I contribuenti forfetari non addebitano l’IVA ai loro clienti quando emettono fatture per la vendita di beni o per la prestazione di servizi.
  • Non Detrazione dell’IVA: Non possono detrarre l’IVA pagata sugli acquisti, in quanto non vi è un meccanismo di addebito e quindi di compensazione dell’imposta.
  • Esonero da Liquidazioni e Versamenti: Sono esonerati dagli obblighi di liquidazione periodica, versamento dell’IVA e presentazione della dichiarazione annuale IVA.
  • Nessun Obbligo di Registrazione Fatture: Non sono tenuti a registrare le fatture emesse, né i corrispettivi delle vendite, né gli acquisti ai fini IVA.

Obblighi Residui per i Contribuenti Forfetari

  • Conservazione delle Fatture di Acquisto: Devono comunque numerare e conservare le fatture di acquisto e le bollette doganali, per eventuali controlli fiscali.
  • Certificazione dei Corrispettivi: Sono tenuti a certificare i corrispettivi, ossia i ricavi derivanti dalle vendite al dettaglio o dai servizi resi direttamente ai consumatori finali, generalmente attraverso l’utilizzo di registratori di cassa o sistemi equivalenti.
  • Integrazione delle Fatture: Nel caso in cui i contribuenti forfetari siano debitori d’imposta per particolari operazioni (ad esempio, cessioni intracomunitarie, vendite a distanza, ecc.), devono emettere fatture integrate con l’indicazione dell’aliquota IVA e il relativo importo, che dovrà essere versato senza possibilità di detrazione. Il versamento dell’IVA dovuta deve avvenire entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l’operazione.

Fatturazione elettronica 2024

Dal 1° gennaio 2024, i contribuenti che operano nel regime forfetario sono tenuti all’emissione della fattura elettronica. Questo rappresenta un cambiamento significativo, in quanto prima di tale data, i forfetari potevano optare per la fattura cartacea.

Dettagli per l’emissione della fattura elettronica:

  • Codice Regime Fiscale: Il codice da utilizzare per identificare il regime forfetario nella fattura elettronica è il RF19.
  • Codice IVA: Poiché le operazioni effettuate dai forfetari non sono soggette a IVA, il codice da utilizzare in luogo dell’IVA nella fattura elettronica è N2.2, che corrisponde agli “altri casi delle operazioni non soggette”.
  • Tipologia di fattura: I forfetari possono emettere fatture (TD01) o parcelle (TD06), a seconda della natura dell’operazione.

Imposta di Bollo:

  • Soglia per l’Imposta di Bollo: Per importi superiori a 77,47 euro, è richiesto il pagamento dell’imposta di bollo, che attualmente ammonta a 2 euro.
  • Assolvimento dell’Imposta: L’importo dovuto per l’imposta di bollo deve essere indicato nel file della fattura elettronica inviato al Sistema di Interscambio (SdI). Il versamento deve avvenire tramite il portale “Fatture e Corrispettivi” dell’Agenzia delle Entrate.
  • Scadenze per il Versamento: Il pagamento dell’imposta di bollo deve essere effettuato entro l’ultimo giorno del secondo mese successivo al trimestre di riferimento. Vi sono però delle soglie per il pagamento cumulativo: se l’importo per il primo trimestre non supera i 5.000 euro, il pagamento può essere effettuato entro il 30 settembre; se l’importo complessivo per i primi due trimestri non supera i 5.000 euro, il pagamento può essere esteso fino al 30 novembre.

Termini per l’Emissione delle Fatture:

  • Fatturazione Standard: Le fatture devono essere emesse entro il 12° giorno successivo a quello di effettuazione dell’operazione.
  • Fattura Differita: Nel caso di fattura differita, il termine di emissione coincide con il giorno 15 del mese successivo a quello in cui è stata effettuata l’operazione.

Casi pratici

Per comprendere meglio l’impatto del regime forfetario sulla gestione fiscale e amministrativa di un’attività, esaminiamo alcuni casi pratici che illustrano come esso possa essere applicato in diverse situazioni.

Caso Pratico #1: Il Libero Professionista

Scenario: Marco è un grafico freelance che ha iniziato la sua attività da poco. Nel suo primo anno di attività, prevede di guadagnare circa 25.000 euro e ha poche spese, principalmente per l’acquisto di un computer e del software necessario per il suo lavoro.

Analisi: Poiché Marco ha un basso volume di spese deducibili, il regime forfetario potrebbe essere vantaggioso. Con un’aliquota ridotta e la semplificazione degli adempimenti burocratici, potrebbe risparmiare sia in termini di imposte sia di costi di gestione.

Caso Pratico #2: La Piccola Impresa in Crescita

Scenario: La ditta “Bella Casa” di Anna, specializzata in restauro di mobili, dopo tre anni di attività ha raggiunto un fatturato annuo di 60.000 euro. Anna sta considerando di assumere un dipendente e di acquistare nuove attrezzature.

Analisi: Anna dovrebbe valutare attentamente se rimanere nel regime forfetario, considerando il limite di fatturato e la necessità di investire in beni strumentali, per i quali non potrebbe godere di detrazioni fiscali. I costi per l’assunzione di personale e gli investimenti previsti potrebbero rendere più conveniente un passaggio a un regime ordinario o semplificato.

Caso Pratico #3: L’Impresa in Regime di Collaborazione

Scenario: Giovanni e Luisa sono due architetti che collaborano e desiderano formare una partnership. Entrambi hanno lavorato come liberi professionisti con un reddito individuale che si mantiene ben al di sotto della soglia massima del regime forfetario.

Analisi: La formazione di una partnership potrebbe escluderli dal regime forfetario se decidono di costituire una società di persone. Dovrebbero valutare se operare come due entità separate in regime forfetario o se unirsi in una struttura societaria con un diverso regime fiscale che permetta di dedurre le spese in maniera più ampia.

Caso Pratico #4: L’Artigiano con Alti Costi di Materiale

Scenario: Sergio è un artigiano che produce gioielli. Il suo fatturato annuo è di 30.000 euro, ma ha costi elevati per l’acquisto di materiali preziosi, che rappresentano circa il 60% del suo fatturato.

Analisi: Nonostante il fatturato di Sergio rientri nei limiti del regime forfetario, i suoi alti costi in materiali potrebbero non essere adeguatamente rappresentati in un regime che non consente la deduzione dei costi. Pertanto, un regime fiscale che gli permetta di dedurre questi costi potrebbe risultare più vantaggioso.

Caso Pratico #5: La Consulente con Clienti Esterni

Scenario: Chiara è una consulente di marketing con clienti sia in Italia che all’estero. Il suo fatturato annuo è di 40.000 euro, e lei spende una parte significativa di questi per viaggi e formazione professionale.

Analisi: Il regime forfetario potrebbe non essere il più conveniente per Chiara, poiché non può dedurre le spese di viaggio e formazione. Inoltre, lavorando con clienti esteri, l’incapacità di gestire l’IVA potrebbe complicare le transazioni commerciali e renderla meno competitiva.


Domande e Risposte

1. Cos’è il regime forfetario?

Il regime forfetario prevede rilevanti semplificazioni ai fini IVA e ai fini contabili e consente:

    • la determinazione forfetaria del reddito da assoggettare a un’unica imposta, in sostituzione di quelle ordinariamente previste;
    • l’accesso a un regime contributivo opzionale per le imprese.

2. A quali condizioni si può accedere al regime forfetario?

Possono accedere al regime forfetario i contribuenti che nell’anno precedente hanno congiuntamente:

    • conseguito ricavi e compensi, ragguagliati ad anno, non superiori a 85.000 euro (se si esercitano più attività, contraddistinte da differenti codici ATECO, si deve considerare la somma dei ricavi e dei compensi relativi alle diverse attività esercitate);
    • sostenuto spese per un importo complessivo non superiore a 20.000 euro lordi per lavoro accessorio, lavoro dipendente e compensi a collaboratori, anche a progetto, comprese le somme erogate sotto forma di utili da partecipazione agli associati con apporto costituito da solo lavoro e quelle corrisposte per le prestazioni di lavoro rese dall’imprenditore o dai suoi familiari.

3. Quali sono le cause di esclusione?

Non possono accedere al regime forfetario:

    • le persone fisiche che si avvalgono di regimi speciali ai fini IVA o di regimi forfetari di determinazione del reddito;
    • i soggetti non residenti, ad eccezione di coloro che risiedono in uno degli Stati membri della UE o in uno Stato dello SEE che assicuri un adeguato scambio di informazioni e che producono in Italia almeno il 75% del reddito complessivamente realizzato;
    • i soggetti che effettuano, in via esclusiva o prevalente, operazioni di cessione di fabbricati o porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;
    • gli esercenti attività d’impresa, arti o professioni che partecipano a società di persone o controllano direttamente o indirettamente società a responsabilità limitata o associazioni in partecipazione, le quali esercitano attività economiche direttamente o indirettamente riconducibili a quelle svolte individualmente;
    • le persone fisiche la cui attività sia esercitata prevalentemente nei confronti di datori di lavoro con i quali sono in corso rapporti di lavoro o erano intercorsi rapporti di lavoro nei due precedenti periodi d’imposta ovvero nei confronti di soggetti direttamente o indirettamente riconducibili a tali datori di lavoro, fatta eccezione per chi inizia una nuova attività dopo aver svolto il periodo di pratica obbligatoria ai fini dell’esercizio di arti o professioni;
    • quanti, nell’anno precedente, hanno percepito redditi di lavoro dipendente e/o assimilati di importo superiore a 30.000 euro, tranne nel caso in cui il rapporto di lavoro dipendente sia cessato nell’anno precedente (sempre che in quello stesso anno non sia stato percepito un reddito di pensione o un reddito di lavoro dipendente derivante da altro rapporto di lavoro).

4. Come si determina il reddito imponibile?

Il reddito imponibile dei contribuenti che adottano il regime forfetario si determina applicando all’ammontare dei ricavi conseguiti o dei compensi percepiti il coefficiente di redditività previsto per l’attività esercitata. Dal reddito determinato applicando i coefficienti di redditività si deducono i contributi previdenziali obbligatori compresi quelli corrisposti per conto dei collaboratori dell’impresa familiare fiscalmente a carico ovvero se non fiscalmente a carico qualora il titolare non abbia esercitato il diritto di rivalsa sui collaboratori stessi; l’eventuale eccedenza è deducibile dal reddito complessivo.

5. Come si applica la flat tax?

Al reddito imponibile si applica un’unica imposta nella misura del 15%, sostitutiva di quelle ordinariamente previste (imposte sui redditi, addizionali regionale e comunale, IRAP). Nel caso di imprese familiari, l’imposta sostitutiva, applicata sul reddito al lordo dei compensi dovuti dal titolare al coniuge e ai suoi familiari, è dovuta dall’imprenditore.

6. Quali sono le semplificazioni IVA?

I contribuenti che applicano il regime forfetario:

    • non addebitano l’IVA in fattura ai propri clienti né detraggono l’imposta assolta sugli acquisti;
    • sono esonerati dagli obblighi di liquidazione e versamento dell’imposta e di presentazione della dichiarazione annuale;
    • non sono tenuti a registrare le fatture emesse, i corrispettivi e gli acquisti.

7. Quali sono le semplificazioni in materia di imposte sui redditi?

I contribuenti che applicano in regime forfetario:

    • sono esonerati dagli obblighi di registrazione e tenuta delle scritture contabili, fermo restando l’obbligo di tenerne e conservarne i registri previsti da disposizioni diverse da quelle tributarie;
    • sono esclusi dall’applicazione degli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA);
    • non devono operare le ritenute alla fonte, ad eccezione di quelle sui redditi di lavoro dipendente e sui redditi ad essi assimilati.

8. Quando conviene la flat tax?

Occorre considerare una serie di variabili quando si valuta l’opzione per il regime forfetario:

    1. se i costi sono contenuti potrebbe essere interessante non avere la possibilità di dedurli;
    2. senza altri redditi non è possibile fruire di detrazioni e deduzioni IRPEF salvo casi limitati;
    3. se i compensi non sono elevati e i costi ridurrebbero il reddito dichiarato, l’ordinario con detrazioni potrebbe azzerare la tassazione.

 

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