Il Ddl di conversione del DL 215/2023, il cosiddetto decreto “Milleproroghe”, ha previsto l’esclusione dall’IVA delle operazioni effettuate dalle associazioni verso gli associati per tutto il 2024. L’entrata in vigore delle novità contenute nell’art. 5 comma 15-quater del DL 146/2021, che avrebbero comportato l’assoggettamento di tali operazioni all’imposta, è stata dunque posticipata ancora una volta, questa volta al 1° gennaio 2025.
Analizziamo in dettaglio le disposizioni e le novità.
Il quadro normativo
Attualmente, l’art. 4 del DPR 633/72 prevede l’esclusione da IVA di una serie di operazioni effettuate dalle associazioni politiche, sindacali, di categoria, religiose, assistenziali, culturali, sportive dilettantistiche, di promozione sociale e di formazione extra scolastica, anche se rese a titolo oneroso, purché in conformità alle finalità istituzionali.
Il DL 146/2021, tuttavia, ha previsto l’assoggettamento di queste operazioni all’IVA, apportando modifiche all’art. 4 del DPR 633/72. In particolare, le novità riguardano:
- Le operazioni rese dalle associazioni sopra elencate ai propri associati
- Le cessioni di pubblicazioni da parte delle stesse associazioni, anche se effettuate prevalentemente agli associati
- Le operazioni effettuate dai partiti politici in occasione di manifestazioni propagandistiche
- Le somministrazioni di alimenti e bevande presso i bar interni delle associazioni di promozione sociale
L’obiettivo è conformare la normativa nazionale alla Direttiva UE 2006/112/CE, che ammette l’esenzione ma non l’esclusione da IVA per tali operazioni.
La proroga al 2025
Originariamente le novità del DL 146/2021 sarebbero dovute entrare in vigore il 1° gennaio 2023. L’art. 1 comma 683 della Legge di Bilancio 2023 ha però previsto uno slittamento al 1° luglio 2024.
Ora, il Ddl di conversione del DL Milleproroghe ha ulteriormente posticipato l’efficacia delle disposizioni al 1° gennaio 2025.
Gli adempimenti IVA per le associazioni dal 2025
Dal 2025, dunque, le operazioni sopra elencate saranno attratte nel campo IVA, anche se potranno beneficiare del regime di esenzione previsto dall’art. 10 del DPR 633/72.
Questo comporterà comunque maggiori adempimenti per gli enti associativi, che dovranno emettere fatture, registrare le operazioni, presentare la dichiarazione IVA annuale, ecc.
In alternativa, sarà possibile optare per il regime forfettario ex art. 36-bis del DPR 633/72, che esonera dagli obblighi relativi alle operazioni esenti, fermo restando l’obbligo di fatturazione. Tali operazioni concorreranno però alla formazione del volume d’affari IVA.
Restano invece escluse dal campo IVA le quote associative non versate in corrispettivo di specifici servizi.
Novità in vista della riforma fiscale
La proroga al 2025 offre margine al legislatore per coordinare le nuove norme IVA con quelle del Terzo Settore che diverranno efficaci, nonché con disposizioni ad hoc come quella dell’art. 36-bis del DL 75/2023 per gli enti sportivi.
Inoltre, la legge delega di riforma fiscale 111/2023 prevede una razionalizzazione della disciplina IVA per gli enti non commerciali. È dunque possibile che vi siano ulteriori interventi di semplificazione e coordinamento normativo.
Esempio pratico
L’Associazione Sportiva Alfa, con regime fiscale forfettario, nel 2025 organizzerà un corso sportivo riservato ai soci. Il corso prevede 8 lezioni al costo di 80 euro ciascuna.
Prima del 2025 tali prestazioni erano escluse da IVA; dal 2025 invece:
- Il corso sarà esente IVA ai sensi dell’art. 10 comma 1 n. 20 del DPR 633/72
- L’Associazione Alfa dovrà emettere fattura con la dicitura “operazione esente art. 10 DPR 633/72”
- L’importo del corso concorrerà alla formazione del volume d’affari
Conclusione
In sintesi, la proroga al 2025 concede più tempo agli enti associativi per adeguarsi al nuovo quadro IVA, evitando cambiamenti a metà anno. Servirà probabilmente a meglio coordinare la normativa, anche alla luce della riforma fiscale. Le associazioni dovranno comunque prepararsi per gli adempimenti IVA che decorreranno a partire dal prossimo anno.
Domande e Risposte
D: Qual è la principale novità del Ddl di conversione del DL Milleproroghe relativa all’IVA per gli enti associativi?
R: La principale novità è il rinvio all’anno 2025 dell’efficacia delle disposizioni che estendono l’IVA a talune operazioni degli enti associativi verso gli associati.
D: Quali operazioni saranno attratte nel campo IVA dal 2025?
R: Saranno attratte le prestazioni rese dalle associazioni ai propri associati, le cessioni di pubblicazioni agli associati, le operazioni di partiti politici per eventi propagandistici, le somministrazioni di alimenti e bevande presso associazioni di promozione sociale.
D: Cosa cambierà in concreto per le associazioni dal 2025?
R: Dal 2025 le associazioni dovranno adempiere agli obblighi IVA (fatturazione, registrazione, dichiarazione annuale, ecc.) per le operazioni che diverranno imponibili, anche se esenti. In alternativa, potranno optare per il regime forfettario.
D: Cosa resta escluso dal campo IVA anche dopo il 2025?
R: Rimangono escluse dal campo IVA le quote associative non versate in corrispettivo di specifici servizi.
D: La proroga al 2025 può portare ulteriori cambiamenti?
R: È possibile. La proroga lascia spazio al legislatore per coordinare le norme IVA con quelle del Terzo Settore e della riforma fiscale. Non si escludono quindi nuovi interventi.