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Crediti di imposta Ricerca e Sviluppo, c’è tempo fino a luglio per la pace con il Fisco

4 Marzo, 2024

Il D.L. n. 145/2023, convertito con modificazioni dalla Legge n. 191/2023, ha disposto una proroga al 30 luglio 2024 del termine per accedere alla procedura di riversamento spontaneo dei crediti d’imposta Ricerca e Sviluppo relativi al periodo d’imposta 2015-2019, che siano stati utilizzati in compensazione in modo irregolare. La proroga della sanatoria per regolarizzare l’utilizzo irregolare dei crediti d’imposta per Ricerca e Sviluppo 2015-2019 è un’importante opportunità per le imprese, considerati i numerosi contenziosi tuttora aperti con l’Agenzia delle Entrate proprio sulla corretta quantificazione e utilizzo di tali agevolazioni. Sono infatti ancora molte le contestazioni dell’Amministrazione finanziaria nei confronti delle aziende, con recuperi di importi anche ingenti, relativi ad presunti utilizzi indebiti di questi crediti riconosciuti per gli investimenti in attività di R&S. I controlli si concentrano soprattutto sulla corretta individuazione delle spese ammissibili, sulla pertinenza e congruità degli importi, oltre che sul rispetto dei chiarimenti forniti dalle norme interpretative che hanno precisato la territorialità delle attività agevolabili.

La sanatoria, prorogata al 30 luglio 2024 dal Decreto Legge n. 145/2022 convertito dalla Legge n. 191/2023, consente quindi alle imprese di regolarizzare gli eventuali rilievi emersi dalle verifiche dell’Agenzia, versando le somme indebitamente compensate senza subire l’applicazione di sanzioni e interessi.

Analizziamo quindi in dettaglio le modalità e i termini di questa procedura di ravvedimento operoso sui crediti d’imposta R&S oggetto di contenzioso fiscale.

AMBITO OGGETTIVO

Possono essere regolarizzati i crediti d’imposta per investimenti in ricerca e sviluppo di cui all’art. 3 del D.L. 145/2013, relativi al periodo d’imposta 2015-2019, che sono stati utilizzati in compensazione in modo irregolare.

Sono esclusi i crediti disciplinati dalla Legge 160/2019, anche se riferiti a progetti di R&S iniziati in anni precedenti.

Da segnalare però in merito la sentenza n. 270/1/2023 della CGT di Macerata che ha chiarito che il Manuale di Frascati è applicabile solo dal 2020. Per il periodo precedente vale la normativa previgente che non lo richiamava espressamente. Per ulteriori approfondimenti è possibile leggere questo articolo.

AMBITO SOGGETTIVO

La sanatoria è riservata ai soggetti che hanno commesso errori nella quantificazione o individuazione delle spese ammissibili, violando i principi di pertinenza e congruità, oppure non hanno rispettato i chiarimenti forniti dalla norma interpretativa del 2018 sulla territorialità delle spese.

PROCEDURA DA SEGUIRE

I contribuenti interessati devono presentare un’apposita istanza telematica all’Agenzia delle Entrate entro il nuovo termine del 30 luglio 2024.

Successivamente dovranno versare per intero l’importo del credito indebitamente utilizzato, senza sanzioni e interessi, direttamente o in 3 rate annuali di pari importo, con scadenza 16 dicembre di ciascun anno.

FACOLTÀ DI REVOCA

È possibile revocare l’istanza già presentata entro il 30 giugno 2024, se non si è ancora versata la prima rata. In tal caso si potrà trasmettere una nuova richiesta entro il 30 luglio 2024.

ESCLUSIONI

Sono escluse dalla sanatoria le condotte fraudolente, simulate, basate su documenti falsi o in assenza di documentazione idonea. Inoltre, sono esclusi i crediti già oggetto di recupero da parte dell’Agenzia delle Entrate.

In sintesi, la proroga al 30 luglio 2024 consente di regolarizzare in via agevolata gli eventuali utilizzi irregolari dei crediti d’imposta R&S 2015-2019, senza incorrere in sanzioni e interessi.


Domande e Risposte

D: Di cosa si tratta?
R: Si tratta della proroga al 30 luglio 2024 del termine per accedere alla sanatoria dei crediti d’imposta Ricerca e Sviluppo 2015-2019 utilizzati irregolarmente in compensazione.

D: Quali crediti d’imposta sono interessati?
R: I crediti d’imposta per investimenti in R&S di cui all’art. 3 del D.L. 145/2013, relativi al periodo 2015-2019. Sono esclusi i crediti disciplinati dalla Legge 160/2019.

D: Chi può accedere alla sanatoria?
R: I contribuenti che hanno commesso errori nella quantificazione o individuazione delle spese ammissibili o non hanno rispettato le norme sulla territorialità delle spese.

D: Come funziona la procedura?
R: Va presentata un’istanza telematica all’Agenzia delle Entrate entro il 30 luglio 2024. Poi va versato l’importo del credito indebitamente utilizzato, senza sanzioni e interessi.

D: In quante rate è possibile versare l’importo?
R: L’importo può essere versato in unica soluzione o in 3 rate annuali di pari importo.

D: È possibile revocare l’istanza?
R: Sì, entro il 30 giugno 2024 se non si è ancora versata la prima rata. Poi si può presentare una nuova istanza entro il 30 luglio 2024.

D: Quali utilizzi sono esclusi dalla sanatoria?
R: Le condotte fraudolente, simulate, con documenti falsi e i crediti già oggetto di recupero da parte dell’Agenzia.

D: Entro quando va effettuato il versamento?
R: Entro il 16 dicembre di ciascun anno, se si opta per il pagamento rateale.

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