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Il Fisco accelera sui controlli fiscali: verifiche mirate, inviti all’adesione e stop alle proroghe

8 Marzo, 2024

L’Agenzia delle Entrate sta rimodulando le proprie strategie sui controlli fiscali per adeguarsi alle novità introdotte dai decreti attuativi della delega fiscale e alle ulteriori modifiche previste dal 1° aprile. L’obiettivo è potenziare l’efficacia delle verifiche, promuovere l’adesione dei contribuenti agli atti impositivi e raggiungere gli ambiziosi target di recupero dell’evasione per il 2023, che potrebbero superare i 19,6 miliardi di euro incassati nel 2021.

Programmazione dei controlli e stop alle proroghe

Gli uffici delle Entrate sono chiamati a pianificare attentamente le attività di controllo, in modo da avviare e portare a termine i procedimenti impositivi entro i termini ordinari di decadenza. Non sarà più possibile ricorrere a proroghe, nemmeno quando il tempo tra la convocazione del contribuente e la scadenza dell’accertamento è limitato. L’Agenzia intende intensificare gli sforzi su verifiche e accessi mirati, basati su analisi del rischio sempre più sofisticate, e a svolgere approfondite attività istruttorie mediante l’invio di questionari per acquisire informazioni e documenti utili a corroborare la pretesa fiscale.

Inviti all’adesione prima e dopo gli atti impositivi

Un’altra priorità è incoraggiare l’adesione dei contribuenti agli atti impositivi, stipulando accordi che assicurino maggiori entrate all’Erario e al contempo prevengano l’insorgere di contenziosi. Gli uffici che non hanno ancora inviato lo schema d’atto secondo le precedenti istruzioni sono invitati a proporre sempre l’adesione, laddove possibile. Se l’adesione non si perfeziona, gli uffici dovranno attendere almeno 30 giorni prima di notificare l’atto impositivo, a meno di casi di urgenza o rischio per la riscossione. L’invito all’adesione diventerà la regola anche in seguito a verifiche sul campo e alla consegna di processi verbali di constatazione (PVC), che segnalano irregolarità tributarie riscontrate presso le aziende.

Target ambiziosi per i controlli e le analisi del rischio

Nonostante la bozza di piano integrato di attività e organizzazione (PIAO) presentata ai sindacati non indichi esplicitamente gli obiettivi di recupero dell’evasione per il 2023, è lecito attendersi che l’asticella si alzi ulteriormente dopo il risultato record di 19,6 miliardi di euro conseguito nel 2021. Il PIAO fissa a 120mila il numero dei controlli sostanziali da effettuare ogni anno dal 2023 al 2025, tra ordinari su imposte dirette, IVA e IRAP, parziali automatizzati, su imposta di registro e su crediti d’imposta o contributi a fondo perduto. Parallelamente, cresce il numero di soggetti che saranno sottoposti ad analisi congiunta con la Guardia di Finanza: 68mila nel 2023, 70mila nel 2024 e 75mila nel 2025.

Esempi pratici

Di seguito si forniscono alcuni esempi pratici

Esempio #1

Un professionista riceve un invito all’adesione a seguito di una verifica fiscale che ha rilevato incongruenze nella sua dichiarazione dei redditi. Valutando attentamente i rilievi, decide di aderire per beneficiare della riduzione delle sanzioni e chiudere la questione senza avviare un contenzioso.

Esempio #2

Una società di capitali sottoposta a un controllo sostanziale da parte delle Entrate riceve un questionario con richieste di chiarimenti e documentazione integrativa. Fornendo puntualmente le informazioni richieste, l’azienda consente all’Agenzia di valutare in modo più completo la sua posizione fiscale e di formulare un atto impositivo più solido e fondato.

Esempio #3

Un ufficio territoriale delle Entrate sta lavorando a un complesso accertamento fiscale nei confronti di un’impresa. Nonostante i tempi stretti tra la convocazione del contribuente e la scadenza dei termini, l’ufficio riesce a concludere il procedimento entro i termini ordinari di decadenza, senza dover ricorrere a proroghe, grazie a una programmazione efficiente delle attività istruttorie.


Domande e risposte

D: Su quali aspetti si concentrano le nuove strategie di controllo del Fisco?
R: L’Agenzia delle Entrate punterà su verifiche e accessi mirati basati su analisi del rischio, attività istruttorie approfondite tramite questionari, promozione dell’adesione dei contribuenti agli atti impositivi e rispetto dei termini ordinari di decadenza, senza più ricorrere a proroghe.

D: Cosa cambia nell’iter degli inviti all’adesione?
R: Gli uffici proporranno sistematicamente l’adesione ai contribuenti prima di notificare l’atto impositivo o in seguito a verifiche e PVC. L’adesione consentirà di aumentare le entrate e prevenire contenziosi. In caso di mancata adesione, l’atto impositivo sarà notificato dopo almeno 30 giorni, salvo urgenze o rischi per la riscossione.

D: Quali sono i target quantitativi dei controlli previsti dal PIAO per il triennio 2023-2025?
R: Il PIAO prevede l’esecuzione di 120mila controlli sostanziali all’anno dal 2023 al 2025, tra tutte le tipologie. Inoltre, stabilisce un numero crescente di soggetti da sottoporre ad analisi del rischio con la Guardia di Finanza: 68mila nel 2023, 70mila nel 2024 e 75mila nel 2025.

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