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ASD e SSD: Differenze, vantaggi e svantaggi per le realtà sportive dilettantistiche

25 Marzo, 2024

Le Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e le Società Sportive Dilettantistiche a responsabilità limitata (SSD a r.l.) rappresentano due modelli organizzativi distinti nel panorama dello sport dilettantistico italiano. Entrambe le forme giuridiche condividono l’obiettivo di promuovere e diffondere la pratica sportiva, ma presentano differenze significative in termini di struttura, governance, regime fiscale e accesso ai finanziamenti. In questo articolo, esploreremo in dettaglio le peculiarità di ASD e SSD a r.l., con un focus particolare sulla differente responsabilità patrimoniale e sulle differenze nella compagine sociale.

Natura giuridica e finalità

Una delle principali differenze tra ASD e SSD a r.l. risiede nella loro natura giuridica.

Le ASD sono enti associativi senza scopo di lucro, costituiti ai sensi dell’articolo 36 e seguenti del Codice Civile. La loro finalità principale è la promozione e la diffusione dello sport dilettantistico, con un’enfasi sulla partecipazione e sull’inclusione sociale. Le ASD sono caratterizzate da una struttura democratica, in cui i soci hanno pari diritti e partecipano attivamente alla vita associativa.

D’altra parte, le SSD a r.l. sono società di capitali costituite ai sensi dell’articolo 90 della Legge 289/2002 e delle norme del Codice Civile. Pur perseguendo anch’esse finalità sportive dilettantistiche, le SSD a r.l. hanno una struttura più imprenditoriale e possono svolgere attività commerciali connesse allo sport. Questa forma giuridica consente una maggiore flessibilità nella gestione delle risorse economiche e nella pianificazione delle attività.

La costituzione di ASD e SSD

La costituzione di un’ASD e di una SSD a r.l. presenta differenze significative in termini di procedure, adempimenti e costi.

Per costituire un’ASD, è sufficiente redigere l’atto costitutivo e lo statuto in forma scritta, senza necessità di atto pubblico o scrittura privata autenticata. L’atto costitutivo deve essere sottoscritto da almeno 3 soci fondatori e contenere le informazioni essenziali sull’associazione, mentre lo statuto deve disciplinare il funzionamento dell’ente. Successivamente, l’ASD deve richiedere il codice fiscale all’Agenzia delle Entrate e presentare la domanda di iscrizione al Registro CONI. Il costo di costituzione di un’ASD è limitato alle spese di registrazione dell’atto costitutivo (circa 200 euro) e alle eventuali spese notarili, se si opta per l’atto pubblico.

Di contro, la costituzione di una SSD a r.l. richiede l’atto pubblico redatto da un notaio, con costi più elevati (circa 2.000-3.000 euro). L’atto costitutivo deve contenere le informazioni essenziali sulla società, mentre lo statuto deve disciplinare il funzionamento della SSD a r.l. in conformità alle norme del Codice Civile sulle società a responsabilità limitata. Inoltre, è necessario versare il capitale sociale minimo di 10.000 euro, nominare gli amministratori e gli eventuali sindaci, e iscrivere la società nel Registro delle Imprese. Solo dopo l’iscrizione nel Registro delle Imprese, la SSD a r.l. acquisisce la personalità giuridica. Infine, anche la SSD a r.l. deve presentare la domanda di iscrizione al Registro CONI.

In sintesi, la costituzione di una SSD a r.l. comporta adempimenti più complessi e costi più elevati rispetto all’ASD, ma offre una maggiore tutela patrimoniale ai soci e una struttura più adatta allo svolgimento di attività economiche.

Differenze nella compagine sociale

Una delle principali differenze tra ASD e SSD a r.l. riguarda la natura della compagine sociale e le modalità di partecipazione dei soci.

Le ASD sono caratterizzate da un sistema societario “aperto”, in cui l’adesione di nuovi soci è generalmente libera e non soggetta a particolari restrizioni. Lo statuto dell’ASD può prevedere requisiti specifici per l’ammissione dei soci, ma l’obiettivo principale è favorire la partecipazione e l’inclusione. I soci delle ASD hanno pari diritti e doveri, e partecipano attivamente alla vita associativa attraverso l’Assemblea dei soci, che è l’organo sovrano dell’ente.

Le SSD a r.l., invece, presentano un sistema societario “chiuso”, in cui l’ingresso di nuovi soci è soggetto a maggiori restrizioni e richiede il consenso degli altri soci. Le quote di partecipazione nelle SSD a r.l. sono rappresentate da capitale sociale e possono essere trasferite solo secondo le modalità previste dallo statuto e dal Codice Civile. I soci delle SSD a r.l. hanno diritti e doveri proporzionali alla loro quota di partecipazione, e le decisioni sono prese dall’Assemblea dei soci secondo le maggioranze previste dalla legge e dallo statuto.

Questa differenza nella natura della compagine sociale ha implicazioni significative sulla governance e sulla gestione delle due tipologie di enti. Nelle ASD, la democraticità e la partecipazione dei soci sono principi fondamentali, mentre nelle SSD a r.l. la gestione è affidata agli amministratori nominati dall’Assemblea dei soci, con una maggiore autonomia decisionale.

Ammissione e recesso dei soci

Le procedure di ammissione e recesso dei soci differiscono significativamente tra ASD e SSD a r.l.

Nelle ASD, l’ammissione di nuovi soci avviene su domanda degli interessati e delibera del Consiglio Direttivo, secondo le modalità previste dallo statuto. Generalmente, i requisiti per l’ammissione sono legati alla condivisione degli scopi associativi e al rispetto delle norme statutarie. Il recesso dei soci è libero e può avvenire in qualsiasi momento, mediante comunicazione scritta al Consiglio Direttivo. In caso di recesso, il socio non ha diritto alla restituzione delle quote associative versate.

Nelle SSD a r.l., l’ammissione di nuovi soci richiede una delibera dell’Assemblea dei soci, con le maggioranze previste dallo statuto. I soci esistenti hanno il diritto di prelazione in caso di trasferimento delle quote di partecipazione. Il recesso dei soci è regolato dalle norme del Codice Civile e dallo statuto, e può avvenire per cause previste dalla legge o per volontà del socio. In caso di recesso, il socio ha diritto alla liquidazione della propria quota di partecipazione, secondo i criteri stabiliti dallo statuto e dalla legge.

Caso pratico: La ASD “Sporting Club” e la SSD a r.l. “Fitness & Fun” sono due realtà sportive dilettantistiche che operano nella stessa città. Entrambe desiderano ampliare la propria base associativa e accogliere un nuovo socio.

ASD “Sporting Club”: Mario Rossi, appassionato di calcio, desidera entrare a far parte dell’ASD “Sporting Club”. Per diventare socio, Mario deve compilare la domanda di ammissione e versare la quota associativa annuale di 50 euro. Il Consiglio Direttivo dell’ASD, durante la sua prossima riunione, valuterà la domanda di Mario e, se non ci sono motivi ostativi, delibererà la sua ammissione come socio. Una volta ammesso, Mario avrà diritto di partecipare alle attività dell’associazione e di votare nelle assemblee dei soci, secondo il principio “una testa, un voto”. La sua responsabilità sarà limitata alla quota associativa versata e non risponderà personalmente delle obbligazioni assunte dall’ASD.

SSD a r.l. “Fitness & Fun”: Laura Bianchi, imprenditrice nel settore del fitness, è interessata a entrare nella compagine sociale della SSD a r.l. “Fitness & Fun”. Per diventare socia, Laura deve innanzitutto trovare un socio disposto a cederle una parte o tutta la sua quota di partecipazione. Supponiamo che un socio sia disposto a cedere a Laura una quota del valore di 5.000 euro, pari al 10% del capitale sociale. Laura e il socio cedente devono formalizzare il trasferimento della quota con un atto notarile e comunicare la variazione alla società.

Adempimenti e obblighi

Sia le ASD che le SSD a r.l. sono soggette a specifici adempimenti e obblighi, che variano in base alla forma giuridica adottata.

Le ASD devono:

  • Redigere uno statuto conforme alle norme del Codice Civile e alle disposizioni delle Federazioni Sportive Nazionali o degli Enti di Promozione Sportiva a cui sono affiliate;
  • Tenere il libro dei soci, il libro dei verbali delle assemblee e il libro degli inventari;
  • Presentare annualmente il modello EAS (Enti Associativi Sportivi) all’Agenzia delle Entrate;
  • Rispettare gli obblighi fiscali e previdenziali previsti per le associazioni senza scopo di lucro.

Le SSD a r.l., oltre agli adempimenti specifici per le società sportive dilettantistiche, devono:

  • Iscriversi al Registro delle Imprese e al Repertorio Economico Amministrativo (REA) presso la Camera di Commercio competente;
  • Redigere l’atto costitutivo e lo statuto secondo le norme del Codice Civile;
  • Tenere i libri sociali obbligatori (libro dei soci, libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea, libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio di amministrazione);
  • Presentare annualmente il modello EAS (Enti Associativi Sportivi) all’Agenzia delle Entrate;
  • Presentare il bilancio d’esercizio e le dichiarazioni fiscali (IRES e IRAP);
  • Rispettare gli obblighi fiscali e previdenziali previsti per le società di capitali.

Regime fiscale: Legge 398/91

Sia le ASD che le SSD a r.l. possono beneficiare del regime fiscale agevolato previsto dalla Legge 398/91, a condizione che rispettino determinati requisiti. Questo regime consente di determinare forfetariamente il reddito imponibile applicando coefficienti di redditività prestabiliti ai proventi derivanti dalle attività commerciali connesse agli scopi istituzionali. I coefficienti variano a seconda del tipo di attività svolta (ad esempio, 3% per le prestazioni di sponsorizzazione).

Per accedere al regime della Legge 398/91, sia le ASD che le SSD a r.l. devono rispettare i seguenti requisiti:

  • Svolgere attività sportive dilettantistiche riconosciute dal CONI;
  • Avere proventi commerciali non superiori a 400.000 euro nell’anno precedente;
  • Optare per l’applicazione del regime mediante comunicazione all’Agenzia delle Entrate.

L’adesione al regime della Legge 398/91 comporta una semplificazione degli adempimenti contabili, consentendo la tenuta di una contabilità semplificata e l’esonero dalla presentazione della dichiarazione IVA. Inoltre, le ASD e le SSD a r.l. che optano per questo regime beneficiano dell’esenzione dall’imposta di bollo e dall’imposta di registro su atti e documenti inerenti all’attività sportiva dilettantistica.

Responsabilità patrimonale

La scelta tra ASD e SSD a r.l. implica anche una valutazione attenta del regime di responsabilità patrimoniale dei soggetti che vi partecipano.

Mentre nelle ASD la responsabilità è limitata al patrimonio dell’associazione, nelle SSD a r.l. la responsabilità dei soci è limitata alla quota di capitale sociale sottoscritta, offrendo una maggiore tutela del patrimonio personale. Tuttavia, in entrambi i casi, il rispetto delle norme di legge, dello statuto e dei principi di corretta gestione è fondamentale per evitare l’insorgere di responsabilità personali in capo ai soci e agli amministratori. Una conoscenza approfondita del regime di responsabilità patrimoniale consente agli operatori del settore di operare scelte consapevoli e di adottare le misure necessarie per tutelare gli interessi dei soggetti coinvolti nelle attività sportive dilettantistiche.

Responsabilità patrimoniale nelle ASD

Nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche, la responsabilità patrimoniale dei soci e degli amministratori non è limitata al patrimonio dell’associazione, ma segue le regole generali previste dal Codice Civile per le associazioni non riconosciute.

In particolare, l’art. 38 del Codice Civile stabilisce che per le obbligazioni assunte dalle persone che rappresentano l’associazione, i terzi possono far valere i loro diritti sul fondo comune dell’associazione. Delle obbligazioni stesse rispondono anche personalmente e solidalmente le persone che hanno agito in nome e per conto dell’associazione.

Ciò significa che, in caso di debiti o obbligazioni non soddisfatte, i creditori dell’ASD potranno rivalersi sia sul patrimonio dell’associazione (fondo comune) sia sul patrimonio personale dei soggetti che hanno agito in nome e per conto dell’ASD, quali amministratori o rappresentanti.

Questa responsabilità personale e solidale dei soggetti che hanno agito per l’ASD rappresenta un elemento di rischio per coloro che assumono cariche sociali o agiscono in rappresentanza dell’associazione, in quanto il loro patrimonio personale può essere aggredito dai creditori in caso di insolvenza dell’ASD.

Caso pratico. L’ASD “Volley Club” ha contratto un debito di 20.000 euro per l’affitto di un impianto sportivo. L’associazione non riesce a far fronte al pagamento, e il creditore decide di agire per il recupero del credito. In questo caso, il creditore potrà rivalersi sia sul fondo comune dell’ASD sia sul patrimonio personale degli amministratori che hanno agito in nome e per conto dell’associazione, in via solidale. Gli amministratori potrebbero dover rispondere con il proprio patrimonio personale per il debito contratto dall’ASD.

Responsabilità patrimoniale nelle SSD a r.l.

Nelle Società Sportive Dilettantistiche a responsabilità limitata, la responsabilità patrimoniale dei soci è limitata alla quota di capitale sociale sottoscritta. Ciò significa che, in caso di debiti o obbligazioni non soddisfatte, i creditori della SSD a r.l. potranno rivalersi solo sul patrimonio della società, senza intaccare il patrimonio personale dei singoli soci, a meno che non ricorrano specifiche ipotesi di responsabilità previste dalla legge.

La limitazione della responsabilità patrimoniale dei soci è uno dei principali vantaggi delle SSD a r.l. rispetto alle ASD, in quanto offre una maggiore tutela del patrimonio personale e favorisce l’investimento di capitali nella società sportiva. Questa caratteristica rende le SSD a r.l. particolarmente adatte per realtà sportive che richiedono significativi investimenti o che intendono intraprendere attività economiche di una certa rilevanza.

Tuttavia, è importante evidenziare che la limitazione della responsabilità patrimoniale dei soci non opera in caso di violazione delle norme di legge o dello statuto, o di comportamenti illeciti o fraudolenti posti in essere dagli amministratori. In tali casi, i soci e gli amministratori potrebbero essere chiamati a rispondere personalmente, in via solidale o sussidiaria, per le obbligazioni assunte dalla società.

Inoltre, nelle SSD a r.l., gli amministratori rispondono personalmente per le obbligazioni sociali sorte durante il loro mandato, in caso di mancato rispetto delle norme di legge o dello statuto, o di comportamenti illeciti o negligenti nell’esercizio delle loro funzioni. Questa responsabilità personale degli amministratori rappresenta un ulteriore elemento di tutela per i creditori della società e per i soci stessi.

Caso pratico. La SSD a r.l. “Volley Team” ha contratto un debito di 50.000 euro per l’acquisto di attrezzature sportive. La società non riesce a far fronte al pagamento, e il creditore decide di agire per il recupero del credito. In questo caso, il creditore potrà rivalersi solo sul patrimonio della SSD a r.l., senza intaccare il patrimonio personale dei singoli soci. Tuttavia, se gli amministratori avessero agito in violazione delle norme di legge o dello statuto, o avessero posto in essere comportamenti illeciti o negligenti, potrebbero essere chiamati a rispondere personalmente per il debito contratto dalla società.

Le differenze in sintesi

Di seguito una tabella riepilogativa delle principali differenze tra Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) e Società Sportive Dilettantistiche a responsabilità limitata (SSD a r.l.):

Caratteristica ASD SSD a r.l.
Forma giuridica Associazione non riconosciuta Società di capitali
Scopo Senza scopo di lucro Lucro soggettivo (distribuzione utili ai soci)
Capitale sociale Non previsto Previsto (min. 10.000 euro)
Responsabilità patrimoniale Responsabilità personale e solidale dei soggetti che agiscono per l’ASD Limitata alla quota di capitale sottoscritta dai soci
Governance Democratica (una testa, un voto) Basata sulle quote di partecipazione
Organi sociali Assemblea dei soci, Consiglio Direttivo, Presidente Assemblea dei soci, Amministratori, Organo di controllo (se previsto)
Ammissione soci Su domanda, con delibera del Consiglio Direttivo Tramite cessione quote o aumento di capitale
Trasferimento quote Non applicabile Controverso, la giurisprudenza non è unanime sulla possibilità di cedere liberamente le quote
Adempimenti contabili Contabilità semplificata Contabilità ordinaria
Libri sociali Libro dei soci, Libro verbali assemblee, Libro verbali Consiglio Direttivo Libro dei soci, Libro delle adunanze e deliberazioni delle assemblee, Libro delle adunanze e deliberazioni del CdA
Regime fiscale Semplificato o L. 398/91 se in possesso dei requisiti Ordinario o L. 398/91 se in possesso dei requisiti
Dichiarazioni fiscali Modello EAS, Modello REDDITI ENC, Modello IRAP, Dichiarazione IVA (se non si applica la L. 398/91), Modello 770 (se presenti ritenute operate) Modello EAS, Modello REDDITI SC, Modello IRAP, Dichiarazione IVA (se non si applica la L. 398/91), Modello 770 (se presenti ritenute operate)
Controlli Soggette a controlli da parte di CONI, FSN, EPS, Agenzia delle Entrate e altri enti pubblici Maggiori controlli (Registro Imprese, CONI, FSN, EPS, Agenzia delle Entrate e altri enti pubblici)

Questa tabella mette in evidenza le principali differenze tra ASD e SSD a r.l. in termini di forma giuridica, scopo, responsabilità patrimoniale, governance, adempimenti contabili e fiscali, obblighi previdenziali e controlli. La scelta tra queste due forme organizzative dipende dalle specifiche esigenze e caratteristiche di ciascuna realtà sportiva dilettantistica.

Vantaggi di una SSD rispetto ad una ASD

Le SSD a r.l. presentano diversi vantaggi rispetto alle ASD, che le rendono una scelta attraente per molte realtà sportive dilettantistiche. In primo luogo, la responsabilità patrimoniale limitata dei soci rappresenta un significativo punto di forza. Nelle SSD a r.l., infatti, i soci rispondono delle obbligazioni sociali solo nei limiti della quota di capitale sottoscritta, proteggendo così il loro patrimonio personale. Questo aspetto può incentivare l’investimento di risorse nella società e favorire una gestione più imprenditoriale dell’attività sportiva. Inoltre, la possibilità di distribuire utili ai soci (seppur in misura limitata) può attrarre investitori e sostenere la crescita della società.

Un altro vantaggio delle SSD a r.l. risiede nel loro sistema societario “chiuso”, che offre maggiore stabilità e controllo sulla compagine sociale. Nelle SSD a r.l., infatti, l’ingresso di nuovi soci e il trasferimento delle quote sono soggetti a limitazioni e al consenso degli altri soci, a differenza delle ASD dove l’ammissione di nuovi soci è generalmente più aperta. Questo aspetto consente ai soci fondatori di mantenere il controllo sulla società e sulla sua direzione strategica, evitando l’ingresso di soggetti non graditi o non allineati con gli obiettivi sociali. Inoltre, il sistema “chiuso” può favorire una maggiore coesione e unità di intenti tra i soci, riducendo il rischio di conflitti interni e facilitando il processo decisionale. Questa stabilità della compagine sociale può essere un fattore positivo per potenziali investitori o partner commerciali, che possono fare affidamento su una governance più solida e duratura nel tempo.

Dal punto di vista della governance, le SSD a r.l. presentano una struttura più stabile e definita, con organi sociali ben delineati e una ripartizione dei poteri basata sulle quote di partecipazione. Questa caratteristica può favorire una gestione più efficiente e professionale della società. Inoltre, le SSD a r.l. godono di una maggiore credibilità e solidità agli occhi di sponsor, partner commerciali e istituzioni finanziarie, grazie alla loro natura di società di capitali e alla presenza di un capitale sociale. Questa percezione di affidabilità può facilitare l’accesso a finanziamenti, sponsorizzazioni e collaborazioni. Infine, le SSD a r.l. hanno la possibilità di svolgere attività commerciali in misura più ampia rispetto alle ASD, potendo così diversificare le fonti di ricavo e sostenere economicamente l’attività sportiva. Tuttavia, è importante sottolineare che questi vantaggi comportano anche maggiori adempimenti e costi di gestione, rendendo le SSD a r.l. più adatte a realtà sportive di dimensioni medio-grandi o con significative ambizioni di crescita.

Vantaggi di una ASD rispetto ad una SSD

Nonostante i numerosi vantaggi, le SSD a r.l. presentano anche alcuni svantaggi rispetto alle ASD. In primo luogo, la costituzione e la gestione di una SSD a r.l. comportano costi e adempimenti più onerosi. La presenza di un capitale sociale minimo (10.000 euro) e la necessità di una contabilità ordinaria richiedono un investimento iniziale e un impegno amministrativo maggiore rispetto alle ASD. Inoltre, le SSD a r.l. sono soggette a un regime fiscale più complesso, con l’obbligo di presentare dichiarazioni fiscali come il Modello REDDITI SC e il Modello IRAP, oltre al Modello 770 in caso di ritenute operate. Questo implica una gestione fiscale più articolata e potenzialmente più costosa in termini di consulenze e adempimenti.

Un altro svantaggio delle SSD a r.l. riguarda la minore flessibilità nella gestione dei rapporti associativi. Mentre nelle ASD l’ammissione di nuovi soci è generalmente più aperta e meno formale, nelle SSD a r.l. l’ingresso di nuovi soci e il trasferimento delle quote sono soggetti a maggiori limitazioni e formalità, come la necessità di una delibera dell’assemblea dei soci e il rispetto del diritto di prelazione. Questa rigidità può rendere più complesso l’adattamento della compagine sociale alle mutevoli esigenze dell’attività sportiva.

Inoltre, le SSD a r.l. sono sottoposte a controlli più stringenti da parte di vari enti, come il Registro Imprese, il CONI, le Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e gli Enti di Promozione Sportiva (EPS). Questi controlli, pur garantendo maggiore trasparenza e legalità, comportano un aggravio di adempimenti e una potenziale riduzione dell’autonomia gestionale rispetto alle ASD.

Infine, la natura di società di capitali delle SSD a r.l. può comportare una minore percezione di “spirito associativo” e una maggiore enfasi sugli aspetti economici e commerciali dell’attività sportiva. Questo può allontanare alcuni potenziali soci o volontari che prediligono un approccio più informale e orientato alla promozione dello sport come valore in sé.

Conclusioni

Le ASD e le SSD a r.l. rappresentano due modelli organizzativi distinti nell’ambito dello sport dilettantistico, ciascuno con le proprie peculiarità e vantaggi. La scelta tra queste due forme giuridiche richiede una valutazione attenta delle esigenze, degli obiettivi e delle prospettive di sviluppo di ogni realtà sportiva, tenendo conto degli aspetti fiscali, sociali e gestionali che le contraddistinguono.

Lle SSD a r.l. presentano indubbi vantaggi in termini di responsabilità limitata, stabilità della compagine sociale e possibilità di sviluppo commerciale, ma comportano anche maggiori oneri gestionali, fiscali e di controllo rispetto alle ASD. La scelta tra queste due forme giuridiche dipende dalle specifiche esigenze e caratteristiche di ciascuna realtà sportiva dilettantistica, valutando attentamente i pro e i contro in relazione agli obiettivi e alle risorse disponibili.

In conclusione, una conoscenza approfondita delle differenze tra ASD e SSD a r.l. consente agli operatori del settore di operare scelte consapevoli e di sfruttare al meglio le opportunità offerte da ciascun modello, promuovendo la crescita e la sostenibilità delle attività sportive dilettantistiche.


Domande e risposte

D: Qual è la principale differenza tra SSD a r.l. e ASD in termini di responsabilità patrimoniale?
R: Nelle SSD a r.l., i soci rispondono delle obbligazioni sociali solo nei limiti della quota di capitale sottoscritta, mentre nelle ASD i soggetti che agiscono per l’associazione hanno una responsabilità personale e solidale.

D: Le SSD a r.l. possono distribuire utili ai soci?
R: Sì, le SSD a r.l. possono distribuire utili ai soci, seppur in misura limitata, a differenza delle ASD che sono enti senza scopo di lucro.

D: Quale forma giuridica offre maggiore stabilità della compagine sociale?
R: Le SSD a r.l., grazie al sistema societario “chiuso”, offrono una maggiore stabilità della compagine sociale rispetto alle ASD, dove l’ammissione di nuovi soci è generalmente più aperta e meno formale.

D: Quali sono le principali differenze nella governance tra SSD a r.l. e ASD?
R: Le SSD a r.l. presentano una struttura di governance più stabile e definita, con organi sociali ben delineati e una ripartizione dei poteri basata sulle quote di partecipazione. Nelle ASD, invece, la governance è improntata al principio democratico “una testa, un voto”.

D: Le SSD a r.l. godono di maggiore credibilità e solidità rispetto alle ASD?
R: Sì, le SSD a r.l., grazie alla loro natura di società di capitali e alla presenza di un capitale sociale, godono di maggiore credibilità e solidità agli occhi di sponsor, partner commerciali e istituzioni finanziarie rispetto alle ASD.

D: Quale forma giuridica ha maggiori possibilità di svolgere attività commerciali?
R: Le SSD a r.l. hanno la possibilità di svolgere attività commerciali in misura più ampia rispetto alle ASD, potendo così diversificare le fonti di ricavo e sostenere economicamente l’attività sportiva.

D: Quali sono i principali svantaggi delle SSD a r.l. in termini di costi di costituzione e gestione?
R: Le SSD a r.l. comportano costi di costituzione e gestione più elevati rispetto alle ASD, a causa della presenza di un capitale sociale minimo (10.000 euro) e della necessità di una contabilità ordinaria.

D: Quale forma giuridica è soggetta a controlli esterni più stringenti?
Le SSD a r.l. sono sottoposte a controlli più stringenti da parte di vari enti, come il Registro Imprese, il CONI, le Federazioni Sportive Nazionali (FSN) e gli Enti di Promozione Sportiva (EPS), rispetto alle ASD.

Le SSD a r.l. possono avere una minore percezione di “spirito associativo” rispetto alle ASD?
R: Sì, la natura di società di capitali delle SSD a r.l. può comportare una minore percezione di “spirito associativo” e una maggiore enfasi sugli aspetti economici e commerciali dell’attività sportiva rispetto alle ASD.

D: Qual è il capitale sociale minimo richiesto per costituire una SSD a r.l.?
R: Il capitale sociale minimo richiesto per costituire una SSD a r.l. è di 10.000 euro, mentre per le ASD non è previsto un capitale sociale.

D: Le ASD e le SSD a r.l. possono optare per lo stesso regime fiscale?
R: Sia le ASD che le SSD a r.l. possono optare per il regime fiscale della Legge 398/91, che prevede la determinazione forfetaria del reddito imponibile, se in possesso dei requisiti. Tuttavia, le SSD a r.l. sono soggette al regime fiscale ordinario se non optano per la Legge 398/91.

D: Quali sono i principali adempimenti contabili per le SSD a r.l. e le ASD?
R: Le SSD a r.l. sono obbligate alla tenuta della contabilità ordinaria, mentre le ASD possono adottare la contabilità semplificata.

D: Quali sono i libri sociali obbligatori per le SSD a r.l. e le ASD?
R: Le SSD a r.l. devono tenere il Libro dei soci, il Libro delle adunanze e deliberazioni delle assemblee e il Libro delle adunanze e deliberazioni del Consiglio di Amministrazione. Le ASD, invece, devono tenere il Libro dei soci, il Libro verbali assemblee e il Libro verbali Consiglio Direttivo.

D: Quale forma giuridica è più adatta per realtà sportive di piccole dimensioni?
R: Per realtà sportive di piccole dimensioni, l’ASD può rappresentare una scelta più adeguata, in quanto comporta minori costi di costituzione e gestione, adempimenti contabili e fiscali semplificati e una maggiore flessibilità nella gestione dei rapporti associativi.

D: È possibile trasformare un’ASD in una SSD a r.l.?
Sì, è possibile trasformare un’ASD in una SSD a r.l., ma il processo richiede il rispetto di specifiche condizioni e adempimenti, come la redazione di una relazione di stima del patrimonio e la delibera dell’assemblea straordinaria dei soci.

D: Quali sono i principali fattori da considerare nella scelta tra SSD a r.l. e ASD?

R: La scelta tra SSD a r.l. e ASD dipende da diversi fattori, tra cui le dimensioni e le ambizioni di crescita della realtà sportiva, la necessità di limitare la responsabilità patrimoniale dei soci, l’interesse a svolgere attività commerciali in misura più ampia, la disponibilità di risorse per far fronte ai maggiori costi di costituzione e gestione delle SSD a r.l., e l’importanza attribuita allo “spirito associativo” e alla partecipazione democratica dei soci.

D: È possibile per una SSD a r.l. accedere a finanziamenti pubblici e privati?
R: Sì, le SSD a r.l., grazie alla loro maggiore credibilità e solidità, possono accedere più facilmente a finanziamenti pubblici e privati rispetto alle ASD, come mutui bancari, leasing e contributi a fondo perduto.

D: Le SSD a r.l. e le ASD possono entrambe affiliarsi a Federazioni Sportive Nazionali ed Enti di Promozione Sportiva?
R: Sì, sia le SSD a r.l. che le ASD possono affiliarsi a Federazioni Sportive Nazionali (FSN) ed Enti di Promozione Sportiva (EPS), purché in possesso dei requisiti richiesti da ciascun organismo.

D: Qual è la differenza principale nella governance tra ASD e SSD a r.l.?

R: Nelle ASD, le decisioni sono prese democraticamente dall’Assemblea dei soci, secondo il principio “una testa, un voto”; Nelle SSD a r.l., le decisioni sono prese dall’Assemblea dei soci secondo le maggioranze previste dalla legge e dallo statuto, e la gestione è affidata agli amministratori nominati dall’Assemblea.

D: Come avviene l’ammissione di nuovi soci nelle ASD e nelle SSD a r.l.?

R: Nelle ASD, l’ammissione avviene su domanda degli interessati e delibera del Consiglio Direttivo, secondo le modalità previste dallo statuto;; Nelle SSD a r.l., l’ammissione richiede una delibera dell’Assemblea dei soci, con le maggioranze previste dallo statuto, e i soci esistenti hanno il diritto di prelazione in caso di trasferimento delle quote

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