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La quota associativa annuale nelle associazioni sportive dilettantistiche: importanza, determinazione e delibera

19 Aprile, 2024

L’ammontare della quota associativa annuale è un aspetto fondamentale nella vita di un’associazione sportiva dilettantistica (ASD). Essa rappresenta infatti il contributo economico che ogni socio versa per sostenere le attività e il funzionamento dell‘ente. La determinazione della quota è generalmente di competenza del Consiglio Direttivo, salvo diversa previsione statutaria.

Importanza della quota associativa

La quota associativa riveste un ruolo cruciale per un’ASD sotto diversi punti di vista:

  • Sostegno economico: le quote versate dai soci costituiscono una fonte di entrata essenziale per finanziare (alla pari di tutte le altre entrate che l’ente può avere) le attività sportive, l’acquisto di attrezzature, l’affitto di impianti e tutte le altre spese necessarie al funzionamento dell’associazione.
  • Senso di appartenenza: il pagamento della quota rafforza il legame tra il socio e l’associazione, facendolo sentire parte integrante di un progetto comune.
  • Diritti dei soci: essere in regola con la quota dà diritto al socio di partecipare alle assemblee, votare e candidarsi alle cariche sociali, oltre che di usufruire dei servizi offerti dall’ASD.
  • Requisito legale: la regolarità del versamento delle quote è uno dei requisiti richiesti dalla normativa fiscale per godere delle agevolazioni previste per le ASD.

Determinazione della quota

La definizione dell’importo della quota associativa spetta solitamente al Consiglio Direttivo, che deve valutare attentamente diversi fattori:

  • Esigenze di bilancio: la quota deve essere adeguata a coprire i costi di gestione dell’associazione, tenendo conto delle altre entrate (contributi, sponsorizzazioni, etc.).
  • Accessibilità: l’importo non deve essere troppo elevato, per non precludere l’iscrizione a potenziali soci con minori disponibilità economiche.
  • Benchmarking: può essere utile confrontare la quota con quella richiesta da altre ASD del territorio o della stessa disciplina sportiva.
  • Tipologie di soci: si possono prevedere quote differenziate per categorie di soci (ordinari, sostenitori, atleti, giovani, etc.) o per fasce d’età, purché ciò non comporti disparità di trattamento nei diritti fondamentali degli associati.

Delibera della quota

Una volta definito l’ammontare della quota, il Consiglio Direttivo deve deliberarne formalmente l’approvazione. La procedura prevede solitamente i seguenti passaggi:

  1. Convocazione del Consiglio, con indicazione specifica della determinazione delle quote all’ordine del giorno.
  2. Discussione in Consiglio e messa ai voti della proposta di quota associativa.
  3. In caso di approvazione, stesura del verbale di delibera con l’indicazione dell’importo stabilito e delle eventuali differenziazioni per categorie di soci.
  4. Comunicazione della nuova quota ai soci, indicando termini e modalità di versamento.

Esempio pratico: l’ASD “Volley Mania” deve stabilire la quota associativa per l’anno 2023. Il Consiglio Direttivo, considerati i costi di gestione e l’offerta di attività sportive, propone una quota di 200 euro per i soci ordinari e di 150 euro per gli under 18. Nella riunione del 10/01/2023 la proposta viene approvata all’unanimità e verbalizzata. La nuova quota viene poi comunicata ai soci tramite email e pubblicata sul sito web dell’associazione.

Fiscalità delle quote associative

Dal punto di vista fiscale, le quote associative godono di un regime agevolato:

  • Ai fini delle imposte sui redditi (IRES), le quote non concorrono a formare il reddito imponibile dell’associazione, in quanto considerate entrate istituzionali non commerciali.
  • Ai fini IVA, le quote sono escluse dal campo di applicazione dell’imposta, non essendo considerate corrispettivi per prestazioni di servizi.
  • Le ricevute rilasciate ai soci per il pagamento delle quote sono esenti dall’imposta di bollo.

Affinché tali agevolazioni siano applicabili, è però necessario che le quote siano versate nell’esercizio di attività svolte in diretta attuazione degli scopi istituzionali e che l’ASD sia in possesso dei requisiti richiesti dalla normativa fiscale (art. 148 TUIR e art. 4 DPR 633/72).

Obblighi documentali

L’ASD deve tenere un’accurata registrazione dei soci e delle quote da essi versate. A tal fine è necessario:

  • Istituire e tenere aggiornato il Libro Soci, con l’indicazione delle generalità degli associati, della data di iscrizione e degli importi versati.
  • Rilasciare ai soci una ricevuta per il pagamento della quota, anche non fiscale, con l’indicazione della causale del versamento.
  • Registrare gli incassi delle quote nella contabilità dell’associazione, conservando la relativa documentazione.

La corretta gestione di tali adempimenti è essenziale per dimostrare, in caso di controlli, la regolarità dell’operato dell’ASD e il rispetto dei requisiti per l’accesso alle agevolazioni fiscali.

Differenza tra quota associativa e quota di iscrizione e frequenza corsi

La quota associativa e la quota di iscrizione e frequenza ai corsi sportivi sono due contributi distinti che i soci e i tesserati di un’associazione sportiva dilettantistica sono chiamati a versare.

La quota associativa rappresenta il contributo annuale che ogni socio deve pagare per aderire all’associazione e acquisire così lo status di associato, con i relativi diritti e doveri previsti dallo statuto. Il suo pagamento non è legato alla fruizione di specifici servizi, ma costituisce una forma di finanziamento dell’ente e di condivisione delle sue finalità istituzionali.

La quota di iscrizione e frequenza ai corsi, invece, costituisce un corrispettivo specifico che i soci e i tesserati versano per poter partecipare alle attività sportive organizzate dall’associazione, come ad esempio corsi di tennis, di nuoto o di fitness. Si tratta quindi di un pagamento di natura sinallagmatica, ovvero effettuato a fronte di una precisa prestazione richiesta all’ente. L’importo può variare a seconda del tipo e della durata del corso, ed è dovuto in aggiunta alla quota associativa.

Dal punto di vista fiscale, si le quote associative che le quote di frequenza non concorrono a formare il reddito imponibile dell’ente e sono escluse dal campo IVA, l mentre e quote di frequenza ai corsi hanno natura commerciale se corrisposte da praticanti non soci e non tesserati e sono quindi soggette a tassazione.

Conclusione

In sintesi, la quota associativa è un tassello imprescindibile nella vita di un’ASD, in quanto ne garantisce la sostenibilità economica e coinvolge i soci nella realizzazione delle finalità statutarie. Stabilirne l’importo richiede attenzione e lungimiranza da parte del Consiglio Direttivo, che deve poi deliberarne l’approvazione secondo una procedura formale e trasparente. Una corretta gestione delle quote sul piano amministrativo e fiscale è inoltre fondamentale per assicurare la compliance dell’associazione e beneficiare delle agevolazioni previste dall’ordinamento. Solo così l’ASD potrà contare su una base associativa solida e partecipe, presupposto essenziale per il raggiungimento dei propri obiettivi sportivi e sociali.


Domande e Risposte

D: Cosa succede se un socio non paga la quota associativa annuale?
R: Il mancato pagamento della quota comporta solitamente la perdita della qualifica di socio e dei relativi diritti, come la partecipazione alle assemblee e l’accesso ai servizi dell’associazione. Molti statuti prevedono la decadenza automatica dopo un certo periodo di morosità (es. 1 anno). In ogni caso, è bene che il Consiglio Direttivo solleciti il pagamento e valuti eventuali situazioni di difficoltà del socio prima di procedere con la sua esclusione.

D: La quota associativa può essere modificata nel corso dell’anno?
R: Di norma la quota viene stabilita annualmente e vale per tutto l’anno sociale. Tuttavia, in casi particolari (es. improvvise difficoltà economiche dell’associazione), il Consiglio Direttivo può proporre una modifica della quota anche in corso d’anno, che dovrà però essere ratificata dall’assemblea dei soci.

D: È possibile prevedere quote associative diverse per soci che svolgono attività agonistica e soci amatoriali?
R: Sì, molte ASD prevedono quote differenziate in base al tipo di attività svolta dal socio. Ad esempio, i soci agonisti potrebbero pagare una quota maggiore rispetto ai soci amatoriali, in virtù dei maggiori costi legati all’attività agonistica (iscrizione a campionati, trasferte, etc.). Queste differenziazioni devono essere previste nello statuto o nel regolamento dell’associazione e deliberate dal Consiglio Direttivo, avendo cura di non creare disparità nei diritti fondamentali degli associati.

D: Le quote associative sono fiscalmente detraibili per i soci?
R: No, le quote associative non rientrano tra gli oneri detraibili o deducibili dalla dichiarazione dei redditi dei soci persone fisiche. Esse rappresentano infatti un contributo volontario all’associazione, non assimilabile a spese mediche, di istruzione o ad erogazioni liberali a favore di ONLUS o altre organizzazioni non profit che danno diritto a benefici fiscali per il contribuente.

D: Come deve essere documentato il pagamento della quota associativa?
R: L’associazione deve rilasciare al socio una ricevuta per l’avvenuto pagamento della quota, indicando chiaramente la causale del versamento (es. “Quota associativa anno 2023”). Tale ricevuta non è fiscale. Copia della ricevuta andrà conservata dall’ASD a fini contabili e probatori.

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