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Il volontario sportivo: una figura chiave nel mondo dello sport dilettantistico

28 Aprile, 2024

L’introduzione della figura del volontario sportivo rappresenta una novità significativa introdotta dalla riforma dello sport (D.Lgs. n. 36/2021). La riforma ha introdotto importanti novità riguardanti i rimborsi spese per i volontari sportivi, consentendo il rimborso delle spese sostenute, entro determinati limiti e condizioni, anche a fronte di autocertificazione. Inoltre, viene sottolineata l’incompatibilità tra le prestazioni sportive di volontariato e qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo, nonché con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività sportiva.

In sintesi, la figura del volontario sportivo rappresenta un elemento chiave nel mondo dello sport dilettantistico, consentendo a persone appassionate e motivate di contribuire attivamente alla promozione dello sport senza fini di lucro, nel rispetto delle norme e delle incompatibilità previste dalla riforma.

Definizione e caratteristiche del volontario sportivo

L’art. 29, D.Lgs. n. 36/2021, introduce la figura del “volontario”, ossia quel soggetto che mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere lo sport, in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ma esclusivamente con finalità amatoriali. Le prestazioni sportive di tale categoria non sono retribuite in alcun modo nemmeno dal beneficiario.

Le attività che un volontario sportivo può svolgere

Un volontario sportivo può svolgere diverse attività, mettendo a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere lo sport, con finalità esclusivamente amatoriali.

Alcune delle attività che un volontario sportivo può svolgere includono:

  • Assistere gli allenatori durante gli allenamenti e le sessioni di preparazione degli atleti.
  • Supportare l’organizzazione di eventi sportivi, tornei e competizioni.
  • Accompagnare le squadre o gli atleti durante le trasferte e le competizioni fuori dal territorio comunale di residenza del volontario.
  • Offrire supporto logistico e organizzativo durante le manifestazioni sportive.
  • Contribuire alla promozione delle attività sportive e alla diffusione dei valori dello sport.
  • Mettere a disposizione le proprie competenze specifiche (ad esempio, conoscenze tecniche, esperienza pregressa come atleta o allenatore) per arricchire l’offerta sportiva dell’ente.
  • Svolgere mansioni amministrative e di segreteria a supporto dell’attività sportiva.

È importante ribadire che tutte queste attività devono essere svolte in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, e sono incompatibili con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato, autonomo o retribuito con l’ente per cui il volontario presta la propria opera.

Novità sui rimborsi spese per i volontari sportivi

In base a quanto previsto dal comma 2, come modificato dal D.Lgs. n. 120/2023, le spese sostenute dai volontari possono essere rimborsate anche a fronte di autocertificazione, a condizione che non siano superiori ad € 150,00 mensili e l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso. Tali somme, comunque, non concorrono alla formazione del reddito del percipiente.

Tipologie di spese rimborsabili

Il comma 2, art. 29 prevede espressamente che si tratti di spese “relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale di residenza del percipiente”.

Incompatibilità tra volontariato sportivo e rapporti di lavoro

Le prestazioni sportive di volontariato sono incompatibili con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo e con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività sportiva.

Adempimenti preliminari per instaurare rapporti di volontariato sportivo

Prima di instaurare un rapporto di volontariato sportivo, un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) deve porre in essere alcuni adempimenti preliminari. In primo luogo, l’organo sociale competente (assemblea dei soci o consiglio direttivo) deve deliberare sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa la modalità di rimborso spese ai volontari, entro il limite di 150 euro mensili e a fronte di autocertificazione. Inoltre, anche se non obbligatorio per legge come per gli Enti del Terzo Settore, è buona prassi per l’ASD istituire e tenere aggiornato un registro dei volontari, contenente per ciascun volontario non occasionale i dati anagrafici e le date di inizio e fine dell’attività di volontariato presso l’ASD. L’associazione deve anche stipulare una copertura assicurativa per la responsabilità civile verso terzi a favore dei volontari. Se previsto, l’ASD deve provvedere al tesseramento dei volontari presso l’organismo sportivo affiliante (Federazione, Ente di promozione, ecc.) e al caricamento dei relativi dati sul Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche. Infine, l’ASD deve accertarsi che non sussistano incompatibilità tra il volontario e qualsiasi forma di lavoro subordinato, autonomo o altro rapporto retribuito con l’ente stesso.

Esempi pratici

  • Mario è un appassionato di calcio e decide di dedicare parte del suo tempo libero come volontario presso la sua associazione sportiva dilettantistica locale. In qualità di volontario, Mario si occupa di assistere gli allenatori durante gli allenamenti dei giovani calciatori, di supportare l’organizzazione di tornei e eventi sportivi, e di accompagnare la squadra durante le trasferte. Durante una trasferta fuori dal suo comune di residenza, Mario sostiene spese per il vitto e l’alloggio per un totale di 120 euro. Poiché l’associazione ha deliberato di rimborsare le spese sostenute dai volontari fino a un massimo di 150 euro mensili, Mario può presentare un’autocertificazione per ottenere il rimborso delle spese sostenute durante la trasferta.
  • Giulia è una studentessa universitaria che pratica il volley a livello amatoriale. Decide di offrire il suo contributo come volontaria presso la società sportiva dilettantistica della sua città. In qualità di volontaria, Giulia assiste gli allenatori durante le sessioni di allenamento delle squadre giovanili, si occupa di piccole mansioni amministrative e di segreteria, e supporta l’organizzazione di eventi promozionali. Giulia svolge la sua attività di volontariato esclusivamente nel suo comune di residenza, pertanto non sostiene spese rimborsabili. Tuttavia, l’associazione ha provveduto ad assicurarla per la responsabilità civile verso terzi durante lo svolgimento delle sue mansioni di volontaria.
  • Luca è un ex atleta di judo che desidera trasmettere la sua passione alle nuove generazioni. Si offre come volontario presso l’associazione sportiva dilettantistica in cui ha praticato judo per anni. Come volontario, Luca affianca i tecnici durante gli allenamenti dei giovani judoka, condividendo la sua esperienza e le sue conoscenze. Inoltre, si rende disponibile per accompagnare gli atleti durante le competizioni e i tornei, sostenendo spese di viaggio e vitto che vengono rimborsate dall’associazione a fronte di autocertificazione, nel limite di 150 euro mensili.

Conclusione

La figura del volontario sportivo rappresenta un elemento chiave nel mondo dello sport dilettantistico, consentendo a persone appassionate e motivate di contribuire attivamente alla promozione dello sport senza fini di lucro. La riforma dello sport ha introdotto importanti novità riguardanti i rimborsi spese e le incompatibilità, al fine di preservare la natura gratuita e volontaria dell’attività svolta dai volontari.


Domande e Risposte

D: Quali sono le caratteristiche principali del volontario sportivo?
R: Il volontario sportivo è colui che mette a disposizione il proprio tempo e le proprie capacità per promuovere lo sport in modo personale, spontaneo e gratuito, senza fini di lucro, neanche indiretti, ma esclusivamente con finalità amatoriali.

D: Quali spese possono essere rimborsate ai volontari sportivi?
R: Le spese che possono essere rimborsate ai volontari sportivi sono quelle relative al vitto, all’alloggio, al viaggio e al trasporto sostenute in occasione di prestazioni effettuate fuori dal territorio comunale di residenza del volontario. Tali spese possono essere rimborsate anche a fronte di autocertificazione, a condizione che non superino i 150 euro mensili e che l’organo sociale competente deliberi sulle tipologie di spese e le attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso.

D: Esiste un’incompatibilità tra le prestazioni sportive di volontariato e i rapporti di lavoro?
R: Sì, le prestazioni sportive di volontariato sono incompatibili con qualsiasi forma di rapporto di lavoro subordinato o autonomo, nonché con ogni altro rapporto di lavoro retribuito con l’ente di cui il volontario è socio o associato o tramite il quale svolge la propria attività sportiva.

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