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L’assicurazione antinfortunistica nel lavoro sportivo dopo la Riforma dello Sport

3 Maggio, 2024

La Riforma del lavoro sportivo, avviata con la Legge 86/2019 e attuata con il D.Lgs. 36/2021 e successive modifiche, ha introdotto importanti novità in materia di assicurazione antinfortunistica per i lavoratori sportivi. La nuova normativa mira a garantire una maggiore tutela per gli sportivi, sia nel settore professionistico che dilettantistico, adattando le norme previdenziali e assicurative alle peculiarità del mondo dello sport. Questo articolo approfondisce le principali disposizioni in materia di assicurazione antinfortunistica nel lavoro sportivo, analizzando le diverse tipologie di infortuni, la responsabilità civile e penale, e le differenze tra la tutela Inail e le polizze assicurative private.

L’evoluzione normativa

La Riforma del lavoro sportivo, iniziata con la Legge 86/2019, ha trovato attuazione con il D.Lgs. 36/2021 e le successive modifiche apportate dai decreti correttivi. Questa normativa ha introdotto importanti novità riguardanti l‘assicurazione antinfortunistica per i lavoratori sportivi, sia nel settore professionistico che dilettantistico.

In particolare, l’articolo 34 del D.Lgs. 36/2021 prevede l‘obbligo assicurativo Inail per i lavoratori subordinati sportivi, anche in presenza di polizze assicurative private. Per determinare i premi assicurativi, si fa riferimento alle retribuzioni effettive e ai riferimenti tariffari individuati dal decreto interministeriale del 21 novembre 2022.

La circolare Inail n. 46/2023 ha chiarito che la tutela assicurativa Inail si applica ai lavoratori subordinati sportivi, ai giovani atleti assunti con contratto di apprendistato e ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa di carattere amministrativo-gestionale. Restano esclusi dalla tutela Inail i titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa sportiva nel settore dilettantistico, i volontari e i lavoratori sportivi autonomi.

Tipologie di infortuni nel mondo sportivo

Gli infortuni nel mondo sportivo possono essere ricondotti a due principali cause: l’esecuzione di un gesto tecnico non corretto o fuori tempistica, e l’esecuzione di un gesto estraneo alle esigenze della disciplina sportiva. Si distinguono, quindi, gli infortuni scaturiti da cause endogene, determinate da gesti tecnici intrinseci alla disciplina, e quelli conseguenti a cause estrinseche, estranei alle necessità tecnico-agonistiche.

La giurisprudenza ha stabilito che lo svolgimento dell’attività agonistica implica l’accettazione del rischio a essa inerente da parte dei partecipanti. Tuttavia, il comportamento esente da responsabilità civile si riscontra solo quando l’evento lesivo è strettamente collegato al gioco e non è compiuto con l’uso di una violenza incompatibile con le caratteristiche concrete dello sport praticato.Gli infortuni sportivi più comuni riguardano:

  • Distorsioni e lussazioni, soprattutto a caviglie, ginocchia e spalle
  • Lesioni muscolari come stiramenti e strappi
  • Fratture da impatto o stress, specie agli arti inferiori
  • Traumi cranici e facciali negli sport di contatto
  • Lesioni ai legamenti, in particolare al ginocchio (es. legamento crociato anteriore)
  • Tendiniti e fasciti, frequenti nel running e negli sport con movimenti ripetitivi

La prevenzione degli infortuni passa attraverso un corretto allenamento, l’uso di attrezzature adeguate, il rispetto delle regole e una buona preparazione atletica. In caso di infortunio, è fondamentale una diagnosi tempestiva e un percorso riabilitativo personalizzato per favorire un completo recupero.

La responsabilità civile e penale nello sport

L’ordinamento tutela e promuove lo sport, incoraggiando la collettività a svolgere attività sportiva per il potenziamento fisico. Tuttavia, l’esercizio dell’attività sportiva è considerato una causa di giustificazione e di esclusione dell’antigiuridicità solo se rispetta i regolamenti tecnici e le norme di prudenza e diligenza.

La giurisprudenza ha progressivamente spostato l’attenzione sul rischio consentito, concentrandosi sugli aspetti psicologici dell’atleta e sulle modalità di rilevazione del fallo in gioco. I comportamenti fallosi volontari che possono provocare danni alla vita o all’integrità fisica dell’avversario comportano sempre la responsabilità penale, anche se avvenuti durante una competizione sportiva.

Esempio pratico: Un pugile, durante un incontro, colpisce intenzionalmente l’avversario dopo il suono della campana che indica la fine del round. In questo caso, il comportamento del pugile esula dal rischio consentito e può comportare responsabilità penale.

Differenze tra tutela Inail e polizze assicurative private

La Riforma del lavoro sportivo ha introdotto l’obbligo di assicurazione Inail per i lavoratori subordinati sportivi, indipendentemente dal settore professionistico o dilettantistico. Tuttavia, alcune Federazioni avevano già previsto l’obbligatorietà di un’assicurazione privatistica, come nel caso del settore calcistico.

Per gli sportivi professionisti titolari di un rapporto di lavoro autonomo, rimane fermo l’obbligo delle società di stipulare una polizza assicurativa privata, ai sensi dell’articolo 8 della Legge 91/1981 (oggi confluito nel D.Lgs. 36/2021). Inoltre, gli infortuni verificatisi ai danni degli atleti professionisti durante l’attività svolta per conto della propria Federazione restano esclusi dalla tutela Inail, in quanto ricondotti dalla giurisprudenza all’ambito del lavoro autonomo.

Le polizze assicurative private offrono spesso una copertura più ampia rispetto all’Inail, includendo anche infortuni meno gravi, spese mediche, diarie per inabilità temporanea e indennizzi per invalidità permanente. Tuttavia, i premi assicurativi possono essere più elevati e le condizioni contrattuali variare sensibilmente tra le diverse compagnie.

Esempio pratico: Un calciatore professionista subisce un infortunio durante una partita di campionato con la propria squadra di club. In questo caso, l’infortunio è coperto dall’assicurazione Inail. Se, invece, l’infortunio avviene durante una partita con la nazionale, la tutela è garantita dalla polizza assicurativa privata stipulata dalla Federazione.

Conclusione

La Riforma del lavoro sportivo ha compiuto un importante passo avanti nell’integrazione tra il mondo dello sport e quello delle tutele assicurative e previdenziali. L’obbligo di assicurazione Inail per i lavoratori subordinati sportivi rappresenta un significativo traguardo, ma è necessario un percorso graduale per armonizzare le coperture assicurative pubbliche e private, tenendo conto delle peculiarità del settore sportivo.

Il monitoraggio degli eventi infortunistici e delle rispettive tipologie nel tempo sarà fondamentale per valutare l’efficacia delle nuove disposizioni e apportare eventuali correttivi. La Riforma del lavoro sportivo ha gettato le basi per una maggiore tutela degli sportivi, ma il cammino verso una piena integrazione tra il diritto del lavoro, le tutele assicurative e il mondo dello sport richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti.


Domande e Risposte

D: Quali sono le principali novità introdotte dalla Riforma del lavoro sportivo in materia di assicurazione antinfortunistica?
R: La Riforma ha introdotto l’obbligo di assicurazione Inail per i lavoratori subordinati sportivi, sia nel settore professionistico che dilettantistico. Inoltre, ha chiarito le categorie di lavoratori sportivi tutelati dall’Inail e quelle escluse, come i collaboratori coordinati e continuativi sportivi nel dilettantismo e i volontari.

D: Come si distinguono gli infortuni sportivi in base alle cause?
R: Gli infortuni sportivi si distinguono in quelli scaturiti da cause endogene, determinate da gesti tecnici intrinseci alla disciplina, e quelli conseguenti a cause estrinseche, estranei alle necessità tecnico-agonistiche. La giurisprudenza valuta la responsabilità civile e penale in base al rispetto dei regolamenti tecnici e delle norme di prudenza e diligenza.

D: Quali sono le differenze tra la tutela Inail e le polizze assicurative private per gli sportivi?
R: La tutela Inail è obbligatoria per i lavoratori subordinati sportivi, mentre le polizze assicurative private sono previste per gli sportivi professionisti titolari di un rapporto di lavoro autonomo e per gli infortuni verificatisi durante l’attività svolta per conto della propria Federazione, esclusi dalla copertura Inail. Le polizze private offrono spesso una copertura più ampia, ma con premi più elevati e condizioni variabili.

D: Quali sono gli infortuni sportivi più comuni e come prevenirli?
R: Gli infortuni più frequenti riguardano distorsioni, lussazioni, lesioni muscolari, fratture, traumi cranici e facciali, lesioni ai legamenti e tendiniti. La prevenzione passa attraverso un corretto allenamento, l’uso di attrezzature adeguate, il rispetto delle regole e una buona preparazione atletica. In caso di infortunio, sono fondamentali una diagnosi tempestiva e un percorso riabilitativo personalizzato.

D: Quando un comportamento falloso durante un’attività sportiva comporta responsabilità civile o penale?
R: Un comportamento falloso volontario che provoca danni alla vita o all’integrità fisica dell’avversario comporta sempre la responsabilità penale, anche se avvenuto durante una competizione sportiva. La responsabilità civile, invece, si esclude quando l’evento lesivo è strettamente collegato al gioco e non è compiuto con una violenza incompatibile con le caratteristiche concrete dello sport praticato.

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