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Bonus Investimenti 4.0: al via la comunicazione per sbloccare la compensazione dei crediti d’imposta

29 Aprile, 2024

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha emanato il decreto direttoriale che definisce le modalità di invio dei modelli di comunicazione necessari per sbloccare la compensazione dei crediti d’imposta relativi agli investimenti del piano Transizione 4.0. Questo provvedimento si è reso necessario dopo che l’Agenzia delle Entrate aveva temporaneamente sospeso l’utilizzo in compensazione di tali crediti con la Risoluzione n. 19/E del 12 aprile 2024. A partire dalle ore 12:00 del 29 aprile 2024, le imprese potranno accedere ai modelli sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e procedere con la comunicazione per poter nuovamente compensare i crediti maturati.

Il blocco della compensazione dei crediti d’imposta

L’art. 6 del DL 39/2024 aveva stabilito che, ai fini della fruizione dei crediti d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0 e in attività di ricerca e sviluppo, le imprese fossero tenute a comunicare preventivamente, in via telematica, l‘ammontare complessivo degli investimenti che intendevano effettuare, nonché la presunta ripartizione negli anni del credito e la relativa fruizione. Inoltre, era prevista una comunicazione da inviare alla conclusione degli investimenti per aggiornare le informazioni fornite in precedenza.

Nelle more dell’emanazione del decreto direttoriale del MIMIT che avrebbe definito il contenuto e le modalità di invio di tali comunicazioni, l’Agenzia delle Entrate aveva sospeso la compensazione dei crediti d’imposta con la Risoluzione n. 19/E del 12 aprile 2024. Il decreto direttoriale si è quindi reso necessario per consentire alle imprese di riprendere la compensazione dei crediti d’imposta.

I modelli di comunicazione, le istruzioni e le tempistiche

Il decreto direttoriale del MIMIT ha approvato due diversi modelli di comunicazione:

I crediti di imposta a cui questi si applicano sono:

  • Gli investimenti in beni strumentali nuovi, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese (Modulo 1);
  • Gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica (Modulo 2).

Nel comunicato del GSE (Gestore dei Servizi Energetici), in linea con le indicazioni pubblicate anche sul sito del MIMIT (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), viene specificato che, dopo aver scaricato il file PDF, sarà necessario aprirlo con Acrobat Reader autorizzando, se richiesto, l’esecuzione del JavaScript. Grazie a questa applicazione, il file PDF può essere compilato in tutte le sue parti. Ogni file PDF deve essere firmato digitalmente con un certificato di firma elettronica qualificata in corso di validità rilasciato da un’Autorità di Certificazione (come indicato sul sito AGID https://www.agid.gov.it/piattaforme/firma-elettronica-qualificata/certificati).

Viene inoltre definita la modalità di invio delle comunicazioni. È infatti stabilito che ogni comunicazione deve essere trasmessa singolarmente tramite PEC, all’indirizzo: transizione4@pec.gse.it.

Il file PDF non deve in nessun caso essere stampato e firmato con firma olografa: i PDF da allegare alla PEC non devono quindi essere salvati come immagini o originati dalla scansione di pagine, ma solo dal salvataggio del file PDF debitamente compilato.

In un comunicato separato, il GSE ha inoltre specificato che l’oggetto delle comunicazioni trasmesse via PEC dovrà essere il seguente:

  • nel caso di comunicazione preventiva: “Comunicazionepreventiva_Codice fiscale oppure partita IVA dell’impresa”;
  • nel caso di comunicazione di completamento: “Comunicazionedicompletamento_Codice fiscale oppure partita IVA dell’impresa”.

Nonostante quanto esposto, i modelli non sono accompagnati da istruzioni specifiche per la compilazione. Ad esempio, nei modelli viene richiesta l’indicazione del “periodo di realizzazione degli investimenti (MM-AAAA / MM-AAAA)”. In assenza di istruzioni specifiche, si potrebbe considerare quale mese iniziale quello di “avvio dell’investimento”.

L’Agenzia delle Entrate, nella circolare n. 34/2016 (§ 3), sebbene con riferimento al credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, ha affermato che per “avvio dell’investimento” si intende “la data del primo impegno giuridicamente vincolante ad ordinare i beni oggetto dell’investimento, ovvero qualsiasi altro impegno che renda irreversibile l’investimento stesso, a seconda di quale condizione si verifichi prima”.
Quanto al mese finale, dovrebbe invece rilevare il mese in cui viene effettuato l’investimento ai sensi dell’art. 109 del TUIR.

Un’altra questione riguarda la nozione di comunicazione “preventiva”. In assenza di specifiche indicazioni, secondo Assonime (news legislativa di ieri) la comunicazione è preventiva quando viene inviata entro un congruo termine che decorre dal momento in cui viene effettuato l’ordine del bene strumentale 4.0.

Secondo l’Associazione, anticipare la comunicazione a un momento precedente significherebbe richiedere alle imprese una mera valutazione degli investimenti che intendono effettuare con evidente pregiudizio della finalità perseguita dalla norma in esame.

Contenuto dei modelli di comunicazione

Il modello per gli investimenti in beni strumentali 4.0 si compone di:

  • Un frontespizio per l’indicazione dei dati relativi all’impresa
  • Due sezioni per fornire informazioni sugli investimenti in beni materiali e immateriali, nonché sulla fruizione del credito d’imposta negli anni

Il modello per gli investimenti in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica è strutturato in modo simile, con:

  • Un frontespizio per i dati dell’impresa
  • Quattro sezioni dedicate alle diverse tipologie di investimenti ammissibili e alla ripartizione del credito d’imposta negli anni

Obblighi di comunicazione e fruizione del credito d’imposta

Le imprese sono tenute a comunicare preventivamente l‘ammontare complessivo degli investimenti che intendono effettuare a partire dal 30 marzo 2024, indicando anche la presunta ripartizione del credito d’imposta negli anni. Una volta completati gli investimenti, le imprese dovranno inviare una seconda comunicazione per aggiornare le informazioni fornite in precedenza.

Per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio 2023 e il 29 marzo 2024, invece, sarà sufficiente inviare la comunicazione a seguito del completamento degli investimenti stessi.

L’invio dei modelli di comunicazione costituisce un presupposto essenziale per poter fruire dei crediti d’imposta in questione. La trasmissione dei modelli di comunicazione rappresenta infatti una condizione necessaria per poter compensare i crediti d’imposta tramite il modello F24.

Esempi pratici

  • La società Alfa Srl ha effettuato investimenti in beni strumentali 4.0 per un totale di 500.000 euro nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2023 e il 31 dicembre 2023. L‘impresa dovrà compilare il modello di comunicazione relativo agli investimenti in beni strumentali, indicando l’ammontare complessivo degli investimenti e la ripartizione del credito d’imposta negli anni successivi. Ipotizzando che la società Alfa Srl abbia diritto a un credito d’imposta del 20% sull’investimento effettuato, l’ammontare del credito sarà pari a 100.000 euro. Nel modello di comunicazione, l‘impresa dovrà indicare come intende ripartire la fruizione del credito negli anni successivi, ad esempio in tre quote annuali di pari importo. Una volta completata la compilazione, la società Alfa Srl invierà il modello tramite PEC all’indirizzo transizione4@pec.gse.it. Solo dopo aver adempiuto a questo obbligo di comunicazione, l’impresa potrà procedere con la compensazione del credito d’imposta maturato tramite il modello F24.
  • Un’impresa che intende effettuare investimenti in beni strumentali 4.0 per un ammontare complessivo di 500.000 euro nel 2024, dovrà accedere al sito del GSE, scaricare il modello di comunicazione relativo agli investimenti in beni strumentali (Allegato 1), compilarlo con i dati richiesti e inviarlo telematicamente prima di avviare gli investimenti.
  • Un’azienda che ha completato investimenti in attività di ricerca e sviluppo per un totale di 800.000 euro nel periodo dal 1° gennaio 2023 al 29 marzo 2024, dovrà accedere al sito del GSE, scaricare il modello di comunicazione relativo agli investimenti in ricerca e sviluppo (Allegato 2), compilarlo con i dati degli investimenti effettuati e inviarlo telematicamente.

Impatto sulla competitività delle imprese

Il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali 4.0 e in attività di ricerca e sviluppo rappresenta un importante incentivo per le imprese che intendono investire nella trasformazione digitale e nell’innovazione tecnologica. Grazie a queste agevolazioni fiscali, le aziende possono ridurre il costo effettivo degli investimenti e liberare risorse da destinare ad altre attività strategiche.

L’emanazione del decreto direttoriale del MIMIT e la messa a disposizione dei modelli di comunicazione sul sito del GSE consentono finalmente alle imprese di riprendere la compensazione dei crediti d’imposta, sbloccando una situazione di incertezza che rischiava di frenare gli investimenti.

La possibilità di fruire nuovamente dei crediti d’imposta rappresenta un segnale positivo per il sistema produttivo italiano, che potrà contare su un sostegno concreto per affrontare le sfide della digitalizzazione e dell’innovazione. Grazie a questi incentivi, le imprese potranno migliorare la propria competitività sui mercati nazionali e internazionali, aumentando l’efficienza dei processi produttivi e sviluppando nuovi prodotti e servizi ad alto valore aggiunto.

Conclusione

Il decreto direttoriale del MIMIT sblocca finalmente la situazione venutasi a creare con la sospensione della compensazione dei crediti d’imposta legati al piano Transizione 4.0. Grazie ai modelli di comunicazione messi a disposizione sul sito del GSE a partire dal 29 aprile 2024, le imprese potranno nuovamente accedere ai benefici fiscali previsti, a patto di rispettare gli obblighi di comunicazione preventiva e successiva al completamento degli investimenti.

Questo provvedimento rappresenta un passo importante per supportare le imprese italiane nel processo di trasformazione digitale e di innovazione tecnologica, favorendo così la competitività del sistema produttivo nazionale. Le agevolazioni fiscali previste dal piano Transizione 4.0 costituiscono infatti un incentivo fondamentale per stimolare gli investimenti delle imprese in beni strumentali avanzati e in attività di ricerca e sviluppo.

Grazie alla ripresa della compensazione dei crediti d’imposta, le aziende potranno finalmente contare su un quadro normativo più chiaro e stabile, che consentirà loro di pianificare con maggiore serenità gli investimenti futuri. Questo clima di fiducia potrà favorire la ripresa economica del Paese, sostenendo la crescita e l’occupazione in settori strategici ad alta intensità di innovazione.

Tuttavia, è importante che le imprese prestino la massima attenzione agli adempimenti richiesti per poter fruire dei crediti d’imposta, rispettando le scadenze e le modalità di invio delle comunicazioni previste dal decreto direttoriale. Solo attraverso una gestione puntuale e consapevole degli obblighi burocratici, le aziende potranno massimizzare i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 e contribuire al rilancio del sistema produttivo italiano.


Domande e Risposte

D: Quali sono i modelli di comunicazione previsti dal decreto direttoriale del MIMIT?
R: Il decreto prevede due modelli distinti: uno per gli investimenti in beni strumentali nuovi funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese, e l’altro per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica.

D: Dove saranno disponibili i modelli di comunicazione e a partire da quando?
R: I modelli saranno accessibili in formato editabile sul sito del Gestore dei Servizi Energetici (GSE) a partire dalle ore 12:00 del 29 aprile 2024.

D: Come devono essere inviati i modelli di comunicazione compilati?
R: Le imprese dovranno inviare i modelli compilati tramite PEC all’indirizzo transizione4@pec.gse.it.

D: Quali sono gli obblighi di comunicazione per le imprese che intendono fruire dei crediti d’imposta?
R: Le imprese devono comunicare preventivamente l’ammontare complessivo degli investimenti che intendono effettuare a partire dal 30 marzo 2024, indicando anche la presunta ripartizione del credito d’imposta negli anni. Una volta completati gli investimenti, le imprese dovranno inviare una seconda comunicazione per aggiornare le informazioni fornite in precedenza.

D: Cosa succede per gli investimenti realizzati tra il 1° gennaio 2023 e il 29 marzo 2024?
R: Per questi investimenti, sarà sufficiente inviare la comunicazione a seguito del completamento degli investimenti stessi, senza la necessità di una comunicazione preventiva.

D: L’invio dei modelli di comunicazione è obbligatorio per poter fruire dei crediti d’imposta?
R: Sì, l’invio dei modelli di comunicazione costituisce un presupposto essenziale per poter fruire dei crediti d’imposta in questione. La trasmissione dei modelli rappresenta una condizione necessaria per poter compensare i crediti tramite il modello F24.

D: Quali sono i vantaggi per le imprese derivanti dalla ripresa della compensazione dei crediti d’imposta?
R: La possibilità di fruire nuovamente dei crediti d’imposta rappresenta un importante sostegno per le imprese che intendono investire nella trasformazione digitale e nell’innovazione tecnologica. Grazie a queste agevolazioni fiscali, le aziende possono ridurre il costo effettivo degli investimenti e liberare risorse da destinare ad altre attività strategiche, migliorando così la propria competitività sui mercati.

D: Quali accorgimenti devono adottare le imprese per massimizzare i benefici offerti dal piano Transizione 4.0?
R: Le imprese devono prestare la massima attenzione agli adempimenti richiesti per poter fruire dei crediti d’imposta, rispettando le scadenze e le modalità di invio delle comunicazioni previste dal decreto direttoriale. Solo attraverso una gestione puntuale e consapevole degli obblighi burocratici, le aziende potranno massimizzare i benefici offerti dal piano Transizione 4.0 e contribuire al rilancio del sistema produttivo italiano.

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