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Atleti, Tecnici e Dirigenti Sportivi: Regole e Diritti nel Mondo Dilettantistico

17 Maggio, 2024

Nel contesto dello sport dilettantistico italiano, il tesseramento rappresenta l’atto formale attraverso il quale una persona fisica diventa parte integrante dell’ordinamento sportivo, acquisendo il diritto di praticare attività sportiva all’interno di associazioni, società sportive, Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate o Enti di Promozione Sportiva. Il Decreto Legislativo n. 36/2021, noto come la “Riforma dello Sport Dilettantistico 2024”, definisce regole specifiche per atleti, tecnici, dirigenti e direttori di gara, delineando i loro diritti e obblighi in questo ambito. Questo articolo esplorerà in dettaglio le norme relative al tesseramento, con particolare attenzione ai minori e ai cittadini non italiani, e chiarirà il ruolo dei soci e dei tesserati nelle società sportive dilettantistiche, fornendo esempi pratici e una sezione di domande e risposte per una comprensione approfondita.

Tesseramento: Procedura e Diritti

Il tesseramento è il processo cruciale attraverso il quale una persona fisica acquisisce lo status di soggetto dell’ordinamento sportivo ed è autorizzata a svolgere attività sportiva con un’associazione o una società sportiva. In alcuni casi specifici, come stabilito dalle norme, il tesseramento può consentire di partecipare anche alle attività organizzate dalle Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate o Enti di Promozione Sportiva.

I tesserati godono di una serie di diritti fondamentali, sanciti dal Decreto Legislativo n. 36/2021, tra cui:

  • Partecipazione alle attività e competizioni: Il tesserato ha il diritto di partecipare all’attività e alle competizioni organizzate o riconosciute dalla Federazione Sportiva Nazionale, Disciplina Sportiva Associata o Ente di Promozione Sportiva di appartenenza dell’associazione o società sportiva per cui è tesserato. Questo diritto consente agli atleti di prendere parte a gare, tornei e manifestazioni sportive di vario livello, in linea con le regole e i regolamenti stabiliti dagli organismi competenti.
  • Ricoprire cariche sociali e partecipare alle assemblee: Se in possesso dei requisiti previsti dagli statuti e dai regolamenti dell’organismo a cui è affiliato, il tesserato può concorrere per ricoprire cariche sociali all’interno degli organi direttivi, come il consiglio direttivo o il collegio dei revisori dei conti. Inoltre, ha il diritto di partecipare alle assemblee degli organi consiliari, esprimendo il proprio voto e contribuendo alle decisioni relative alla gestione dell’associazione o società sportiva.

Allo stesso tempo, i tesserati sono tenuti ad osservare rigorosamente le norme dettate dal CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano), dal CIO (Comitato Olimpico Internazionale), dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico), dal ICP (Comitato Paralimpico Internazionale) e dalle Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate o Enti di Promozione Sportiva nell’esercizio della pratica sportiva. Questo include il rispetto delle regole di gioco, dei codici etici e delle linee guida stabilite da tali organismi.

Esempio pratico: Mario, un appassionato di tennis, decide di tesserarsi con il Circolo Tennis Locale. Grazie al tesseramento, Mario potrà partecipare ai tornei e alle competizioni organizzate dal circolo, nonché alle manifestazioni riconosciute dalla Federazione Italiana Tennis. Inoltre, se possiede i requisiti necessari, Mario potrà candidarsi per ricoprire una carica all’interno del consiglio direttivo del circolo e partecipare alle assemblee, contribuendo alle decisioni relative alla gestione del club.

Tesseramento degli Atleti Minorenni

Per tutelare gli interessi dei minori, il Decreto Legislativo n. 36/2021 stabilisce che la richiesta di tesseramento debba essere presentata tenendo conto delle capacità, delle inclinazioni naturali e delle aspirazioni del minore stesso. Questo significa che il processo di tesseramento non deve essere imposto dai genitori o dai tutori, ma deve tenere in considerazione le reali attitudini e desideri del minore.

La richiesta di tesseramento può essere presentata disgiuntamente da ciascun genitore nel rispetto della responsabilità genitoriale. Tuttavia, in caso di disaccordo tra i genitori o di esercizio difforme delle decisioni concordate, si applicano le disposizioni dell’articolo 316 del Codice Civile italiano.

Un aspetto cruciale riguarda il consenso del minore. Il decreto stabilisce che il minore che abbia compiuto 14 anni di età non può essere tesserato se non presta personalmente il proprio assenso. Questo requisito mira a garantire che il minore sia consapevole e d’accordo con la decisione di tesserarsi, evitando imposizioni indesiderate.

In caso di contrasto su questioni di particolare importanza, come il tesseramento, ciascuno dei genitori può ricorrere senza formalità al giudice, indicando i provvedimenti ritenuti più idonei. Il giudice, dopo aver sentito i genitori e ascoltato il figlio minore (se ha compiuto 12 anni o, in caso contrario, se capace di discernimento), suggerirà le determinazioni ritenute più utili nell’interesse del figlio e dell’unione familiare. Se il contrasto permane, il giudice attribuirà il potere di decisione al genitore ritenuto più idoneo a curare l’interesse del figlio.

Nel caso di separazione, scioglimento, cessazione degli effetti civili, annullamento, nullità del matrimonio o nei procedimenti relativi ai figli nati fuori dal matrimonio, si applicano le disposizioni di cui agli articoli 337 bis e seguenti del Codice Civile italiano.

Esempio pratico: Luca, un ragazzo di 15 anni, desidera tesserarsi per una squadra di calcio locale. Tuttavia, i suoi genitori, separati, sono in disaccordo su questa decisione. Il padre è favorevole, mentre la madre è contraria. In questo caso, poiché Luca ha compiuto 14 anni, il suo assenso personale è necessario per il tesseramento. Se il disaccordo tra i genitori persiste, uno di loro può ricorrere al giudice, che ascolterà le parti, incluso Luca, e deciderà nell’interesse del minore, attribuendo eventualmente il potere di decisione al genitore ritenuto più idoneo.

Tesseramento degli Atleti Non Cittadini Italiani

Per quanto riguarda i minori di 18 anni non cittadini italiani, anche se non in regola con le norme relative all’ingresso e al soggiorno in Italia, possono essere tesserati presso società ed associazioni sportive affiliate alle Federazioni Sportive Nazionali, Discipline Sportive Associate o Enti di Promozione Sportiva, anche paralimpici, applicando le medesime disposizioni dei cittadini italiani. Questa opportunità è concessa nel caso in cui siano iscritti da almeno un anno a qualsiasi classe dell’ordinamento scolastico italiano.

Il tesseramento così ottenuto dai minori di 18 anni non cittadini italiani resta valido, dopo il compimento del diciottesimo anno di età, fino al completamento delle procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte dei soggetti che ne hanno presentato richiesta, purché ricorrano i presupposti di cui alla Legge n. 91/1992 (Nuove norme sulla cittadinanza).

Questa disposizione mira a facilitare l’integrazione e la partecipazione degli atleti stranieri minorenni nel sistema sportivo italiano, consentendo loro di continuare a praticare l’attività sportiva anche dopo il compimento della maggiore età, finché non abbiano completato le procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana.

È importante sottolineare che il tesseramento dei minori stranieri non è subordinato al possesso di un regolare permesso di soggiorno, purché siano iscritti da almeno un anno a una scuola italiana. Questa norma rimuove gli ostacoli burocratici che potrebbero impedire l’accesso allo sport per i giovani atleti stranieri residenti in Italia.

Esempio pratico: Ahmed, un ragazzo di 16 anni di origini marocchine, frequenta da due anni una scuola italiana. Nonostante non abbia ancora acquisito la cittadinanza italiana, può essere tesserato per una squadra di basket locale, godendo degli stessi diritti dei cittadini italiani. Dopo il compimento del 18° anno di età, il suo tesseramento rimarrà valido fino al completamento delle procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana, se ne ha presentato richiesta e ricorrono i presupposti previsti dalla legge sulla cittadinanza.

Soci e Tesserati nelle Società Sportive Dilettantistiche

Nelle Società Sportive Dilettantistiche (SSD), il socio è il soggetto che detiene una determinata percentuale di quote sociali, la cui entità determina una diversa rilevanza per quanto riguarda il potere decisionale all’interno della società. Maggiore è la quota detenuta, maggiore sarà l’influenza del socio nelle decisioni societarie. Al contrario, nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche (ASD) vige il principio capitario di “una testa un voto”, indipendentemente dalla quota associativa versata.

L’Agenzia delle Entrate, con la Risoluzione n. 38 del 17.05.2010, ha chiarito che le agevolazioni fiscali previste dall’articolo 148, comma 3, del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) si applicano principalmente ai soci delle SSD. Tuttavia, tali agevolazioni possono essere estese anche ai “frequentatori e/o praticanti” che non rivestono la qualifica di soci, a condizione che risultino tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali (CONI, Federazioni sportive nazionali, enti di promozione sportiva). È necessario, inoltre, che si tratti di attività direttamente collegate agli scopi istituzionali dell’organismo sportivo, escludendo i compensi pagati per prestazioni accessorie o collegate solo in via indiretta o eventuale agli scopi istituzionali.

Esempio pratico: La Società Sportiva Dilettantistica “Calcio Club” offre corsi di calcio ai soci e ai tesserati. I soci, in quanto detentori di quote sociali, avranno un maggiore peso decisionale nella gestione della società rispetto ai semplici tesserati. Tuttavia, sia i soci che i tesserati potranno beneficiare delle agevolazioni fiscali previste dal TUIR, purché le attività svolte siano direttamente collegate agli scopi istituzionali della società, come l’organizzazione di corsi di calcio e la partecipazione a tornei.

Conclusione

Il Decreto Legislativo n. 36/2021, noto come la “Riforma dello Sport Dilettantistico 2024”, ha introdotto regole specifiche per disciplinare il tesseramento di atleti, tecnici, dirigenti e direttori di gara nel mondo dello sport dilettantistico italiano. Questo processo rappresenta un passo cruciale per l’ingresso nell’ordinamento sportivo e per l’esercizio dei diritti e dei doveri connessi alla pratica sportiva.

Le norme stabiliscono una particolare attenzione verso i minori e gli atleti stranieri, garantendo loro la possibilità di tesserarsi e partecipare alle attività sportive in un contesto equo e inclusivo. Inoltre, viene delineata una chiara distinzione tra il ruolo dei soci e dei tesserati nelle società sportive dilettantistiche, definendo i rispettivi poteri decisionali e le agevolazioni fiscali applicabili.

Attraverso questa riforma, il legislatore mira a promuovere la diffusione dello sport a tutti i livelli, tutelando i diritti dei praticanti e favorendo un’adeguata rappresentanza e partecipazione alle decisioni all’interno degli organismi sportivi.


Domande e Risposte

D: Qual è la differenza principale tra il tesseramento in un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) e in una Società Sportiva Dilettantistica (SSD)?

R: Nelle ASD vige il principio capitario di “una testa un voto”, indipendentemente dalla quota associativa versata, mentre nelle SSD il potere decisionale è legato alla percentuale di quote sociali detenute dai soci.

D: Quali sono i diritti fondamentali dei tesserati?

R: I tesserati hanno il diritto di partecipare alle attività e competizioni organizzate o riconosciute dalla Federazione Sportiva Nazionale, Disciplina Sportiva Associata o Ente di Promozione Sportiva di appartenenza dell’associazione o società sportiva per cui sono tesserati. Inoltre, se in possesso dei requisiti previsti, possono ricoprire cariche sociali e partecipare alle assemblee degli organi consiliari.

D: Quali sono le disposizioni specifiche per il tesseramento dei minori?

R: La richiesta di tesseramento deve tenere conto delle capacità, inclinazioni naturali e aspirazioni del minore. Il minore di 14 anni non può essere tesserato senza il proprio assenso personale. In caso di contrasto tra i genitori, il giudice può attribuire il potere di decisione al genitore ritenuto più idoneo.

D: Quali sono le agevolazioni fiscali previste per i soci e i tesserati?

R: Le agevolazioni fiscali previste dall’articolo 148, comma 3, del TUIR si applicano principalmente ai soci delle SSD, ma possono essere estese anche ai tesserati, a condizione che risultino tesserati dalle rispettive organizzazioni nazionali e che le attività svolte siano direttamente collegate agli scopi istituzionali dell’organismo sportivo.

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