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Il socio e il tesserato nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche

17 Maggio, 2024

Nel variegato mondo dello sport dilettantistico, è fondamentale comprendere le distinzioni tra il ruolo di “socio” e quello di “tesserato”. Queste due qualifiche rappresentano rapporti giuridici profondamente diversi tra l’ente sportivo e il soggetto che frequenta le attività o la sede del sodalizio. La differenza può anche derivare dalla natura giuridica dell’ente sportivo stesso. Questa distinzione assume particolare importanza alla luce della Riforma dello Sport Dilettantistico del 2024, che ha introdotto nuove regole e chiarimenti su questi aspetti cruciali, al fine di garantire una maggiore trasparenza e tutela per tutti i soggetti coinvolti.

Il Socio: Diritti e Doveri

Il socio è una persona che presenta formalmente la domanda di iscrizione all’associazione, secondo le modalità e i termini previsti dallo statuto sociale. Una volta approvata la richiesta di iscrizione dal consiglio direttivo o dall’organo competente, il soggetto diventa a tutti gli effetti socio dell’ente, acquisendo una serie di diritti e doveri conseguenti a tale status.

Un socio gode di diversi privilegi fondamentali, tra cui:

  • Diritti di voto attivi e passivi: può partecipare alle assemblee dell’associazione e votare sulle decisioni importanti, oltre a poter candidarsi per ricoprire cariche sociali negli organi direttivi.
  • Accesso ai libri sociali: ha il diritto di visionare i libri e i documenti ufficiali dell’associazione, come il libro dei soci, il libro delle adunanze e delle deliberazioni dell’assemblea, il libro delle adunanze e delle deliberazioni del consiglio direttivo, e il libro dei verbali delle riunioni degli altri organi sociali.
  • Frequentazione dei locali: può frequentare liberamente i locali e le strutture dove l’associazione svolge le proprie attività, nel rispetto delle regole interne.

È importante sottolineare che il socio non è necessariamente anche un tesserato, come nel caso di un socio simpatizzante o di una persona che non pratica attività sportiva in modo attivo, ma desidera semplicemente far parte del sodalizio e condividerne gli obiettivi e le attività associative.

Il Tesserato: Adesione alle Federazioni e Pratica Sportiva

Il tesseramento, d’altra parte, consente a un soggetto di aderire formalmente a una Federazione Sportiva Nazionale (FSN), un Ente di Promozione Sportiva (EPS) o una Disciplina Sportiva Associata (DSA), al fine di praticare una o più discipline sportive sotto l’egida di tali enti.

Il tesseramento ai fini della pratica sportiva avviene nella maggior parte dei casi tramite un’Associazione Sportiva Dilettantistica (ASD) o una Società Sportiva Dilettantistica (SSD) affiliate alle rispettive FSN, EPS o DSA. Tuttavia, non è necessario che la persona tesserata sia anche socia dell’associazione sportiva, a meno che non sia esplicitamente previsto dalla normativa interna della FSN, EPS o DSA di riferimento.

Il tesserato, nel caso in cui non abbia anche la qualifica di socio, non partecipa alle assemblee e non gode dell’elettorato attivo e passivo all’interno dell’associazione. Ciononostante, il contributo economico da lui versato ai fini della partecipazione alle attività sportive statutariamente previste costituisce un ricavo non commerciale per il sodalizio, senza che vi sia alcun vincolo associativo formale.

La Riforma dello Sport e i Diritti dei Tesserati

La Riforma dello Sport, tramite l’articolo 15, interviene precisando che il tesserato ha diritto di partecipare all’attività e alle competizioni organizzate dalla FSN, dalla DSA, dall’EPS di appartenenza dell’associazione o dalla società sportiva cui è associato. Inoltre, ove in possesso dei requisiti previsti, il tesserato può concorrere a ricoprire cariche negli organi direttivi di tali enti e partecipare alle assemblee degli organi consiliari, secondo le previsioni statutarie e regolamentari specifiche.

Questo significa che le ASD e le SSD possono erogare i propri corsi, lezioni o organizzare competizioni e gare nel rispetto delle norme statutarie, sia nei confronti dei propri soci che dei tesserati al medesimo ente di affiliazione, anche nel caso in cui la persona sia già in possesso della tessera rilasciata da un altro sodalizio affiliato allo stesso ente.

Attenzione agli Abusi e ai Principi di Democraticità

È importante prestare attenzione agli eventuali abusi legati al solo tesseramento, che potrebbero violare i principi di democraticità richiesti dalla normativa vigente. In alcuni casi, le associazioni sportive limitano intenzionalmente il numero dei soci al fine di mantenere una base sociale ristretta e quindi il controllo del sodalizio da parte di un gruppo ristretto di persone.

Questa scelta potrebbe violare i principi di democraticità richiesti dall’articolo 90, comma 18, della Legge 289/2002 e riproposto dal D.Lgs. 36/2021, che stabilisce che le associazioni sportive dilettantistiche devono essere aperte a tutti i cittadini e prevedere l’eleggibilità delle cariche sociali.

Sarà plausibile che un soggetto sia solo tesserato se frequenta in via del tutto occasionale le attività sportive dell’associazione, mentre se parteciperà con assiduità alla vita sociale, sarà più difficile giustificare l’assenza di un vincolo associativo formale come socio.

Esempio pratico

Consideriamo il caso di una piccola Associazione Sportiva Dilettantistica di calcio, affiliata alla Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC). L’associazione offre corsi di calcio per bambini e ragazzi, oltre a gestire una squadra dilettantistica che partecipa ai campionati locali.

Per iscrivere un bambino ai corsi di calcio, i genitori devono tesserarlo presso la FIGC tramite l’associazione. In questo caso, il bambino diventa un tesserato dell’associazione e della FIGC, ma non necessariamente un socio dell’associazione stessa.

D’altra parte, il presidente dell’associazione, gli allenatori e i dirigenti devono essere soci dell’associazione, in modo da poter partecipare alle assemblee, votare e ricoprire cariche sociali.

È importante che l’associazione mantenga un equilibrio tra soci e tesserati, garantendo che tutti coloro che partecipano assiduamente alla vita sociale possano diventare soci e godere dei relativi diritti.

Conclusione

La distinzione tra socio e tesserato nel mondo dello sport dilettantistico è cruciale per comprendere i diritti e i doveri di ciascuna figura, nonché i rapporti giuridici sottostanti. Mentre il socio gode di diritti di voto e partecipazione attiva alla vita associativa, il tesserato ha principalmente il diritto di partecipare alle attività sportive organizzate dall’ente di affiliazione. La Riforma dello Sport del 2024 ha ulteriormente chiarito e rafforzato queste distinzioni, fornendo maggiore trasparenza e tutela per tutti i soggetti coinvolti. È fondamentale che le associazioni sportive rispettino i principi di democraticità e garantiscano un equilibrio sano tra soci e tesserati, evitando abusi e limitazioni ingiustificate.


Domande e Risposte

D: Quali sono i principali diritti di un socio di un’associazione sportiva dilettantistica?

R: I principali diritti di un socio di un’associazione sportiva dilettantistica sono:

  • Diritto di voto attivo e passivo nelle assemblee sociali
  • Diritto di candidarsi e ricoprire cariche negli organi direttivi
  • Diritto di accesso ai libri sociali e ai documenti ufficiali dell’associazione
  • Diritto di frequentare liberamente i locali e le strutture dell’associazione

D: Un tesserato può partecipare alle assemblee e votare come un socio?

R: No, di norma un tesserato che non è anche socio non ha diritto di partecipare alle assemblee dell’associazione e non gode dell’elettorato attivo e passivo. Il tesserato ha principalmente il diritto di partecipare alle attività sportive organizzate dall’ente di affiliazione.

D: La Riforma dello Sport del 2024 ha introdotto novità riguardo ai diritti dei tesserati?

R: Sì, la Riforma ha precisato che il tesserato ha diritto di partecipare alle attività e competizioni organizzate dalla FSN, DSA o EPS di appartenenza dell’associazione. Inoltre, se in possesso dei requisiti previsti, il tesserato può concorrere a ricoprire cariche negli organi direttivi di tali enti e partecipare alle relative assemblee, secondo le previsioni statutarie e regolamentari.

D: Qual è un esempio di abuso legato al solo tesseramento che potrebbe violare i principi di democraticità?

R: Un esempio di abuso potrebbe essere quello di un’associazione che limita intenzionalmente il numero di soci, mantenendo una base sociale ristretta, al fine di mantenere il controllo del sodalizio da parte di un gruppo ristretto di persone. Questo potrebbe violare i principi di democraticità e apertura a tutti i cittadini previsti dalla normativa.

D: In che caso è plausibile che una persona sia solo tesserata e non anche socia di un’associazione sportiva?

R: È plausibile che una persona sia solo tesserata se frequenta in via occasionale le attività sportive dell’associazione. Se invece partecipa assiduamente alla vita sociale, sarebbe più difficile giustificare l’assenza di un vincolo associativo formale come socio.

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