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L’esclusione dei soci nelle Associazioni Sportive Dilettantistiche

17 Maggio, 2024

L’esclusione di un socio da un’associazione rappresenta un’evenienza delicata che richiede un’attenta valutazione e una gestione scrupolosa. Questo articolo si propone di approfondire in modo esaustivo le procedure, le cause principali e le linee guida per affrontare l’esclusione di un associato nel pieno rispetto delle norme statutarie, delle disposizioni di legge e dei recenti orientamenti giurisprudenziali. Verranno analizzati i vari aspetti procedurali, le diverse tipologie di cause che possono determinare l’esclusione, e verrà fornita una panoramica dettagliata delle best practice da adottare per una corretta gestione di questa delicata situazione.

Procedure e Clausole Statutarie

Le associazioni devono prestare la massima attenzione alle disposizioni contenute nel proprio statuto riguardo alle procedure e alle regole per l’esclusione degli associati. Lo statuto rappresenta il documento fondamentale che disciplina la vita associativa e, pertanto, dovrebbe contenere una regolamentazione dettagliata delle modalità di esclusione, inclusi i possibili ricorsi e i diritti del socio di presentare le proprie difese.

Tipicamente, lo statuto prevede che il Consiglio Direttivo deliberi l’esclusione del socio per gravi motivi, consentendo al socio stesso di presentare ricorso all’Assemblea dei Soci o al Collegio dei Probiviri entro un determinato termine. In questo modo, il socio ha la possibilità di esporre le proprie ragioni e contestare la decisione di esclusione di fronte all’organo competente.

Nel caso specifico della morosità nel pagamento delle quote associative, la procedura può essere più semplice e rapida. Generalmente, lo statuto prevede che, dopo un certo periodo di tempo successivo all’invito a regolarizzare la posizione, il socio moroso possa essere escluso senza ulteriori formalità. Tuttavia, qualora il socio provveda al pagamento delle quote arretrate, lo statuto può consentire la sua riammissione automatica.

Esempio pratico: Lo statuto dell’Associazione Culturale ABC prevede che, in caso di comportamenti gravemente lesivi dell’onorabilità e del buon nome dell’associazione, il Consiglio Direttivo possa deliberare l’esclusione del socio con una maggioranza qualificata dei due terzi. Il socio ha diritto di presentare ricorso entro 30 giorni dalla notifica della delibera, e il suo caso verrà esaminato dall’Assemblea dei Soci nella sua prossima riunione. In caso di rigetto del ricorso, il socio può presentare un ulteriore appello al Collegio dei Probiviri entro 15 giorni.

Cause Principali di Esclusione

Le principali cause di esclusione del socio possono essere suddivise in diverse categorie e analizzate in dettaglio:

  • Decadenza: Si verifica quando il socio non esplica più l’attività per la quale è stato ammesso nell’associazione. Ad esempio, un socio di un’associazione sportiva che smette di praticare lo sport per il quale è stato iscritto può essere escluso per decadenza.
  • Condotta disonorevole: Riguarda azioni ritenute disonorevoli entro o fuori dall’associazione, o comportamenti che costituiscano ostacolo al buon andamento del sodalizio. Possono rientrare in questa categoria condotte violente, molestie, diffamazioni o qualsiasi altro comportamento che leda gravemente l’onorabilità dell’associazione.
  • Violazione dello statuto o delle norme interne: Si riferisce all’inosservanza delle disposizioni statutarie, dei regolamenti interni o delle deliberazioni adottate dagli organi sociali. Ad esempio, un socio che non rispetti le norme di condotta previste dal regolamento interno dell’associazione può essere escluso per questa ragione.
  • Violazione del principio di non discriminazione: Riguarda comportamenti discriminatori, anche al di fuori dell’esercizio delle attività associative o del rapporto associativo. Un socio che tenga condotte discriminatorie basate su razza, genere, orientamento sessuale o altre caratteristiche personali può essere escluso per violazione di questo principio fondamentale.
  • Frodi nell’amministrazione: Nel caso di amministratori che abbiano commesso frodi nella gestione o nella tenuta dei conti dell’associazione, l’esclusione rappresenta una sanzione appropriata per tutelare l’integrità dell’ente.
  • Trascuratezza dei doveri: Per gli associati investiti di cariche sociali, il mancato adempimento dei propri doveri nonostante i richiami del Presidente e del Consiglio Direttivo può comportare l’esclusione. Ad esempio, un membro del Consiglio Direttivo che non partecipi alle riunioni e trascuri le proprie responsabilità può essere escluso per questa ragione.
  • Morosità: Il mancato pagamento della quota associativa o dei contributi associativi oltre un determinato periodo di tempo, generalmente specificato nello statuto, rappresenta una causa di esclusione. Tuttavia, come accennato in precedenza, la procedura può prevedere la riammissione del socio in caso di regolarizzazione del pagamento.

Esempio pratico: Un socio dell’Associazione Sportiva XYZ è stato ripetutamente sanzionato per comportamenti aggressivi e offensivi nei confronti di altri soci durante gli allenamenti e le competizioni. Nonostante i richiami del Consiglio Direttivo e l’avviso di possibile esclusione, il socio ha persistito nella sua condotta, rendendo inevitabile l’adozione del provvedimento di esclusione per condotta disonorevole e ostacolo al buon andamento del sodalizio.

Conclusione

L’esclusione di un socio da un’associazione rappresenta un atto di estrema importanza che deve essere affrontato con la massima cautela e nel pieno rispetto delle norme statutarie e delle disposizioni di legge. Le associazioni devono definire chiaramente le procedure e le cause di esclusione all’interno del proprio statuto, garantendo al contempo il diritto del socio di presentare le proprie difese e di ricorrere alle istanze preposte.

La giurisprudenza recente, in particolare l’Ordinanza n. 23519 del 20.09.2021 della Corte di Cassazione, ha chiarito che, in mancanza di specifiche disposizioni statutarie, non è necessaria una preventiva contestazione dell’addebito per deliberare l’esclusione di un socio. Tuttavia, è buona prassi prevedere un contraddittorio e rispettare i principi di trasparenza e correttezza procedurale, al fine di tutelare i diritti di entrambe le parti coinvolte.


Domande e Risposte

D: Quali sono le principali cause di esclusione di un socio?

R: Le principali cause di esclusione di un socio possono essere suddivise nelle seguenti categorie: decadenza, condotta disonorevole, violazione dello statuto o delle norme interne, violazione del principio di non discriminazione, frodi nell’amministrazione, trascuratezza dei doveri e morosità nel pagamento delle quote associative.

D: È necessaria una preventiva contestazione dell’addebito prima di deliberare l’esclusione di un socio?

R: In base alla recente giurisprudenza, in particolare l’Ordinanza n. 23519/2021 della Corte di Cassazione, in mancanza di specifiche disposizioni statutarie, non è necessaria una preventiva contestazione dell’addebito per deliberare l’esclusione di un socio. Tuttavia, è considerata una buona prassi prevedere un contraddittorio e rispettare i principi di trasparenza e correttezza procedurale, garantendo al socio il diritto di presentare le proprie difese.

D: Qual è il ruolo dello statuto nell’esclusione di un socio?

R: Lo statuto svolge un ruolo fondamentale nell’esclusione di un socio, poiché deve disciplinare in modo dettagliato le procedure e le regole per l’esclusione degli associati. Lo statuto dovrebbe prevedere le cause di esclusione, i possibili ricorsi, i termini per presentare le difese e i diritti del socio di contestare la decisione di fronte agli organi competenti.

D: Cosa succede in caso di morosità nel pagamento delle quote associative?

R: In caso di morosità nel pagamento delle quote associative, lo statuto può prevedere una procedura semplificata per l’esclusione del socio. Generalmente, dopo un determinato periodo di tempo successivo all’invito a regolarizzare la posizione, il socio moroso può essere escluso senza ulteriori formalità. Tuttavia, se il socio provvede al pagamento delle quote arretrate, lo statuto può consentire la sua riammissione automatica.

D: Come deve essere gestita l’esclusione di un socio dall’associazione?

R: L’esclusione di un socio dall’associazione deve essere gestita con estrema cautela e nel pieno rispetto delle norme statutarie e delle disposizioni di legge. È necessario valutare attentamente le circostanze specifiche, applicare rigorosamente le procedure previste dallo statuto e garantire una comunicazione chiara e tempestiva con il socio interessato. Una gestione efficace dell’esclusione richiede un approccio ponderato e rispettoso delle regole, al fine di tutelare l’integrità e il buon funzionamento dell’ente, nonché i diritti di entrambe le parti coinvolte.

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