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L’Associazione Polisportiva Dilettantistica: Aspetti Costitutivi, Gestionali e Fiscali

17 Maggio, 2024

L’Associazione polisportiva dilettantistica rappresenta un modello organizzativo sempre più diffuso nel panorama sportivo italiano. Queste associazioni offrono la possibilità di praticare diverse discipline sportive sotto un unico “tetto”, favorendo la promozione dello sport a 360 gradi. In questo articolo approfondiremo tutti gli aspetti legati alle polisportive, dalla costituzione alla gestione, passando per il regime fiscale applicabile. Forniremo anche esempi pratici e risponderemo alle domande più frequenti su questo tema, in modo da fornire una guida completa anche a chi non ha conoscenze specifiche in materia.

Cosa sono le Polisportive

Le polisportive sono associazioni sportive dilettantistiche (ASD) che promuovono e organizzano attività in più discipline sportive. A differenza delle ASD “mono-sport”, le polisportive hanno una struttura più complessa che permette ai soci di cimentarsi in vari sport.

Le polisportive possono essere costituite sia come associazioni riconosciute che non riconosciute e sono caratterizzate dall’assenza di scopo di lucro. Ciò significa che eventuali utili devono essere reinvestiti per perseguire le finalità sportive e mai distribuiti tra i soci.

Esempio pratico: La Polisportiva “Athena” offre ai suoi soci la possibilità di praticare calcio, pallavolo, tennis e nuoto. Ha una struttura con un consiglio direttivo e dei responsabili tecnici per ciascuna sezione sportiva.

Pertanto, le polisportive sono anch’esse associazioni sportive dilettantistiche, ma con la peculiarità di promuovere e praticare diverse discipline sportive. Possono essere composte da persone fisiche associate o essere associazioni di secondo livello, cioè avere come soci altre associazioni sportive, ognuna specializzata in uno sport specifico. Quindi, la polisportiva è una particolare tipologia di ASD caratterizzata dallo svolgimento di molteplici sport sotto un unico “tetto” associativo.

Differenze organizzative tra ASD monodisciplinari e Polisportive

In realtà, parlare di differenze tra polisportiva e associazione sportiva dilettantistica (ASD) è improprio perché una polisportiva è essa stessa un’associazione sportiva dilettantistica, con alcune caratteristiche specifiche. Una delle caratteristiche distintive delle polisportive è quella di promuovere e organizzare attività in diverse discipline sportive, dando ai soci la possibilità di praticare vari sport all’interno della stessa realtà associativa

Pur essendo entrambe ASD, le polisportive presentano alcune differenze organizzative e gestionali rispetto alle ASD monodisciplinari:

  • Struttura più complessa, con sezioni sportive dotate di una certa autonomia ma che fanno capo ad un unico consiglio direttivo;
  • Unico soggetto giuridico, un solo codice fiscale e partita IVA, un unico bilancio consolidato;
  • Possibilità di tesseramento multiplo degli atleti alle varie federazioni sportive di riferimento;
  • Maggiore offerta di attività per i soci, che possono praticare diversi sport all’interno della stessa realtà associativa;
  • Necessità di coordinamento tra le sezioni per la gestione degli impianti e delle risorse comuni.

Costituzione di una Polisportiva

La costituzione di una polisportiva segue le stesse regole previste per le associazioni sportive dilettantistiche (ASD). È necessario redigere un atto costitutivo e uno statuto che rispettino i requisiti richiesti dalla legge, come l‘assenza di scopo di lucro, la democraticità della struttura e l‘elettività delle cariche sociali.

Lo statuto dovrà inoltre prevedere espressamente le diverse discipline sportive che saranno praticate. La polisportiva può affiliarsi a più Federazioni Sportive Nazionali (FSN) o Enti di Promozione Sportiva (EPS), uno per ciascuno sport praticato.

Esempio pratico: Per costituire la Polisportiva “Athena”, i soci fondatori redigono l‘atto costitutivo e lo statuto, prevedendo le sezioni di calcio, pallavolo, tennis e nuoto. Decidono di affiliare la sezione calcio alla FIGC, la pallavolo alla FIPAV, il tennis alla FIT e il nuoto alla FIN.

Gestione di una Polisportiva

La gestione di una polisportiva richiede un‘attenta pianificazione e organizzazione delle attività. È fondamentale definire una struttura interna efficiente, con una chiara suddivisione dei ruoli e delle responsabilità.

Ogni sezione sportiva dovrebbe avere un responsabile tecnico che coordini le attività e riferisca al consiglio direttivo. Quest‘ultimo ha il compito di prendere le decisioni strategiche e di gestire gli aspetti amministrativi comuni, come la contabilità e i rapporti con gli enti sportivi.

La polisportiva deve dotarsi di un regolamento interno che disciplini l‘utilizzo delle strutture, le modalità di tesseramento e le norme comportamentali per i soci.

Esempio pratico: Nella Polisportiva “Athena”, il consiglio direttivo nomina un responsabile tecnico per ogni sezione. Viene redatto un regolamento che stabilisce gli orari di utilizzo degli impianti sportivi da parte di ciascuna sezione e le quote associative differenziate in base agli sport praticati.

Riconoscimento Sportivo e Iscrizioni

Per beneficiare delle agevolazioni fiscali, le polisportive e le ASD devono affiliarsi a una Federazione Sportiva Nazionale, a un Ente di Promozione Sportiva o a una Disciplina Sportiva Associata riconosciuti dal CONI. Successivamente, devono iscriversi al Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche (RASD). 

Regime Fiscale delle Polisportive

Le polisportive, in quanto ASD, godono di un regime fiscale agevolato previsto dalla Legge 398/1991. Questo regime prevede la determinazione forfetaria del reddito imponibile e dell’IVA, con una notevole semplificazione degli adempimenti contabili.

Per accedere a tale regime, la polisportiva deve rispettare alcuni requisiti, tra cui un limite di proventi commerciali annui non superiore a 400.000 euro. Le attività istituzionali (corsi, tesseramenti, quote associative) sono escluse da IVA e tassazione.

Esempio pratico: La Polisportiva “Athena” opta per il regime 398. Incassa 300.000 euro di quote associative (attività istituzionale) e 50.000 euro di sponsorizzazioni (attività commerciale). Applica il coefficiente di redditività del 3% sui proventi commerciali, determinando un reddito imponibile di 1.500 euro su cui paga l’IRES. Non deve applicare IVA sulle quote né tenere registri contabili.

Conclusione

Le polisportive rappresentano un modello organizzativo che permette di promuovere lo sport a 360 gradi, offrendo ai soci la possibilità di praticare diverse discipline. La costituzione e la gestione richiedono attenzione agli aspetti legali, amministrativi e fiscali, ma seguendo le regole previste è possibile godere di importanti agevolazioni.

Con una buona organizzazione interna e la valorizzazione delle sinergie tra sezioni, le polisportive possono diventare un punto di riferimento per lo sport dilettantistico sul territorio, favorendo l’aggregazione sociale e la diffusione dei valori positivi dello sport.


Domande e Risposte

D: La polisportiva deve per forza affiliarsi a più FSN/EPS o può affiliarsi ad una sola?

R: Non c’è un obbligo di affiliarsi a più FSN/EPS. La polisportiva può scegliere di affiliare tutte le sezioni ad un solo EPS “polisportivo” (es. AICS, UISP, CSI etc.) oppure di affiliare ciascuna sezione alla rispettiva federazione di riferimento. La scelta dipende dalle opportunità offerte dai vari enti e dalle preferenze della polisportiva.

D: I soci della polisportiva devono praticare per forza più sport?

R: No, l’adesione alla polisportiva non comporta l’obbligo di praticare più sport. Ogni socio può liberamente scegliere a quale o quali sezioni iscriversi in base ai propri interessi. Anzi, la polisportiva ha il vantaggio di lasciare ampia scelta ai soci, che possono anche variare sport nel corso degli anni restando nella stessa realtà associativa.

D: Una polisportiva può avere sia il settore agonistico che quello amatoriale?

R: Sì, non ci sono limitazioni in tal senso. Anzi, è molto frequente che le polisportive abbiano sia squadre agonistiche, magari partecipanti a campionati federali, che corsi e attività amatoriali rivolte ai soci che praticano sport a livello ludico-ricreativo. Questo permette di rivolgersi ad un’utenza più ampia e differenziata.

D: Come si dividono le spese tra le varie sezioni di una polisportiva?

R: La divisione delle spese comuni (affitto sede, utenze, segreteria, etc.) tra le sezioni va stabilita dal consiglio direttivo, di solito in proporzione al numero di soci o ai ricavi di ciascuna sezione. È importante che i criteri siano condivisi e rispettati da tutti. Alcune spese specifiche (iscrizione campionati, rimborsi istruttori, attrezzature tecniche) possono invece gravare solo sulla sezione interessata.

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