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Approvato il Codice di Condotta per l’Adempimento Collaborativo

10 Giugno, 2024

Nell’era della globalizzazione e della complessità fiscale crescente, la collaborazione tra le autorità fiscali e i contribuenti diventa cruciale per garantire certezza, trasparenza e compliance nelle questioni tributarie. In questo contesto, l’Agenzia delle Entrate ha introdotto un nuovo strumento innovativo: il Codice di Condotta per l’Adempimento Collaborativo. Questo codice mira a rafforzare la cooperazione tra l’Amministrazione finanziaria e i contribuenti aderenti al regime di adempimento collaborativo, istituito dal Decreto Legislativo n. 128/2015.

Cos’è l’Adempimento Collaborativo?

Prima di addentrarci nel Codice di Condotta, è fondamentale comprendere il concetto di adempimento collaborativo. Questo regime, introdotto dal Decreto Legislativo n. 128/2015, mira a creare un rapporto di collaborazione preventiva tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti, basato sulla trasparenza e sulla fiducia reciproca.

L’obiettivo principale dell’adempimento collaborativo è quello di fornire una maggiore certezza sulle questioni fiscali rilevanti, riducendo le controversie e le eventuali sanzioni. I contribuenti aderenti al regime si impegnano a comunicare tempestivamente all’Agenzia delle Entrate le operazioni potenzialmente rischiose dal punto di vista fiscale, incluse quelle che potrebbero rientrare nella pianificazione fiscale aggressiva.

In cambio, l’Amministrazione finanziaria offre assistenza e orientamento ai contribuenti, migliorando i servizi e garantendo un continuo aumento del livello di certezza sulle questioni fiscali affrontate. Questo approccio collaborativo mira a creare un ambiente di fiducia reciproca e a prevenire eventuali controversie future.

Il Codice di Condotta: Uno Strumento di Collaborazione

Il Codice di Condotta per l’Adempimento Collaborativo rappresenta un passo fondamentale per l’attuazione di questo regime. Esso definisce gli impegni reciproci che l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti aderenti devono assumersi per garantire una collaborazione efficace e costruttiva.

Gli Impegni dell’Agenzia delle Entrate

Il Codice di Condotta prevede specifici doveri a carico dell’Amministrazione finanziaria. In particolare, l’Agenzia delle Entrate si impegna ad:

  • Assistenza ai contribuenti: Offrire assistenza e supporto ai contribuenti ammessi al regime, garantendo un costante miglioramento dei servizi offerti. Ciò include la fornitura di orientamenti e chiarimenti tempestivi sulle questioni fiscali sollevate dai contribuenti.
  • Rispetto dei principi: Agire nei confronti dei contribuenti nel pieno rispetto dei doveri di correttezza e buona fede, aderendo ai principi sanciti nello Statuto dei contribuenti, come lealtà, onestà, integrità, trasparenza, chiarezza e massima diligenza professionale. Questo impegno mira a creare un rapporto di fiducia e collaborazione reciproca.
  • Tutela delle informazioni: Tutelare le informazioni acquisite inerenti ai rischi fiscali comunicati dal contribuente o ottenute durante l’istruttoria, utilizzandole esclusivamente ai fini dell’istruttoria stessa per la verifica dei requisiti di ammissibilità e delle attività relative al regime di adempimento collaborativo. Tali informazioni sono soggette al segreto d’ufficio e non possono essere utilizzate per altri scopi.
  • Garanzia di non contenzioso: Garantire che le informazioni fornite dal contribuente non costituiscano innesco per successive attività di controllo relative ad esercizi precedenti all’ingresso nel regime, sia nei confronti del contribuente ammesso che di altri soggetti appartenenti allo stesso gruppo. Questa garanzia mira a incoraggiare la trasparenza e la collaborazione da parte dei contribuenti.

Gli Impegni dei Contribuenti

D’altra parte, il Codice di Condotta prevede una serie di impegni anche per i contribuenti aderenti al regime di adempimento collaborativo. Essi devono:

  • Promuovere la trasparenza e la correttezza: Promuovere all’interno della propria organizzazione condotte improntate alla trasparenza, onestà, correttezza e rispetto della normativa, diffondendo una cultura del controllo che coinvolga l’intera organizzazione. Questo impegno richiede l’adozione di politiche e procedure interne volte a garantire la compliance fiscale.
  • Adottare una bassa propensione al rischio fiscale: Adottare una bassa propensione al rischio fiscale e applicare la normativa fiscale assicurando che vengano rispettate la lettera, lo spirito e lo scopo delle rilevanti disposizioni. I contribuenti devono evitare pratiche di pianificazione fiscale aggressiva e adottare un approccio prudente nell’interpretazione delle norme tributarie.
  • Collaborare per la certezza fiscale: Ove persistano margini di incertezza sull’interpretazione delle norme tributarie, agire in piena trasparenza, adoperandosi, in concerto con l’Amministrazione finanziaria, per addivenire all’applicazione del livello di tassazione ritenuto più corretto. Questo impegno promuove un dialogo aperto e costruttivo con l’Agenzia delle Entrate per risolvere eventuali ambiguità normative.
  • Integrazione dei controlli fiscali: Integrare gli aspetti fiscali e la conformità alle norme tributarie nei meccanismi di controllo e nei sistemi di gestione del rischio dell’organizzazione. Ciò implica l’implementazione di processi e procedure adeguati per identificare, valutare e mitigare i rischi fiscali.

Questi impegni reciproci mirano a creare un rapporto di fiducia e collaborazione, favorendo una maggiore trasparenza, certezza e compliance nelle questioni fiscali.

Esempio Pratico

Per comprendere meglio l’applicazione del Codice di Condotta, consideriamo un esempio pratico. Supponiamo che un’azienda aderente al regime di adempimento collaborativo stia valutando una complessa operazione commerciale con potenziali implicazioni fiscali significative.

In base al Codice di Condotta, l’azienda dovrebbe:

  • Analisi dei rischi fiscali: Analizzare attentamente i rischi fiscali associati all’operazione, coinvolgendo i propri esperti fiscali, le funzioni di controllo interno e le funzioni preposte alla gestione dei rischi. Questa analisi dovrebbe essere approfondita e considerare tutte le possibili implicazioni fiscali, incluse quelle legate alla pianificazione fiscale aggressiva.
  • Comunicazione trasparente: Comunicare tempestivamente e in modo trasparente all’Agenzia delle Entrate i dettagli dell’operazione e i potenziali rischi fiscali identificati. La comunicazione dovrebbe essere completa, accurata e fornire tutte le informazioni rilevanti per consentire all’Amministrazione finanziaria di valutare adeguatamente la situazione.
  • Collaborazione per la certezza fiscale: Collaborare con l’Amministrazione finanziaria per ottenere chiarimenti e orientamenti sull’interpretazione delle norme tributarie applicabili. Questo processo di collaborazione dovrebbe essere aperto e costruttivo, con l’obiettivo di raggiungere una comprensione comune delle questioni fiscali e determinare il corretto livello di tassazione.
  • Bassa propensione al rischio fiscale: Adottare un approccio di bassa propensione al rischio fiscale, cercando di applicare la normativa nel rispetto della lettera, dello spirito e dello scopo delle disposizioni rilevanti. L’azienda dovrebbe evitare qualsiasi pratica di pianificazione fiscale aggressiva e adottare un atteggiamento prudente nell’interpretazione delle norme tributarie.

Da parte sua, l’Agenzia delle Entrate dovrebbe:

  • Assistenza tempestiva: Valutare attentamente le informazioni fornite dall’azienda e fornire assistenza e orientamento tempestivi. L’Amministrazione finanziaria dovrebbe essere disponibile a chiarire eventuali dubbi o ambiguità normative sollevate dal contribuente.
  • Riservatezza delle informazioni: Garantire la riservatezza delle informazioni ricevute, utilizzandole esclusivamente ai fini dell’istruttoria relativa al regime di adempimento collaborativo. Queste informazioni sono tutelate dal segreto d’ufficio e non possono essere utilizzate per altri scopi.
  • Collaborazione per la corretta interpretazione: Collaborare con l’azienda per raggiungere una corretta interpretazione delle norme tributarie e determinare il livello di tassazione appropriato. Questo processo dovrebbe essere improntato alla trasparenza e al rispetto reciproco, con l’obiettivo comune di garantire la compliance fiscale.
  • Garanzia di non contenzioso: Assicurare che le informazioni fornite non vengano utilizzate per avviare attività di controllo retroattive su esercizi precedenti all’ingresso nel regime. Questa garanzia mira a incentivare la trasparenza e la collaborazione da parte dei contribuenti.

Attraverso questo approccio collaborativo, l’azienda e l’Agenzia delle Entrate possono raggiungere una maggiore certezza sulle questioni fiscali legate all’operazione in esame, riducendo il rischio di controversie future e favorendo un rapporto di fiducia reciproca.

Vantaggi del Codice di Condotta

L’adozione del Codice di Condotta per l’Adempimento Collaborativo offre numerosi vantaggi sia per i contribuenti che per l’Amministrazione finanziaria:

  • Maggiore certezza fiscale: Il codice promuove una maggiore certezza sulle questioni fiscali rilevanti, riducendo i rischi di interpretazioni divergenti e controversie future. Ciò consente ai contribuenti di pianificare e operare con maggiore sicurezza e prevedibilità.
  • Trasparenza e fiducia reciproca: Il codice incoraggia la trasparenza e la collaborazione tra le parti, creando un rapporto di fiducia reciproca. Questo approccio favorisce una comunicazione aperta e costruttiva, facilitando la risoluzione di eventuali ambiguità normative.
  • Riduzione dei costi di compliance: Attraverso una maggiore certezza fiscale e una collaborazione più stretta con l’Agenzia delle Entrate, i contribuenti possono ridurre i costi associati alla gestione delle controversie fiscali e alla pianificazione fiscale complessa.
  • Gestione proattiva dei rischi fiscali: Il codice incentiva i contribuenti ad adottare un approccio proattivo nella gestione dei rischi fiscali, integrando gli aspetti di compliance nei loro sistemi di controllo e gestione dei rischi. Ciò consente di identificare e mitigare tempestivamente eventuali problematiche fiscali.
  • Miglioramento dei processi e dei servizi: L’Agenzia delle Entrate si impegna a migliorare costantemente i propri processi e i servizi offerti ai contribuenti aderenti al regime di adempimento collaborativo, favorendo una maggiore efficienza e qualità nell’assistenza fornita.
  • Prevenzione delle controversie: Il codice mira a prevenire le controversie fiscali, promuovendo una comunicazione aperta e una collaborazione costruttiva tra le parti. Ciò può ridurre i costi e le risorse impiegate nella gestione delle controversie, con benefici per entrambe le parti coinvolte.

Questi vantaggi contribuiscono a creare un ambiente fiscale più favorevole agli investimenti e alle attività economiche, promuovendo la crescita e lo sviluppo delle imprese e dell’economia nel suo complesso.

Conclusione

Il Codice di Condotta per l’Adempimento Collaborativo rappresenta un passo significativo verso una maggiore trasparenza, certezza e collaborazione nelle questioni fiscali. Questo strumento innovativo definisce gli impegni reciproci tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti aderenti al regime, promuovendo una gestione proattiva dei rischi fiscali, una comunicazione aperta e una cooperazione costruttiva.

Attraverso l’applicazione del Codice di Condotta, i contribuenti possono beneficiare di una maggiore certezza sulle questioni fiscali rilevanti, riducendo il rischio di controversie future e favorendo un rapporto di fiducia reciproca con l’Amministrazione finanziaria. Allo stesso tempo, l’Agenzia delle Entrate si impegna a migliorare costantemente i propri processi e servizi, garantendo assistenza tempestiva e tutelando la riservatezza delle informazioni fornite dai contribuenti.


Domande e Risposte

D: Che cos’è l’adempimento collaborativo?

R: L’adempimento collaborativo è un regime introdotto in Italia dal Decreto Legislativo n. 128/2015, che mira a creare un rapporto di collaborazione preventiva tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti. I contribuenti aderenti si impegnano a comunicare tempestivamente all’Agenzia le operazioni potenzialmente rischiose dal punto di vista fiscale, mentre l’Amministrazione finanziaria offre assistenza e orientamento per garantire una maggiore certezza sulle questioni fiscali.

D: Quali sono gli impegni dell’Agenzia delle Entrate previsti dal Codice di Condotta?

R: Il Codice di Condotta prevede che l’Agenzia delle Entrate si impegni a offrire assistenza e supporto ai contribuenti ammessi al regime, agire nel rispetto dei principi di correttezza e buona fede, tutelare la riservatezza delle informazioni fornite dai contribuenti e garantire che tali informazioni non costituiscano innesco per successive attività di controllo relative ad esercizi precedenti.

D: Quali sono i vantaggi dell’adesione al Codice di Condotta?

R: L’adozione del Codice di Condotta offre numerosi vantaggi sia per i contribuenti che per l’Amministrazione finanziaria, tra cui:

  • Maggiore certezza fiscale e riduzione dei rischi di controversie
  • Trasparenza e fiducia reciproca tra le parti
  • Riduzione dei costi di compliance e di gestione delle controversie
  • Gestione proattiva dei rischi fiscali attraverso controlli interni adeguati
  • Miglioramento dei processi e dei servizi offerti dall’Agenzia delle Entrate
  • Prevenzione delle controversie fiscali attraverso una comunicazione aperta e collaborativa

D: Cosa succede se un contribuente non rispetta gli impegni del Codice di Condotta?

R: Se un contribuente aderente al regime di adempimento collaborativo non rispetta gli impegni previsti dal Codice di Condotta, come ad esempio non comunicare tempestivamente le operazioni rischiose o non adottare una bassa propensione al rischio fiscale, può essere escluso dal regime stesso. In tal caso, perderebbe i benefici e le garanzie offerte dall’adempimento collaborativo, come la maggiore certezza fiscale e la tutela dalle attività di controllo retroattive.

Inoltre, l’Agenzia delle Entrate potrebbe avviare accertamenti fiscali sulle operazioni non comunicate o sulle violazioni commesse, applicando eventuali sanzioni previste dalla normativa tributaria.

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