In questo articolo vogliamo fare un po’ di chiarezza sulle scadenze fiscali cruciali per il 2024, con un focus particolare sul versamento del saldo delle imposte per il 2023 e del primo acconto per il 2024. Analizzeremo attentamente le novità introdotte dalla riforma fiscale, come l’estensione della rateazione fino a dicembre e l’unificazione dei termini di versamento per i titolari e non titolari di partita IVA. Dedicheremo particolare attenzione alle eccezioni previste per i soggetti che rientrano nel campo di applicazione degli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA) e al debutto del nuovo concordato preventivo biennale, spiegando approfonditamente come questi cambiamenti influenzeranno i contribuenti.
Nozioni di base
Prima di addentrarci nei dettagli delle scadenze fiscali 2024, è fondamentale comprendere alcune nozioni di base:
- Saldo delle imposte: Rappresenta l’importo residuo delle imposte dovute per l’anno precedente (in questo caso, il 2023) che deve essere versato dopo aver detratto gli acconti già pagati durante l’anno.
- Acconto delle imposte: È un pagamento parziale delle imposte stimate che saranno dovute per l’anno in corso (in questo caso, il 2024), basato su una stima del reddito atteso. Solitamente, l’acconto è suddiviso in due rate.
- Rateazione: È la possibilità offerta ai contribuenti di suddividere il pagamento delle imposte in più rate, applicando un interesse annuo del 4% sull’importo dilazionato.
- Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA): Sono strumenti di compliance utilizzati dall’Agenzia delle Entrate per valutare l’affidabilità fiscale di alcune categorie di contribuenti, come professionisti, imprese e lavoratori autonomi, sulla base di specifici indicatori.
- Concordato preventivo biennale: È un nuovo strumento introdotto dalla riforma fiscale che consente ai contribuenti di concordare preventivamente il reddito imponibile e il valore della produzione netta per un periodo di due anni, al fine di semplificare gli adempimenti fiscali e avere maggiore certezza sui versamenti.
Versamento del saldo 2023 e del primo acconto 2024
Per la generalità dei contribuenti, il termine ultimo per il versamento del saldo delle imposte dovute per il 2023 e del primo acconto per il 2024, sia per le imposte dirette (IRPEF, IRES e IRAP) che per le addizionali (comunali, regionali IRPEF) e le imposte sostitutive (come la cedolare secca sugli affitti, IVIE, IVAFE, ecc.), è fissato al 1° luglio 2024. Tuttavia, è prevista la possibilità di differire il versamento di 30 giorni, posticipandolo al 31 luglio 2024, a condizione che venga applicata una maggiorazione dello 0,40% sull’importo dovuto.
Esempio pratico: Supponiamo che Maria, un’imprenditrice individuale, debba versare un saldo IRPEF di 8.000 euro per il 2023 e un primo acconto di 3.500 euro per il 2024. Se sceglie di versare entro il 1° luglio 2024, dovrà pagare un totale di 11.500 euro. Se invece opta per il differimento al 31 luglio 2024, dovrà versare 11.557 euro (11.500 + 0,40% di maggiorazione).
Novità sulla rateazione
La riforma fiscale ha introdotto alcune novità significative riguardo alla rateazione del pagamento delle imposte:
- Estensione della rateazione fino a dicembre: A partire dal 2024, i contribuenti possono scegliere di rateizzare il pagamento delle imposte fino al 16 dicembre, anziché fermarsi a novembre come avveniva in precedenza. Questa modifica permette di suddividere il debito fiscale in un numero maggiore di rate, alleggerendo il carico finanziario.
- Unificazione dei termini di versamento: I termini di versamento delle rate sono stati unificati al 16 di ogni mese, sia per i titolari di partita IVA che per i non titolari. Questa semplificazione evita di dover tenere conto di diverse scadenze a seconda della categoria di contribuente.
Esempio di rateazione con versamento entro il 1° luglio 2024:
- Rata 1: entro il 1° luglio 2024 (importo totale dovuto)
- Rata 2: entro il 16 luglio 2024 (maggiorato dello 0,17% di interessi)
- Rata 3: entro il 20 agosto 2024 (maggiorato dello 0,50% di interessi)
- Rata 4: entro il 16 settembre 2024 (maggiorato dello 0,83% di interessi)
- Rata 5: entro il 16 ottobre 2024 (maggiorato dell’1,16% di interessi)
- Rata 6: entro il 18 novembre 2024 (maggiorato dell’1,49% di interessi)
- Rata 7: entro il 16 dicembre 2024 (maggiorato dell’1,82% di interessi)
Eccezioni per i soggetti ISA e il concordato preventivo biennale
I contribuenti che rientrano nel campo di applicazione degli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA) e che dichiarano ricavi o compensi non superiori al limite stabilito per ciascun indice, beneficiano di un’eccezione particolare. Questi soggetti possono effettuare il versamento del saldo delle imposte per il 2023 e del primo acconto per il 2024 entro il 31 luglio 2024, senza dover applicare la maggiorazione dello 0,40%.
Questa regola si applica anche ai soggetti che adottano il regime forfetario o di vantaggio, nonché a quelli che partecipano a società, associazioni e imprese tassate per trasparenza.
Per questi contribuenti, salvo smentite ufficiali, dovrebbe valere anche la possibilità di versare entro 30 giorni (quindi entro il 30 agosto 2024) con la maggiorazione dello 0,40%, in linea con la regola generale.
Inoltre, per i periodi d’imposta oggetto del nuovo concordato preventivo biennale, l’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP è calcolato sulla base dei redditi e del valore della produzione netta concordati preventivamente con l’Agenzia delle Entrate.
Per il primo periodo d’imposta di applicazione del concordato preventivo biennale, se l’acconto è versato in due rate, la seconda rata sarà calcolata come differenza tra l’acconto complessivamente dovuto in base al reddito e al valore della produzione netta concordato e quanto versato con la prima rata calcolata secondo le regole ordinarie.
Tuttavia, sono in discussione alcune modifiche importanti su queste ultime regole, che potrebbero richiedere calcoli complessi da parte dei contribuenti a seconda della scelta di determinare l’acconto sul dato storico o sul reddito concordato.
Conclusioni
In conclusione, le scadenze fiscali per il 2024 presentano alcune novità significative che i contribuenti dovranno tenere in considerazione. Sebbene la data generale per il versamento del saldo delle imposte per il 2023 e del primo acconto per il 2024 sia fissata al 1° luglio, ci sono importanti eccezioni che riguardano alcune categorie di soggetti specifici.
I contribuenti che rientrano nel campo di applicazione degli Indicatori Sintetici di Affidabilità (ISA) e che rispettano determinati requisiti di ricavi o compensi, potranno beneficiare di una deroga che consente loro di effettuare i versamenti entro il 31 luglio senza alcuna maggiorazione. Questa agevolazione si estende anche ai soggetti in regime forfetario o di vantaggio, nonché a coloro che partecipano a società e imprese tassate per trasparenza.
Inoltre, l’introduzione del concordato preventivo biennale comporta ulteriori novità per il calcolo dell’acconto delle imposte sui redditi e dell’IRAP, che sarà determinato sulla base dei redditi e del valore della produzione netta concordati preventivamente con l’Agenzia delle Entrate.
È fondamentale che i contribuenti prestino particolare attenzione a queste scadenze e alle specifiche regole applicabili alla loro situazione fiscale, al fine di evitare sanzioni e interessi per ritardati versamenti. Si consiglia di consultare un professionista qualificato per ricevere assistenza e chiarimenti su eventuali dubbi o questioni complesse.