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Concordato preventivo biennale, pubblicato il decreto attuativo e il software di calcolo

16 Giugno, 2024

Il 14 giugno 2024, il Viceministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo ha firmato un decreto attuativo che stabilisce le regole per il calcolo e l’adesione al Concordato Preventivo Biennale, uno strumento innovativo introdotto per incentivare l’adempimento spontaneo dei contribuenti titolari di reddito di impresa e di lavoro autonomo. Nella tarda serata del 15 giugno 2024, poi, l’Agenzia delle Entrata ha rilasciato il relativo software di calcolo.

Questo regime permette di concordare con l’Agenzia delle Entrate il reddito imponibile e il valore della produzione netta per i periodi d’imposta 2024 e 2025, riducendo (ma non più di tanto) il rischio di accertamenti futuri. Il decreto definisce la metodologia di calcolo, le circostanze eccezionali che possono comportare una riduzione degli importi concordati e le regole per l’adeguamento della proposta in caso di eventi straordinari.

Cos’è il Concordato Preventivo Biennale e a chi si rivolge?

Il Concordato Preventivo Biennale, disciplinato dal Decreto Legislativo n. 13 del 2024, è uno strumento dedicato ai contribuenti di minori dimensioni, ovvero con volume di affari, ricavi o compensi inferiori alla soglia prevista per l’applicazione degli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA). Questo regime permette alle partite IVA di concordare con l’Agenzia delle Entrate il reddito imponibile e il valore della produzione netta per un periodo di due anni fiscali, riducendo così il rischio di accertamenti futuri su questi importi.

Incentivi e Semplificazioni nel Decreto Correttivo

Gli incentivi e le semplificazioni introdotte dal decreto correttivo sono le seguenti:

  • Mini proroga dei termini per aderire al concordato: il termine viene spostato dal 15 al 31 ottobre 2024, dando due settimane in più ai contribuenti per valutare l’adesione.
  • Semplificazione dell’acconto di novembre: l’acconto delle imposte sul reddito concordato, normalmente calcolato sulla base di complesse stime, sarà determinato attraverso una maggiorazione calcolata su una percentuale fissa, semplificando il calcolo per i contribuenti.
  • Spostamento della scadenza per la pubblicazione del software riservato ai contribuenti in regime forfettario, che potranno così beneficiare di più tempo per effettuare le loro valutazioni.

La Metodologia di Calcolo della Proposta di Concordato

Il 14 giugno 2024, insieme al decreto attuativo firmato dal Viceministro dell’Economia Maurizio Leo, è stata pubblicata una nota tecnica e metodologica che illustra in dettaglio i cinque passaggi per definire la proposta di reddito concordato per il biennio 2024-2025.

  • Misurazione dei singoli indicatori di affidabilità e anomalia dell’ISA 2023.
  • Valutazione dei risultati economici operativi negli ultimi tre anni.
  • Confronto con valori di riferimento settoriali.
  • Formulazione della base imponibile IRAP per le società.
  • Rivalutazione con proiezioni macroeconomiche.

Come incentivo per aderire al concordato, il Governo ha previsto che per il primo anno (2024) il contribuente pagherà solo la metà del reddito concordato. Nel secondo anno (2025) invece dovrà pagare l’intero ammontare del maggior reddito individuato con la procedura di calcolo.

Esempio pratico: Un artigiano ha dichiarato un reddito di 40.000 euro nel 2023. La metodologia di calcolo dell’Agenzia delle Entrate, basata sugli ISA e sugli andamenti di mercato, indica che il suo reddito potenziale dovrebbe essere di 60.000 euro. La proposta di concordato per il 2024 sarà pari a 40.000 euro (reddito dichiarato nel 2023) più il 50% della differenza tra 60.000 euro e 40.000 euro, ovvero 10.000 euro, mentre per il 2025 sarà di 60.000 euro.

Circostanze Eccezionali e Adeguamento della Proposta

Il decreto prevede alcune circostanze eccezionali che possono comportare una riduzione degli importi concordati o addirittura la cessazione degli effetti del concordato. Queste circostanze includono:

  1. Eventi calamitosi per i quali è stato dichiarato lo stato di emergenza.
  2. Liquidazione ordinaria, liquidazione coatta amministrativa o giudiziale dell’azienda.
  3. Cessione in affitto dell’unica azienda.
  4. Sospensione dell’attività economica o della professione, comunicata agli enti competenti.

Inoltre, in caso di eventi straordinari che causino una riduzione significativa dei redditi o della produzione netta effettivi rispetto a quanto concordato, superiore al 50%, il contribuente può richiedere un adeguamento della proposta di concordato per il 2024. L’entità della riduzione varia in base alla durata della sospensione dell’attività economica:

  • 10% in caso di sospensione tra 30 e 60 giorni.
  • 20% in caso di sospensione tra 61 e 120 giorni.
  • 30% in caso di sospensione superiore a 120 giorni.

Esempio pratico: Un consulente ha aderito al concordato preventivo biennale per il 2024 e il 2025. Nel corso del 2024, a causa di un grave lutto familiare, ha dovuto sospendere la sua attività professionale per 4 mesi (120 giorni). In questo caso, il consulente può richiedere un adeguamento della proposta di concordato per il 2024, con una riduzione del 30% degli importi concordati.

Il Software per il Calcolo

Nella serata del 15 giugno 2024, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato sul proprio sito il tanto atteso software destinato alle partite IVA soggette agli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA). Questo software permetterà ai contribuenti di effettuare i calcoli di convenienza per valutare se aderire o meno al concordato preventivo biennale. Detto software è disponibile all’interno dell’applicativo “Il tuo ISA”.

Con la pubblicazione del software, è iniziata la corsa ai calcoli di convenienza da parte dei contribuenti per verificare se aderire o meno al concordato preventivo. Molti valuteranno attentamente l’impatto della misura sulla loro situazione fiscale specifica.

Le associazioni di categoria sollecitano tuttavia maggiore flessibilità, in particolare per quanto riguarda la soglia del 50% di calo del reddito per poter uscire dal concordato in caso di eventi eccezionali.

In arrivo il decreto correttivo,  ulteriori novità per i forfettari

Il decreto correttivo atteso per il 20 giugno potrebbe apportare ulteriori modifiche e chiarimenti in merito alle regole e alle procedure del Concordato Preventivo Biennale, tenendo conto delle istanze delle categorie professionali interessate.

La bozza del decreto legislativo correttivo del Concordato Preventivo Biennale prevede una nuova causa di esclusione che riguarda i soggetti che accedono, per il primo periodo d’imposta oggetto del concordato (2024), al regime forfetario di cui alla Legge 190/2014.

Questa causa di esclusione dovrebbe interessare i contribuenti che:

  • Nel 2023 applicavano gli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA);
  • Nel 2024 passano ad applicare il regime forfetario di cui alla Legge 190/2014.

La nuova causa di esclusione non dovrebbe invece riguardare:

  • I contribuenti che iniziano l’attività nel 2024, i quali sono già esclusi dal Concordato Preventivo Biennale;
  • I contribuenti che erano già in regime forfetario nel 2023 e continuano ad applicarlo nel 2024. Questi soggetti, al ricorrere delle altre condizioni richieste, possono accedere al nuovo istituto.

È importante notare che, sulla base della bozza del decreto legislativo correttivo, la causa di esclusione viene attivata solo per il passaggio da contribuente ISA a contribuente in regime forfetario, ma non viceversa. Pertanto, i soggetti che nel 2023 applicavano il regime forfetario e che nel 2024 lo abbandonano, potrebbero accedere al Concordato Preventivo Biennale (per il solo periodo d’imposta 2024).

Infine, il comma 8 dell’art. 6 del decreto stabilisce che i dati raccolti devono essere utilizzati solo per il concordato e non per creare altre variabili. Ciò significa che se la proposta non viene accettata dal contribuente, non ci saranno conseguenze negative automatiche per gli interessati. In particolare, la valutazione della loro affidabilità fiscale dipenderà da specifiche alte analisi del rischio e nessun riflesso si potrà avere in merito alla selezione dei soggetti da sottoporre a verifica fiscale.

Conclusioni

Il Concordato Preventivo Biennale rappresenta un’opportunità significativa per le partite IVA di ridurre l’incertezza fiscale e pianificare con maggiore precisione la propria situazione reddituale per un periodo di due anni. Tuttavia, è fondamentale comprendere a fondo le regole e le circostanze eccezionali che possono influenzare gli importi concordati, nonché comunicare tempestivamente all’Agenzia delle Entrate eventuali eventi straordinari che potrebbero comportare una riduzione degli importi concordati. Ulteriori novità sono attesa con l’approvazione del decreto correttivo al concordato preventivo attesa per il prossimo 20 giugno 2024. L’adesione a questo regime richiede una valutazione attenta delle proprie prospettive reddituali e della produzione netta, ma può offrire una maggiore certezza fiscale e una riduzione del rischio di accertamenti futuri.

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