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Come si calcola la TARI, Una Guida Completa per Capire la Tassa sui Rifiuti

17 Giugno, 2024

La gestione dei rifiuti urbani è un’attività fondamentale per garantire un ambiente pulito e sostenibile nelle nostre città. Per coprire i costi di questa gestione, i comuni impongono una tassa specifica chiamata TARI (Tassa sui Rifiuti). Comprendere come funziona la TARI e come viene calcolata può essere un’impresa ardua per molti cittadini. In questa guida dettagliata, esploreremo in profondità tutti gli aspetti legati al calcolo della TARI, svelando i segreti di questo tributo e fornendo esempi pratici per una comprensione completa. Preparatevi a scoprire i fattori che influenzano l’importo dovuto, le novità normative e gli adempimenti da rispettare.

Cos’è la TARI e perché è così importante?

La TARI è un tributo comunale obbligatorio che serve a finanziare interamente i costi relativi al servizio di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nonché quelli per la pulizia delle strade e delle aree pubbliche. Ogni cittadino e impresa è tenuto a pagare questa tassa, in quanto contribuisce a mantenere un ambiente pulito e a garantire un servizio di gestione dei rifiuti efficiente nella propria comunità. Comprendere correttamente come funziona la TARI e come viene calcolata è fondamentale per evitare sanzioni e adempiere correttamente agli obblighi fiscali.

Le componenti della TARI: quota fissa e quota variabile

Il calcolo della TARI si basa su due componenti principali: una quota fissa e una quota variabile. Vediamo in dettaglio come vengono calcolate.

Quota fissa

La quota fissa della TARI dipende da due fattori chiave: la superficie calpestabile dell’immobile (compresi muri interni, pilastri e muri perimetrali) e il numero di occupanti. Per determinare questa quota, i comuni moltiplicano la superficie dell’immobile per un coefficiente specifico che tiene conto del numero di occupanti.

Esempio pratico: Supponiamo che un’abitazione residenziale abbia una superficie di 100 mq e vi risiedano 4 persone. Il comune applica un coefficiente di 0,8 per le abitazioni con 4 occupanti. La quota fissa della TARI sarà quindi calcolata come segue: 100 mq x 0,8 = 80 euro.

Per gli immobili non residenziali, come negozi o uffici, il numero di occupanti viene stimato in base alla superficie dell’immobile, secondo le seguenti regole:

  • 1 occupante: locali fino a 45 mq
  • 2 occupanti: locali fino a 60 mq
  • 3 occupanti: locali fino a 75 mq
  • 4 occupanti: locali oltre i 76 mq

Quota variabile

La quota variabile della TARI copre invece i costi diretti di raccolta, trasporto e smaltimento dei rifiuti. Questa quota viene calcolata in base alla quantità presunta di rifiuti prodotti, stabilita dalle delibere comunali. L’importo della quota variabile varia a seconda che l’immobile sia ad uso domestico (residenziale o non residenziale) o non domestico (attività commerciali, industrie, ecc.).

Esempio pratico: Supponiamo che un’attività commerciale, come un ristorante, produca una quantità di rifiuti superiore alla media. In questo caso, la sua quota variabile della TARI sarà più alta rispetto a quella di un’abitazione residenziale, in quanto i costi di raccolta e smaltimento dei rifiuti sono maggiori.

Le novità introdotte dall’ARERA

L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto nuovi criteri per il calcolo delle tariffe TARI, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza, uniformità e sostenibilità sociale tra i diversi comuni. Il metodo MTR-2, approvato con la delibera 363/2021/R/rif, prevede parametri aggiornati per la determinazione delle tariffe, considerando anche le tariffe di accesso agli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani.

Alcune delle novità più rilevanti introdotte dall’ARERA sono:

  • Maggiore attenzione alla sostenibilità sociale delle tariffe, per evitare che il costo della TARI sia eccessivamente gravoso per le famiglie a basso reddito.
  • Regolamentazione delle tariffe di accesso agli impianti di trattamento, recupero e smaltimento dei rifiuti urbani, al fine di garantire trasparenza e uniformità nel calcolo dei costi.
  • Conferma di molte delle regole previste dal precedente metodo tariffario, come la suddivisione in quota fissa e quota variabile.

Le novità del decreto legislativo n. 116/2020

Dal 1° gennaio 2021, è entrata in vigore una modifica sostanziale alla definizione di rifiuto urbano, introdotta dal decreto legislativo n. 116/2020. Questa modifica ha comportato alcuni cambiamenti significativi nel calcolo della TARI.

In particolare, la categoria dei “rifiuti speciali assimilati agli urbani” è stata sostituita con quella dei “rifiuti urbani prodotti dalle imprese, industrie escluse”. Ciò significa che le industrie non rientrano più nell’applicazione della TARI, in quanto producono solo rifiuti speciali.

Di conseguenza, i comuni hanno dovuto modificare i propri regolamenti, soprattutto per quanto riguarda le riduzioni della quota variabile della TARI. Inoltre, alcune attività come centri commerciali e ipermercati, precedentemente esclusi dalla TARI, sono ora soggette al pagamento di questo tributo.

Scadenze per il pagamento della TARI

Le date di scadenza per il pagamento della TARI possono variare da comune a comune, ma nella maggior parte dei casi sono suddivise in tre rate:

  • Primo acconto: entro la fine di aprile
  • Secondo acconto: entro la fine di luglio
  • Saldo: entro la fine dell’anno

È importante controllare le scadenze specifiche del proprio comune per evitare more o sanzioni. Solitamente, è il comune stesso a inviare i bollettini con il calcolo dell’importo dovuto a titolo di TARI e le relative scadenze per il versamento.

Qualora non si ricevano i bollettini, sarà necessario attivarsi per richiedere al comune le informazioni necessarie per calcolare correttamente la quota di tassa sui rifiuti dovuta per l’anno in corso.

Conclusioni

Comprendere come si calcola la TARI è fondamentale per tutti i cittadini e le imprese, in quanto una corretta gestione della tassa sui rifiuti contribuisce a garantire un ambiente pulito e sostenibile. In questa guida dettagliata, abbiamo esplorato in profondità le diverse componenti della TARI, le novità introdotte dalle autorità competenti e le scadenze per il pagamento. Ricordate sempre di consultare le delibere specifiche del vostro comune per avere informazioni aggiornate e precise sul calcolo della TARI del vostro comune.


Domande frequenti e risposte

Cosa si intende per TARI?
La TARI è l’acronimo di Tassa sui Rifiuti, un tributo comunale obbligatorio che serve a finanziare i costi relativi alla raccolta, al trasporto e allo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, nonché alla pulizia delle strade e delle aree pubbliche.

Come si calcola l’importo della TARI?
Il calcolo della TARI si basa su due componenti principali: una quota fissa, determinata dalla superficie dell’immobile e dal numero di occupanti, e una quota variabile, che dipende dalla quantità presunta di rifiuti prodotti.

Chi deve pagare la TARI?
La TARI deve essere pagata da tutti i cittadini e le imprese, sia per le abitazioni residenziali che per gli immobili non residenziali (negozi, uffici, attività commerciali, ecc.).

Quali sono le scadenze per il pagamento della TARI?
Le scadenze per il pagamento della TARI variano da comune a comune, ma in genere sono suddivise in tre rate: il primo acconto entro la fine di aprile, il secondo entro la fine di luglio e il saldo finale entro la fine dell’anno.

Quali novità sono state introdotte dall’ARERA?
L’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA) ha introdotto nuovi criteri per il calcolo delle tariffe TARI, con l’obiettivo di garantire una maggiore trasparenza, uniformità e sostenibilità sociale tra i diversi comuni.

Cosa prevede il decreto legislativo n. 116/2020 in relazione alla TARI?
Dal 1° gennaio 2021, è entrata in vigore una modifica alla definizione di rifiuto urbano, che ha sostituito la categoria dei “rifiuti speciali assimilati agli urbani” con quella dei “rifiuti urbani prodotti dalle imprese, industrie escluse”. Ciò ha comportato cambiamenti nei regolamenti comunali, soprattutto per quanto riguarda le riduzioni della quota variabile della TARI.

Quali agevolazioni sono previste per la TARI?
Le agevolazioni per la TARI possono variare da comune a comune, ma in genere prevedono riduzioni o esenzioni per determinate categorie di cittadini o attività, come ad esempio nuclei familiari a basso reddito, immobili in ristrutturazione o attività commerciali che effettuano la raccolta differenziata.

Cosa succede se non si paga la TARI?
Il mancato pagamento della TARI comporta l’applicazione di sanzioni e interessi di mora. In casi estremi, il comune può procedere al recupero coattivo dell’importo dovuto, con eventuali ulteriori spese a carico del contribuente moroso.

Come posso verificare l’importo della TARI dovuto?
Se si ritiene che l’importo della TARI calcolato dal comune sia errato, è possibile richiedere una verifica dei conteggi, presentando un’istanza motivata all’ufficio competente.

Dove posso trovare maggiori informazioni sulla TARI?
Per informazioni più dettagliate sulla TARI e sulle specifiche regole applicate nel proprio comune, è consigliabile consultare il sito web istituzionale dell’amministrazione locale o contattare direttamente gli uffici preposti alla gestione della tassa sui rifiuti.

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