info@studiopizzano.it

Chiama: 0825 1686748

Concordato preventivo biennale: nuove scadenze e modifiche per semplificare il rapporto fisco-contribuente

21 Giugno, 2024

Il sistema fiscale italiano sta attraversando una fase di profonda trasformazione. Il recente schema di decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri il 20 giugno 2024 introduce una serie di novità significative, con particolare attenzione al concordato preventivo biennale e alla semplificazione degli adempimenti tributari. Questo articolo esplorerà in dettaglio le principali modifiche, analizzando le implicazioni per contribuenti, professionisti e imprese. Vedremo come queste misure mirano a rivoluzionare il rapporto tra fisco e cittadini, rendendo più trasparente e agevole la gestione degli obblighi fiscali.

Il concordato preventivo biennale: cos’è e come funziona

Il CPB, introdotto con il Decreto Legislativo n. 13 del 12 febbraio 2024, rappresenta un vero e proprio accordo tra il Fisco e il contribuente che esercita attività d’impresa o professionale. Questo strumento consente di stabilire preventivamente, per un periodo di due anni, il reddito imponibile ai fini delle imposte dirette (IRPEF o IRES) e dell’Imposta Regionale sulle Attività Produttive (IRAP).

In sostanza, il contribuente può concordare con l’Agenzia delle Entrate un reddito “convenzionale” su cui calcolare le imposte dovute per il biennio concordatario, anziché basarsi sui redditi effettivamente conseguiti. Questo meccanismo mira a semplificare gli adempimenti fiscali, riducendo gli oneri amministrativi e promuovendo una maggiore compliance spontanea da parte dei contribuenti.

Funzionamento:

  1. Il contribuente riceve una proposta di reddito imponibile dall’Agenzia delle Entrate.
  2. Se accetta, si impegna a dichiarare quel reddito per i prossimi due anni.
  3. In cambio, ottiene vantaggi come la certezza dell’importo da versare e l’esenzione da alcuni controlli fiscali.

Le nuove scadenze per l’adesione: più tempo per decidere

Una delle novità più rilevanti introdotte dal decreto è l’estensione del termine per aderire al concordato preventivo biennale. La scadenza viene posticipata dal 15 al 31 ottobre 2024, offrendo ai contribuenti due settimane aggiuntive per valutare attentamente questa opzione.

Dettagli importanti:

  • La nuova scadenza si applica solo per l’anno 2024.
  • Dal 2025, il termine per l’adesione sarà fissato al 31 luglio di ogni anno.
  • Per i contribuenti in regime forfettario, i software necessari saranno rilasciati entro il 15 luglio 2024.

Questa estensione dei termini è particolarmente significativa perché:

  1. Permette ai contribuenti di avere più tempo per analizzare i dati fiscali dell’anno in corso.
  2. Consente di valutare con maggiore accuratezza la convenienza dell’adesione al concordato.
  3. Offre la possibilità di consultarsi approfonditamente con commercialisti e consulenti fiscali.

I versamenti  (con maggiorazione) slittano al 30 agosto

La novità più significativa riguarda l’estensione dei termini di pagamento per un ampio gruppo di contribuenti. In particolare, si tratta di coloro che potrebbero aderire al Concordato preventivo biennale, inclusi i soggetti che utilizzano gli indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA), i contribuenti in regime forfettario e i soci di società trasparenti.

Questi contribuenti avranno ora la possibilità di posticipare di un ulteriore mese il versamento delle imposte, già previsto per il 31 luglio 2024. Potranno quindi effettuare i pagamenti entro il 30 agosto 2024, con un lieve aumento dello 0,40% a titolo di interesse. Questa opzione si applica sia al saldo delle tasse del 2023 che al primo acconto del 2024.

Inoltre, c’è la possibilità di rateizzare questi pagamenti fino al 16 dicembre 2024. Questa modifica normativa offre ai contribuenti una maggiore flessibilità nella gestione dei loro obblighi fiscali, dando loro più tempo per organizzare i pagamenti basati sulla dichiarazione dei redditi.

Struttura flessibile del concordato: adattarsi alle esigenze dei contribuenti

Il decreto introduce una maggiore flessibilità nella struttura del concordato, permettendo di prevedere un importo più basso per il primo anno, per poi arrivare alla cifra completa nel secondo. Questa misura tiene conto delle possibili fluttuazioni del reddito e permette una transizione più graduale verso il nuovo regime.

Caratteristiche della nuova struttura:

  • Possibilità di concordare un reddito crescente nel biennio.
  • Adattabilità alle previsioni di crescita dell’attività.
  • Maggiore aderenza alla realtà economica delle imprese in fase di sviluppo.

Questa struttura permette a Luca di adattare il concordato alle sue aspettative di crescita professionale, pagando meno tasse nel primo anno mentre consolida la sua clientela.

Semplificazioni e novità per gli adempimenti fiscali: verso un fisco più amico

Il decreto introduce diverse misure per semplificare gli adempimenti fiscali, mirando a rendere il sistema tributario più efficiente e meno oneroso per i contribuenti.

  1. Ridefinizione dei termini per dichiarazioni e versamenti:
    • La scadenza per la presentazione delle dichiarazioni dei redditi viene fissata stabilmente al 31 ottobre.
    • Per i soggetti ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) e i forfettari, il versamento del saldo 2023 e del primo acconto 2024 potrà avvenire entro il 30 agosto 2024 con una maggiorazione dello 0,4%.
  2. Potenziamento della dichiarazione precompilata e del cassetto fiscale:
    • Inclusione di nuovi dati nella dichiarazione precompilata.
    • Miglioramento dell’interfaccia utente del cassetto fiscale.
    • Integrazione di nuove funzionalità per la gestione degli adempimenti online.
  3. Nuovo approccio alle violazioni fiscali:
    • Eliminazione delle sanzioni per le imprese che ammettono preventivamente eventuali violazioni fiscali (esclusi i casi di frode).
    • Introduzione di un sistema di “ravvedimento operoso” più flessibile.

Il parere dei commercialisti: tra apprezzamento e proposte di miglioramento

Il Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili (CNDCEC) ha espresso un giudizio generalmente positivo sulle misure introdotte, pur auspicando ulteriori miglioramenti.

Punti apprezzati:

  1. Non applicabilità di sanzioni penali e amministrative per chi adotta volontariamente il “tax control framework” certificato.
  2. Semplificazioni sul concordato preventivo biennale, inclusa la possibilità di versare il secondo acconto con modalità forfettizzate.
  3. Razionalizzazione del calendario fiscale.

Proposte di miglioramento:

  1. Introduzione di una tassazione flat sul maggior reddito concordato.
  2. Estensione ai contribuenti forfettari delle agevolazioni previste per i soggetti ISA.
  3. Ulteriori semplificazioni nella gestione degli adempimenti fiscali.

Il CNDCEC sottolinea l’importanza di queste misure per migliorare il rapporto tra fisco e contribuenti, ma evidenzia anche la necessità di un confronto continuo per perfezionare il sistema.

Conclusione

Le novità introdotte dal decreto rappresentano un passo significativo verso la modernizzazione e semplificazione del sistema fiscale italiano. L’estensione dei termini per l’adesione al concordato preventivo biennale, le semplificazioni negli adempimenti e la maggiore flessibilità offrono nuove opportunità per imprese e professionisti.

Tuttavia, come evidenziato dai commercialisti e dall’analisi dettagliata, ci sono ancora margini di miglioramento. La proroga per l’adozione dei testi unici offre un’opportunità preziosa per perfezionare ulteriormente il sistema, integrando le nuove disposizioni in un quadro normativo coerente e organico.

Per i contribuenti, sia imprese che professionisti, sarà fondamentale approcciarsi a queste novità con un atteggiamento proattivo, cercando di comprenderne appieno le implicazioni e valutando attentamente le opportunità offerte. Il supporto di professionisti qualificati sarà più che mai cruciale in questa fase di transizione.

Articoli correlati