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Cassetto previdenziale INPS: Addio al PIN, benvenuti SPID, CIE e CNS

10 Luglio, 2024

Nel mondo sempre più digitalizzato in cui viviamo, anche la Pubblica Amministrazione si sta adeguando per offrire servizi più efficienti e sicuri ai cittadini. In questo contesto, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS) sta compiendo un passo importante verso la modernizzazione dei suoi sistemi di accesso. Dal 1° settembre 2024, infatti, il vecchio PIN INPS sarà definitivamente dismesso per aziende e intermediari, lasciando spazio a metodi di autenticazione più avanzati e sicuri. Questo articolo vi guiderà attraverso questa importante transizione, spiegando in dettaglio cosa cambierà e come prepararsi al meglio.

Il tramonto del PIN INPS: cosa sta succedendo?

Il PIN INPS, acronimo di Personal Identification Number, è stato per anni il metodo principale per accedere ai servizi online dell’Istituto. Si tratta di un codice numerico personale che, fino ad ora, ha permesso a cittadini, aziende e intermediari di identificarsi sul portale dell’INPS per usufruire dei vari servizi offerti.Tuttavia, con l’evoluzione delle tecnologie digitali e l’aumento delle esigenze di sicurezza, il PIN sta per essere sostituito da sistemi più moderni e affidabili. Questa decisione non è improvvisa, ma fa parte di un processo graduale iniziato già nel 2020, quando l’INPS ha smesso di rilasciare nuovi PIN.

Le nuove chiavi d’accesso: SPID, CIE e CNS

Dal 1° settembre 2024, per accedere ai servizi online dell’INPS, aziende e intermediari dovranno utilizzare uno dei seguenti strumenti:

  1. SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale): È un sistema di autenticazione che permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione e dei privati aderenti con un’unica identità digitale. Per utilizzarlo, è necessario avere almeno il livello 2 di sicurezza.
  2. CIE (Carta d’Identità Elettronica): È il documento d’identità in formato elettronico che, oltre a certificare l’identità del cittadino, permette l’accesso ai servizi online delle Pubbliche Amministrazioni. Per l’accesso ai servizi INPS, è richiesta la versione 3.0.
  3. CNS (Carta Nazionale dei Servizi): È una smart card o una chiavetta USB che contiene un certificato digitale di autenticazione personale. Permette di accedere ai servizi online della Pubblica Amministrazione.

Perché questo cambiamento?

La transizione verso questi nuovi strumenti di autenticazione non è un capriccio dell’INPS, ma risponde a precise esigenze:

  1. Maggiore sicurezza: SPID, CIE e CNS offrono livelli di sicurezza più elevati rispetto al vecchio PIN, proteggendo meglio i dati sensibili degli utenti.
  2. Semplificazione: Con un’unica identità digitale, è possibile accedere ai servizi di tutte le Pubbliche Amministrazioni, non solo dell’INPS.
  3. Adeguamento normativo: Questa transizione è in linea con quanto previsto dal decreto legge n. 76/2020, che mira a digitalizzare e semplificare i rapporti tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

Come prepararsi al cambiamento

Se siete un’azienda o un intermediario che utilizza ancora il PIN INPS, è importante agire in anticipo per evitare interruzioni nell’accesso ai servizi. Ecco alcuni passi da seguire:

  1. Scegliete il vostro strumento: Decidete quale tra SPID, CIE o CNS fa al caso vostro.
  2. Attivatelo per tempo: Non aspettate l’ultimo momento. L’attivazione di questi strumenti richiede tempo, soprattutto per lo SPID che necessita di una procedura di riconoscimento.
  3. Familiarizzate con il nuovo sistema: Una volta attivato, fate delle prove di accesso per prendere confidenza con il nuovo metodo.
  4. Informate il vostro team: Se siete un’azienda, assicuratevi che tutti i dipendenti che necessitano di accedere ai servizi INPS siano a conoscenza del cambiamento e abbiano gli strumenti necessari.

Eccezioni alla regola

È importante notare che il PIN INPS non scomparirà del tutto. Rimarrà attivo per una categoria specifica di utenti: i cittadini italiani residenti all’estero che non possiedono un documento di riconoscimento italiano. Per questi utenti, il PIN continuerà a essere l’unico modo per accedere ai servizi INPS a loro dedicati.

Uno sguardo al futuro: IT Wallet

Mentre ci prepariamo a dire addio al PIN INPS, all’orizzonte si profila già una nuova innovazione: IT Wallet. Previsto per l’inizio del 2025, IT Wallet sarà un portafoglio digitale che conterrà i principali documenti dei cittadini in formato elettronico. Questo strumento potrebbe rappresentare un ulteriore passo avanti nella digitalizzazione dei servizi pubblici, semplificando ancora di più l’interazione tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

Conclusioni

Il passaggio dal PIN INPS a SPID, CIE e CNS rappresenta un importante passo avanti nella digitalizzazione della Pubblica Amministrazione italiana. Sebbene possa sembrare un cambiamento impegnativo, soprattutto per chi è meno avvezzo alle tecnologie digitali, i benefici in termini di sicurezza e praticità sono innegabili.È fondamentale che aziende e intermediari si preparino per tempo a questa transizione, attivando e familiarizzando con i nuovi strumenti di autenticazione prima della scadenza del 1° settembre 2024. Solo così potranno garantire la continuità nell’accesso ai servizi INPS, essenziali per molte operazioni aziendali e professionali.Ricordiamo che questo cambiamento non è isolato, ma fa parte di un più ampio processo di modernizzazione della Pubblica Amministrazione. Con l’arrivo futuro di IT Wallet, possiamo aspettarci ulteriori innovazioni che renderanno sempre più semplice e sicura l’interazione tra cittadini, aziende e istituzioni pubbliche.

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