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Credito d’imposta per Ricerca e Sviluppo, innovazione e design: guida completa alle nuove opportunità per le imprese italiane

14 Luglio, 2024

Il decreto del 4 luglio 2024 del Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha segnato un punto di svolta significativo nel panorama degli incentivi fiscali per le imprese italiane. Questo provvedimento non si limita a definire le linee guida per l’applicazione del credito d’imposta in settori cruciali come ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica, ma rappresenta un vero e proprio cambio di paradigma nell’approccio alla promozione dell’innovazione nel tessuto imprenditoriale italiano.

Gli obiettivi di questa misura sono più di uno:

  • Stimolare la competitività delle imprese italiane in un contesto globale sempre più sfidante e tecnologicamente avanzato;
  • Incentivare investimenti mirati in settori considerati strategici per lo sviluppo economico del paese;
  • Promuovere una cultura dell’innovazione diffusa nel tessuto imprenditoriale italiano;
  • Allineare le pratiche italiane agli standard internazionali in materia di R&S e innovazione.

Questo approccio riflette una visione a lungo termine, che riconosce l’importanza dell’innovazione e della ricerca non solo come motori di crescita economica, ma anche come fattori chiave per affrontare le sfide globali, dalla sostenibilità ambientale alla digitalizzazione.

Questo articolo si propone di analizzare in profondità le novità introdotte, esplorando le attività ammissibili, i criteri di valutazione e le modalità di accesso al credito d’imposta. Forniremo una guida completa per aiutare sia i professionisti del settore che gli imprenditori a comprendere e sfruttare al meglio queste agevolazioni fiscali.

Il nuovo quadro normativo

Il decreto del 4 luglio 2024 ha introdotto linee guida suddivise in quattro sezioni principali:

  1. Ricerca e sviluppo
  2. Credito d’imposta per R&S (periodo 2015-2019)
  3. Innovazione tecnologica
  4. Design e ideazione estetica

Queste linee guida rappresentano un compendio normativo-documentale completo, fornendo indicazioni generali e trasversali sui criteri da seguire nella certificazione dei crediti d’imposta.

1. Ricerca e sviluppo

L’attività di ricerca e sviluppo comprende lavori sperimentali o teorici volti ad acquisire nuove conoscenze o a sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi.

Criteri del Manuale di Frascati

Le attività di ricerca e sviluppo, per essere ammissibili al credito d’imposta, devono rispettare i cinque criteri fondamentali stabiliti dal Manuale di Frascati:

a) Novità:

  • L’attività deve mirare a creare nuove conoscenze o applicare le conoscenze esistenti in modi innovativi.
  • Esempio: Un’azienda farmaceutica che sviluppa un nuovo metodo di somministrazione di un farmaco esistente per aumentarne l’efficacia.

b) Creatività:

  • Deve basarsi su concetti e ipotesi originali, non ovvi.
  • Esempio: Un’azienda di elettronica che sviluppa un nuovo tipo di batteria utilizzando materiali mai impiegati prima in questo campo.

c) Incertezza:

  • Il risultato finale e il percorso per raggiungerlo non devono essere completamente prevedibili.
  • Esempio: Un’azienda aerospaziale che cerca di sviluppare un nuovo tipo di propulsione per satelliti, senza sapere se il concetto teorico funzionerà nella pratica.

d) Sistematicità:

  • Deve essere condotta in modo pianificato, con registrazioni dettagliate dei processi e dei risultati.
  • Esempio: Un’azienda biotecnologica che conduce una serie di esperimenti sistematici per identificare un nuovo enzima, documentando ogni fase del processo.

e) Trasferibilità/riproducibilità:

  • I risultati devono poter essere riprodotti o trasferiti ad altri contesti.
  • Esempio: Un’azienda di software che sviluppa un nuovo algoritmo di machine learning, che può essere applicato in diversi settori industriali.

Attività ammissibili

Sono considerate ammissibili le seguenti attività:

  • Lavori sperimentali o teorici volti all’acquisizione di nuove conoscenze sui fenomeni e fatti osservabili, senza applicazioni o usi commerciali diretti;
  • Ricerca pianificata o indagini critiche mirate ad acquisire nuove conoscenze per sviluppare nuovi prodotti, processi o servizi o migliorare quelli esistenti;
  • Acquisizione, combinazione e utilizzo di conoscenze esistenti per produrre piani, progetti o disegni per prodotti, processi o servizi nuovi o migliorati. Questo include anche studi di fattibilità non destinati a uso commerciale;
  • Realizzazione di prototipi utilizzabili per scopi commerciali e progetti pilota, quando il prototipo è necessariamente il prodotto commerciale finale e il suo costo di fabbricazione è troppo elevato per essere usato solo a fini dimostrativi;
  • Produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi, a condizione che non siano impiegati o trasformati per applicazioni industriali o finalità commerciali.

Attività non ammissibili

Non sono considerate attività di R&S le modifiche ordinarie o periodiche apportate a prodotti, linee di produzione, processi di fabbricazione e servizi esistenti, anche se rappresentano miglioramenti.

Aliquote e limiti del credito d’imposta

  • Fino al 31 dicembre 2022: 20% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 4 milioni di euro.
  • Dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2031: 10% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 5 milioni di euro.

2. Credito d’imposta per R&S (periodo 2015-2019)

Questa sezione estende retroattivamente l’applicazione dei principi del Manuale di Frascati al periodo 2015-2019, garantendo una continuità nell’approccio alla valutazione delle attività di R&S. Ciò permette alle aziende di rivalutare e potenzialmente beneficiare di crediti d’imposta per attività svolte in questo periodo, purché rispettino i criteri stabiliti.

3. Innovazione tecnologica

Per innovazione tecnologica  si intendono le attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.

Criteri del Manuale di Oslo

Le attività di innovazione tecnologica devono rispettare i quattro requisiti del Manuale di Oslo:

a) Conoscenza:

  • Deve basarsi su nuove conoscenze tecnologiche o una nuova combinazione di conoscenze esistenti.
  • Esempio: Un’azienda automobilistica che combina tecnologie esistenti di guida autonoma con nuovi sensori per creare un sistema di sicurezza avanzato.

b) Novità:

  • Deve rappresentare una novità significativa per l’impresa o per il mercato.
  • Esempio: Un’azienda di elettrodomestici che introduce la prima lavatrice con intelligenza artificiale integrata per ottimizzare i cicli di lavaggio.

c) Implementazione ed uso effettivo:

  • L’innovazione deve essere effettivamente implementata e utilizzata, non solo teorizzata.
  • Esempio: Un’azienda di logistica che implementa un nuovo sistema di tracciamento basato su blockchain, migliorando l’efficienza della catena di approvvigionamento.

d) Creazione di valore:

  • Deve portare a un miglioramento misurabile in termini di efficienza, qualità o impatto sul mercato.
  • Esempio: Un’azienda di e-commerce che implementa un nuovo sistema di raccomandazione basato su AI, aumentando le vendite del 20%.

Attività ammissibili

Sono ammissibili le attività finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati.

L’accezione “tecnologica” serve a distinguere queste attività da altre forme di rinnovamento aziendale, come:

  • Aggiornamento delle caratteristiche estetiche dei prodotti (legate a moda, design, marchio, confezione, ecc.)
  • Modifiche alle tecniche di gestione aziendale (procedure di qualità, ecc.)
  • Aggiornamento delle strategie e degli strumenti di marketing
  • Cambiamenti nelle modalità di finanziamento dei nuovi prodotti
  • Modifiche alle strategie d’impresa (accordi produttivi e commerciali tra imprese)

Aliquote e limiti del credito d’imposta

  • Fino al 31 dicembre 2023: 10% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
  • Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025: 5% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

Per le attività di innovazione tecnologica 4.0 e green:

  • Fino al 31 dicembre 2022: 15% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
  • Per il 2023: 10% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 4 milioni di euro.
  • Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025: 5% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 4 milioni di euro.

4. Design e ideazione estetica

Per Design e ideazione estetica si intendono le attività finalizzate ad innovare in modo significativo i prodotti dell’impresa sul piano della forma e di altri elementi non tecnici o funzionali,  come:

  • Linee
  • Contorni
  • Colori
  • Struttura superficiale
  • Ornamenti

Attività ammissibili

Le attività ammissibili riguardano solo la fase precompetitiva che termina con la realizzazione dei campionari non destinati alla vendita. Il processo si articola generalmente in quattro fasi, ma solo le spese relative alle fasi 2 e 3 sono ammissibili ai fini dell’agevolazione:

  1. Ideazione (non ammissibile):
    • Attività: Ricerca di tendenze e stili, analisi di mercato.
    • Esempio: Un’azienda di moda che conduce ricerche sulle tendenze globali e locali per la prossima stagione.
  2. Progettazione (ammissibile):
    • Attività: Creazione di nuovi design e adattamento alle esigenze di mercato.
    • Esempio: Un designer che crea schizzi e modelli 3D di una nuova linea di mobili ergonomici.
  3. Materializzazione (ammissibile):
    • Attività: Produzione di prototipi e versioni di prova.
    • Esempio: Un’azienda di calzature che produce prototipi di scarpe utilizzando nuovi materiali sostenibili.
  4. Preserie, marketing e distribuzione (non ammissibile):
    • Attività: Produzione di campioni e attività di promozione.
    • Esempio: Un’azienda di gioielli che produce una serie limitata di pezzi per presentarli a fiere di settore.

Aliquote e limiti del credito d’imposta

  • Fino al 31 dicembre 2023: 10% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 2 milioni di euro.
  • Dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025: 5% della base di calcolo, con un limite massimo annuale di 2 milioni di euro.

La certificazione: uno strumento di tutela per le imprese

La certificazione, sebbene non obbligatoria, rappresenta un elemento cruciale per le imprese che intendono beneficiare del credito d’imposta.

Contenuto della certificazione

Analizziamo in dettaglio i suoi componenti:

  1. Informazioni sulle capacità organizzative e tecniche dell’impresa:
    • Deve includere una descrizione dettagliata della struttura aziendale, inclusi organigrammi e ruoli chiave.
    • Deve evidenziare le competenze specifiche del personale coinvolto nei progetti, inclusi titoli di studio, certificazioni e esperienze pregresse.
    • Deve illustrare eventuali collaborazioni con enti di ricerca o università, specificando la natura e la durata di tali collaborazioni.
  2. Descrizione dettagliata dei progetti:
    • Deve fornire un quadro completo degli obiettivi del progetto, inclusi gli obiettivi intermedi e finali.
    • Deve delineare le fasi di sviluppo e le metodologie utilizzate, con riferimenti specifici a tecniche e tecnologie impiegate.
    • Deve includere un cronoprogramma dettagliato, con milestone e deliverable chiaramente identificati.
  3. Motivazioni tecniche per l’ammissibilità al credito d’imposta:
    • Deve dimostrare come il progetto soddisfi i criteri specifici per la categoria di credito d’imposta richiesta (R&S, innovazione, design).
    • Deve fornire evidenze concrete dell’innovatività o dell’originalità del progetto, con riferimenti allo stato dell’arte nel settore.
  4. Dichiarazione di assenza di conflitti di interesse del certificatore:
    • Deve essere una dichiarazione esplicita e dettagliata, che copra eventuali relazioni passate o presenti con l’azienda richiedente.
    • Deve includere una dichiarazione di indipendenza professionale e di obiettività nella valutazione.
  5. Eventuali informazioni aggiuntive rilevanti:
    • Può includere analisi di mercato a supporto del progetto, con dati quantitativi e qualitativi.
    • Può contenere dettagli su brevetti o pubblicazioni scientifiche correlate al progetto.
    • Può includere informazioni su eventuali riconoscimenti o premi ricevuti per progetti simili.

Procedura di invio e controllo

La certificazione deve essere inviata al Ministero delle Imprese e del Made in Italy entro 15 giorni dal rilascio all’impresa. Il Ministero ha poi 90 giorni per richiedere documentazione aggiuntiva, che deve essere fornita entro 15 giorni (prorogabili di altri 15 in casi straordinari)

Effetti della certificazione

La certificazione ha effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria, tranne nel caso di non corretta rappresentazione dei fatti. Più nel dettaglio, gli effetti della certificazione per il credito d’imposta su ricerca, sviluppo, innovazione e design sono i seguenti:

  • Effetto vincolante: La certificazione ha effetti vincolanti nei confronti dell’Amministrazione finanziaria. Questo significa che, una volta rilasciata la certificazione, l’Agenzia delle Entrate non può contestare la qualificazione delle attività certificate come ammissibili al credito d’imposta.
  • Limitazione della contestabilità: La certificazione non può essere contestata dall’Amministrazione finanziaria in relazione alla qualificazione delle attività inerenti a progetti o sottoprogetti di ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica e design e ideazione estetica.
  • Eccezione alla vincolatività: L’unica eccezione alla vincolatività della certificazione si verifica nel caso in cui, sulla base di una non corretta rappresentazione dei fatti, la certificazione sia stata rilasciata per un’attività diversa da quella concretamente realizzata dall’impresa.
  • Tutela per le imprese: La certificazione rappresenta una forma di tutela per le aziende in caso di contestazioni fiscali, riducendo il rischio di incorrere in procedimenti penali.
  • Maggiore certezza: Con la certificazione, le aziende possono fruire del credito d’imposta con una maggiore certezza sulla sua legittimità.
  • Non obbligatorietà: Nonostante i suoi effetti positivi, la certificazione non è uno strumento obbligatorio, ma è consigliato per garantire la conformità dei progetti alle normative vigenti.

L’Albo dei certificatori: chi può rilasciare le certificazioni

L’Albo dei certificatori, istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy, è un elemento chiave per garantire la qualità e l’affidabilità delle certificazioni. Questo Albo mira a garantire elevati standard di competenza e affidabilità dei soggetti autorizzati a rilasciare le certificazioni.

Di seguito riportiamo una analisi dei requisiti e del processo di iscrizione:

Per le persone fisiche:

  1. Titolo di studio:
    • Laurea magistrale in discipline pertinenti (es. ingegneria, economia, scienze)
    • Potrebbe essere richiesta una specializzazione post-laurea o un dottorato in ambiti specifici come innovazione tecnologica, gestione della ricerca, ecc.
  2. Esperienza professionale:
    • Almeno tre anni di esperienza continuativa nella valutazione o rendicontazione di progetti di R&S e innovazione
    • Coinvolgimento diretto in almeno 15 progetti collegati all’erogazione di contributi per attività di ricerca, sviluppo e innovazione negli ultimi tre anni
    • L’esperienza deve essere documentata con contratti, lettere di incarico, o altri documenti probatori
  3. Requisiti morali:
    • Assenza di condanne penali definitive
  1. Competenze specifiche:
    • Conoscenza approfondita delle normative relative ai crediti d’imposta per R&S, innovazione e design
    • Competenze tecniche nel settore specifico in cui si effettua la certificazione
    • Capacità di analisi e valutazione di progetti complessi
  2. Formazione continua:
    • Obbligo di partecipare a corsi di aggiornamento annuali sulle normative fiscali e tecniche relative ai crediti d’imposta
    • Necessità di mantenere aggiornate le proprie competenze tecniche nel settore di riferimento

Per le società di consulenza:

  1. Struttura organizzativa:
    • Presenza di un team multidisciplinare con competenze in ambito tecnico, fiscale e legale
    • Definizione chiara dei ruoli e delle responsabilità all’interno dell’organizzazione
  2. Sistemi di controllo interno:
    • Implementazione di procedure di quality assurance per garantire l’accuratezza e l’affidabilità delle certificazioni
    • Adozione di sistemi di gestione del rischio per prevenire conflitti di interesse
  3. Track record:
    • Dimostrazione di un’esperienza consolidata nella certificazione di progetti di R&S e innovazione
    • Referenze positive da parte di clienti precedenti

Processo di iscrizione all’Albo

Il processo di iscrizione all’Albo dei certificatori rappresenta un passaggio fondamentale per professionisti e società che intendono offrire servizi di certificazione nell’ambito del credito d’imposta per attività di ricerca, sviluppo, innovazione tecnologica e design. Istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy.

Il processo di iscrizione prevede una serie di requisiti rigorosi e passaggi specifici, volti a verificare le qualifiche professionali, l’esperienza nel settore e l’integrità dei candidati. Attraverso questa procedura selettiva, si intende assicurare che le imprese possano affidarsi a certificatori qualificati per validare i loro investimenti in innovazione, contribuendo così alla corretta applicazione degli incentivi fiscali e allo sviluppo tecnologico del tessuto imprenditoriale italiano.

Il processo di iscrizione all’Albo prevede le seguenti fasi:

  1. Presentazione della domanda:
    • Compilazione di un modulo dettagliato con informazioni sul richiedente
    • Allegazione di documenti comprovanti il possesso dei requisiti
  2. Verifica dei requisiti:
    • Il Ministero esamina la documentazione presentata
    • Possibile richiesta di integrazioni o chiarimenti
  3. Valutazione tecnica:
    • Esame approfondito delle competenze tecniche del richiedente
    • Possibile colloquio o prova pratica per verificare le competenze dichiarate
  4. Decisione sull’iscrizione:
    • Comunicazione dell’esito della valutazione al richiedente
    • In caso di esito positivo, iscrizione all’Albo
  5. Monitoraggio e aggiornamento:
    • Obbligo di comunicare eventuali variazioni nei requisiti
    • Verifica periodica del mantenimento dei requisiti da parte del Ministero

Conclusioni

Il nuovo sistema di crediti d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design rappresenta un’importante opportunità per le imprese italiane. Offre un sostegno concreto agli investimenti in settori strategici, promuovendo la competitività e l’innovazione nel tessuto produttivo nazionale.

Tuttavia, la complessità della normativa e la varietà delle attività ammissibili richiedono un’attenta valutazione e una solida preparazione da parte delle imprese che intendono beneficiarne. La certificazione, pur non essendo obbligatoria, si configura come uno strumento prezioso per garantire la corretta applicazione del credito d’imposta e tutelare le aziende da potenziali contestazioni.

In un contesto economico sempre più competitivo e globalizzato, saper sfruttare al meglio queste opportunità fiscali può fare la differenza per molte imprese italiane, permettendo loro di investire in innovazione e crescita con maggiore sicurezza e efficacia.

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