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Avvisi bonari, dal 2025 si avranno 30 giorni in più per pagare

30 Luglio, 2024

A partire dal 2025, una serie di modifiche normative introdurrà un’estensione dei termini per la gestione degli avvisi bonari, segnando un punto di svolta nelle dinamiche di interazione con l’amministrazione finanziaria. Questa novità, frutto di un decreto correttivo recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, mira a ottimizzare il processo di regolarizzazione delle posizioni fiscali, concedendo maggiore respiro sia ai contribuenti che ai professionisti del settore.

Gli avvisi bonari: uno strumento di dialogo fiscale

Gli avvisi bonari rappresentano un canale di comunicazione cruciale utilizzato dall’Agenzia delle Entrate per segnalare ai contribuenti eventuali irregolarità riscontrate durante i controlli automatizzati delle dichiarazioni fiscali. Questi controlli, effettuati attraverso sistemi informatici a disposizione dell’Amministrazione finanziaria, analizzano le dichiarazioni dei redditi e IVA, confrontando i dati dichiarati con quelli in possesso dell’amministrazione finanziaria. L’obiettivo primario è individuare discrepanze o errori che potrebbero comportare un’errata determinazione delle imposte dovute o pagate.

La rivoluzione dei termini: da 30 a 60 giorni

La novità più rilevante introdotta dalla riforma riguarda l’estensione del termine per rispondere o effettuare il pagamento in seguito alla ricezione di un avviso bonario. Fino ad ora, il contribuente aveva a disposizione soli 30 giorni per gestire la comunicazione, un lasso di tempo spesso considerato troppo ristretto, che poteva mettere sotto pressione sia i contribuenti che i professionisti incaricati di gestire queste pratiche. Con le nuove disposizioni, questo termine verrà raddoppiato, passando a 60 giorni.

Pagamenti rateali e tassazione separata: nuove tempistiche

Le modifiche non si limitano al termine generale di risposta. Per i pagamenti rateali, il termine per il versamento della prima rata viene anch’esso esteso a 60 giorni dal ricevimento dell’avviso. Questa disposizione offre un vantaggio significativo a chi, pur riconoscendo la correttezza dell’avviso, necessita di più tempo per organizzare il pagamento.Inoltre, per le somme dovute a seguito della liquidazione dei redditi soggetti a tassazione separata, viene fissato un termine di 30 giorni dal ricevimento dell’avviso. Questa differenziazione tiene conto della particolare natura di questi redditi, che spesso richiedono un’analisi più approfondita.

Un’attenzione particolare agli intermediari

Un’ulteriore novità riguarda gli avvisi derivanti dal controllo automatizzato delle dichiarazioni trasmessi telematicamente agli intermediari: in questo caso, il termine per i versamenti si allunga a 90 giorni. Questa disposizione è particolarmente rilevante per i professionisti che gestiscono numerose posizioni fiscali, offrendo loro un margine temporale più ampio per coordinare le risposte con i propri clienti.

L’impatto pratico delle nuove disposizioni

Per comprendere meglio l’impatto di queste modifiche, consideriamo il caso di una società di medie dimensioni che riceve un avviso bonario relativo alla dichiarazione IVA. Con i nuovi termini, l’ufficio amministrativo avrà 60 giorni invece di 30 per analizzare dettagliatamente la comunicazione, verificare le proprie registrazioni contabili, e, se necessario, preparare una documentazione esaustiva per contestare eventuali rilievi. Questo tempo aggiuntivo potrebbe essere cruciale per evitare l’applicazione di sanzioni o l’avvio di procedure di riscossione non necessarie.

Conclusioni

La riforma degli avvisi bonari rappresenta un passo significativo verso un sistema fiscale più flessibile e attento alle esigenze dei contribuenti e dei professionisti. Offrendo più tempo per rispondere e organizzare i pagamenti, si punta a migliorare la qualità del dialogo tra cittadini e amministrazione finanziaria, potenzialmente riducendo il contenzioso e favorendo una più rapida risoluzione delle irregolarità fiscali.

Queste novità sono state accolte con favore dal Consiglio Nazionale dei Commercialisti, che ha sottolineato come l’intervento normativo risponda alle esigenze quotidiane dei professionisti del settore, rendendo più efficienti gli strumenti normativi esistenti.Resta ora da vedere come queste modifiche verranno implementate nella pratica e quale sarà il loro effettivo impatto sul complesso rapporto tra contribuenti e Fisco italiano.

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