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Industria 4.0: come salvare il credito d’imposta in caso di omessa comunicazione preventiva

3 Agosto, 2024

L’introduzione dell’obbligo di comunicazione preventiva per gli investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” ha creato non poche preoccupazioni tra le imprese che hanno avviato progetti prima di effettuare tale adempimento. Fortunatamente, esiste una via d’uscita: la remissione in bonis. Questo istituto permette di sanare l’omissione e salvaguardare il diritto al credito d’imposta, a patto di rispettare determinate condizioni. Analizziamo nel dettaglio come funziona questa procedura e quali passi deve compiere un’azienda per mettersi in regola.

Il nuovo obbligo di comunicazione preventiva

Dal 30 marzo 2024, l’articolo 6 del Decreto Legge n. 39/2024 ha introdotto l’obbligo di una doppia comunicazione per poter fruire dei crediti d’imposta relativi agli investimenti in beni strumentali “Industria 4.0” e alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione:

  • Una comunicazione preventiva, che indica l’investimento complessivo previsto e la presunta ripartizione del credito d’imposta negli anni;
  • Una comunicazione consuntiva, per aggiornare le informazioni una volta completato l’investimento.

La trasmissione di questi modelli è diventata condizione necessaria per poter utilizzare in compensazione i relativi crediti d’imposta.

Il caso dell’investimento avviato senza comunicazione preventiva

Consideriamo il caso di un’impresa che ha già formalmente avviato un investimento in beni “Industria 4.0” dopo il 30 marzo 2024, omettendo però di effettuare la comunicazione preventiva richiesta dalla nuova normativa. In questa situazione, l’azienda rischia di perdere il diritto a fruire del credito d’imposta? La risposta è no, grazie all’istituto della remissione in bonis.

La remissione in bonis: un’ancora di salvezza

La remissione in bonis, disciplinata dall’articolo 2 del Decreto Legge n. 16/2012, è uno strumento che permette di sanare omissioni o ritardi relativi ad adempimenti formali necessari per accedere a benefici fiscali o regimi opzionali.

Nel caso specifico della comunicazione preventiva per Industria 4.0, l’Agenzia delle Entrate ha confermato l’applicabilità di questo istituto, in linea con quanto già stabilito per comunicazioni simili (come quella relativa ai crediti d’imposta per la crisi energetica).

Come procedere con la remissione in bonis

Per regolarizzare la propria posizione attraverso la remissione in bonis, l’impresa deve:

  • Verificare di possedere i requisiti sostanziali richiesti dalla normativa Industria 4.0 (effettivo sostenimento delle spese e loro corretta qualificazione);
  • Trasmettere la comunicazione preventiva omessa entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile (31 ottobre 2024 per gli investimenti avviati dal 30 marzo 2024);
  • Versare contestualmente una sanzione di 250 euro (misura minima prevista dall’art. 11, comma 1, D.Lgs. 471/1997);
  • Effettuare questi adempimenti prima di procedere con l’effettiva compensazione del credito d’imposta.

Compilazione del modello F24 (ELIDE)

Per compilare correttamente il modello F24 Elide per il versamento della sanzione di 250 euro relativa alla remissione in bonis per la comunicazione preventiva Industria 4.0, è necessario seguire questi passaggi:

  1. Nella sezione “CONTRIBUENTE”, inserire i dati anagrafici e il codice fiscale del soggetto che effettua il versamento.
  2. Nella sezione “ERARIO ED ALTRO”:
    • Nel campo “tipo”, indicare la lettera “R”
    • Nel campo “elementi identificativi”, non inserire alcun valore
    • Nel campo “codice”, indicare il codice tributo “8114”
    • Nel campo “anno di riferimento”, inserire l’anno in cui è stata sostenuta la spesa che ha dato diritto al credito di imposta (nel formato “AAAA”)
    • Nel campo “importi a debito versati”, indicare l’importo della sanzione, ovvero 250 euro
  3. Compilare gli altri campi del modello F24 ELIDE come richiesto (data e firma).

Il modello F24 così compilato può essere presentato:

  • Tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate (F24 web, F24 online, F24 cumulativo)
  • Attraverso i canali home banking della propria banca
  • Presso gli sportelli bancari o postali

È importante ricordare che il versamento della sanzione deve avvenire contestualmente all’invio della comunicazione preventiva omessa e comunque entro il termine di presentazione della prima dichiarazione utile (31 ottobre 2024 per gli investimenti avviati dal 30 marzo 2024). Inoltre, non è possibile utilizzare la compensazione per il pagamento di questa sanzione.

Esempio pratico

Immaginiamo il caso della Alfa S.r.l., che il 15 aprile 2024 ha firmato un contratto vincolante per l’acquisto di un macchinario rientrante nella categoria “Industria 4.0”, del valore di 500.000 euro. L’azienda, presa dall’entusiasmo per il nuovo investimento, ha dimenticato di effettuare la comunicazione preventiva richiesta dalla nuova normativa.

Per sanare questa situazione, Alfa S.r.l. dovrà:

  • Preparare e inviare la comunicazione preventiva entro il 31 ottobre 2024;
  • Versare la sanzione di 250 euro mediante la presentazione del modello F24 Elide con codice tributo “8114” anno di riferimento “2024”;
  • Assicurarsi di completare questi passaggi prima di utilizzare in compensazione il credito d’imposta maturato sull’investimento.

Seguendo questa procedura, Alfa S.r.l. potrà regolarizzare la propria posizione e preservare il diritto al credito d’imposta, nonostante l’iniziale dimenticanza.

Conclusioni

La remissione in bonis rappresenta una preziosa opportunità per le imprese che hanno avviato investimenti Industria 4.0 senza effettuare la comunicazione preventiva. Tuttavia, è fondamentale agire tempestivamente e rispettare scrupolosamente le condizioni previste per la regolarizzazione.

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