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Concordato preventivo biennale: vantaggi, criticità e impatto sulle partite IVA

30 Agosto, 2024

Il concordato preventivo biennale rappresenta una delle novità più rilevanti e discusse introdotte dalla riforma fiscale nel 2024. Questo strumento, concepito per favorire un rapporto più collaborativo tra Fisco e contribuenti, offre alle partite IVA la possibilità di definire in anticipo il proprio reddito imponibile per un biennio, godendo in cambio di una serie di vantaggi fiscali e amministrativi. Tuttavia, come ogni innovazione in ambito tributario, presenta luci ed ombre che meritano un’attenta valutazione. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio il funzionamento del concordato preventivo biennale, esaminandone minuziosamente pro e contro, per capire a quali tipologie di contribuenti può effettivamente convenire l’adesione.

Il meccanismo del concordato preventivo biennale

Definizione e funzionamento

Il concordato preventivo biennale è un accordo tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate che permette di definire in anticipo, per un periodo di due anni, il reddito derivante dall’esercizio di impresa, arti o professioni e il valore della produzione netta ai fini IRAP.La proposta di concordato viene elaborata dal Fisco sulla base di un complesso algoritmo che tiene conto di:

  • Dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate (dichiarazioni fiscali precedenti, fatture elettroniche, ecc.)
  • Informazioni provenienti da altre banche dati pubbliche (INPS, Camere di Commercio, ecc.)
  • Ulteriori dati forniti dal contribuente tramite un apposito software

Una volta accettata la proposta, il contribuente si impegna a dichiarare gli importi concordati nelle dichiarazioni dei redditi e IRAP per i due anni di riferimento, versando le relative imposte secondo le scadenze ordinarie.

Soggetti interessati

Il concordato preventivo biennale è riservato a:

  • Titolari di partita IVA soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA)
  • Contribuenti in regime forfettario

Per i forfettari è prevista una versione “light” del concordato, limitata ad un solo anno invece che al biennio, per ridurre i rischi legati alla previsione su un orizzonte temporale più lungo.

Tempistiche e modalità di adesione

La procedura di adesione al concordato preventivo biennale si articola in diverse fasi:

  • Dal 15 giugno 2024: disponibilità del software per l’invio dei dati aggiuntivi necessari all’elaborazione della proposta
  • Per i forfettari: procedura attiva da metà luglio, attraverso la compilazione del quadro LM del modello Redditi
  • Entro fine settembre 2024: elaborazione delle proposte da parte dell’Agenzia delle Entrate
  • Entro il 31 ottobre 2024: termine per l’adesione al concordato da parte dei contribuenti

Vantaggi del concordato preventivo biennale

1. Certezza del carico fiscale

Il principale vantaggio è la possibilità di conoscere in anticipo e con certezza l’ammontare delle imposte da versare nel biennio. Questo permette una pianificazione finanziaria più accurata, facilitando:

  • La gestione dei flussi di cassa
  • La programmazione degli investimenti
  • L’accesso al credito, potendo dimostrare agli istituti bancari una situazione fiscale definita

2. Irrilevanza fiscale dei maggiori redditi

Eventuali redditi effettivi superiori a quelli concordati non saranno soggetti a tassazione aggiuntiva. Questo rappresenta un notevole incentivo per:

  • Attività in forte crescita
  • Imprese che prevedono un aumento significativo del fatturato nel biennio
  • Professionisti che possono acquisire nuovi clienti o progetti remunerativi

Ad esempio, se un’impresa concorda un reddito di 100.000 euro ma ne realizza 150.000, i 50.000 euro aggiuntivi non saranno tassati.

3. Accesso ai benefici premiali ISA

L’adesione al concordato garantisce automaticamente l’accesso ai benefici premiali previsti per i contribuenti con alto punteggio ISA, tra cui:

  • Esonero dall’apposizione del visto di conformità per compensazioni IVA fino a 50.000 euro
  • Esonero dal visto per rimborsi IVA fino a 50.000 euro
  • Esclusione dagli accertamenti basati su presunzioni semplici
  • Riduzione di un anno dei termini di decadenza per gli accertamenti

Questi benefici possono tradursi in significativi risparmi di tempo e costi per i professionisti e le imprese.

4. Limitazione dei controlli fiscali

Per i periodi d’imposta oggetto di concordato, l’Agenzia delle Entrate non potrà effettuare accertamenti ai fini delle imposte sui redditi e dell’IRAP basati sulle disposizioni in materia di accertamento analitico-induttivo (art. 39 DPR 600/1973). Questo si traduce in:

  • Minore stress legato ai controlli fiscali
  • Riduzione dei costi per eventuali contenziosi
  • Maggiore serenità nella gestione dell’attività

5. Flat tax agevolata sui redditi incrementali

Il decreto correttivo n. 108/2024 ha introdotto la possibilità di applicare un’imposta sostitutiva agevolata sui redditi eccedenti quelli concordati, con aliquote che variano dal 3% al 15% a seconda della tipologia di contribuente e del punteggio ISA:

  • 3% per i contribuenti in regime forfettario startup
  • 10% per forfettari e ISA con punteggio superiore a 8
  • 12% per ISA con punteggio tra 6 e 8
  • 15% per ISA con punteggio inferiore a 6

Questo meccanismo permette di massimizzare i vantaggi fiscali in caso di performance superiori alle attese.

Criticità e aspetti controversi

1. Rischio di sovrastima del reddito

Il principale rischio è quello di accordarsi su un reddito sovrastimato rispetto all’effettivo andamento dell’attività. In caso di redditi inferiori a quelli concordati, salvo circostanze eccezionali, il contribuente sarà comunque tenuto a versare le imposte pattuite.

Esempio pratico: Un professionista concorda un reddito di 80.000 euro ma ne realizza solo 60.000. Dovrà comunque pagare le imposte su 80.000 euro, subendo una perdita netta.

2. Limitata flessibilità

L’accordo biennale potrebbe rivelarsi poco flessibile in caso di:

  • Cambiamenti significativi nel mercato di riferimento
  • Crisi economiche settoriali o generali
  • Modifiche normative con impatto sull’attività

Solo riduzioni di reddito superiori al 30% consentono la cessazione degli effetti del concordato, lasciando poco margine per situazioni intermedie.

3. Potenziale aumento del carico fiscale

È probabile che le proposte elaborate dal Fisco prevedano redditi superiori rispetto allo storico precedente, nell’ottica di favorire una graduale emersione di base imponibile. Questo potrebbe tradursi in:

  • Un aumento delle imposte dovute rispetto agli anni precedenti
  • La necessità di “giustificare” eventuali incrementi di reddito agli occhi del Fisco

4. Complessità valutativa

La decisione di aderire richiede un’attenta analisi costi-benefici, considerando molteplici fattori quali:

  • L’andamento storico dell’attività
  • Le prospettive future del mercato
  • Il punteggio ISA e i relativi benefici
  • La propensione al rischio del contribuente
  • L’impatto sulla gestione finanziaria dell’attività

Questa complessità potrebbe richiedere il supporto di consulenti specializzati, con relativi costi aggiuntivi.

5. Possibili effetti distorsivi

Il meccanismo potrebbe incentivare comportamenti opportunistici, come:

  • La concentrazione di ricavi nei periodi concordati a discapito di quelli successivi
  • La sottostima dei costi per massimizzare i benefici della flat tax sui redditi incrementali
  • La creazione di strutture societarie artificiali per sfruttare al meglio il concordato

A chi conviene aderire

Alla luce di quanto analizzato, l’adesione al concordato preventivo biennale può risultare particolarmente vantaggiosa per:

1. Attività in forte crescita

  • Startup innovative con prospettive di rapida espansione
  • Imprese che hanno appena acquisito nuovi importanti clienti o commesse
  • Professionisti con un portafoglio clienti in rapida crescita

Vantaggi: possibilità di “bloccare” un reddito più basso e godere dell’irrilevanza fiscale sui maggiori guadagni.

2. Contribuenti con alto punteggio ISA

  • Imprese e professionisti con un track record di affidabilità fiscale
  • Attività con una gestione contabile e amministrativa particolarmente accurata

Vantaggi: massimizzazione dei benefici premiali e accesso alle aliquote più basse della flat tax incrementale.

3. Forfettari

  • Professionisti e micro-imprese in regime forfettario
  • Particolarmente indicato per chi è vicino al limite di ricavi/compensi per la permanenza nel regime

Vantaggi: possibilità di valutare l’adesione su un solo anno con minor rischio, potenziale “scudo” in caso di superamento delle soglie.

4. Attività stabili e prevedibili

  • Imprese con un fatturato consolidato e poco variabile
  • Professionisti con un portafoglio clienti stabile

Vantaggi: certezza del carico fiscale e semplificazione degli adempimenti senza eccessivi rischi.

Conclusioni

Il concordato preventivo biennale rappresenta uno strumento innovativo nel panorama fiscale italiano, con potenziali vantaggi significativi ma anche criticità da non sottovalutare. La sua convenienza dipende in larga misura dalle caratteristiche specifiche di ciascuna attività e dalla proposta concreta che verrà elaborata dall’Agenzia delle Entrate.

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