L’Agenzia delle Entrate ha recentemente fornito importanti chiarimenti sull’applicazione dell’aliquota IVA agevolata del 4% ai fertilizzanti, gettando nuova luce su un tema di cruciale importanza per il settore agricolo e per l’industria dei prodotti destinati alla nutrizione delle piante. Con la risposta a istanza di consulenza giuridica n. 4 del 30 agosto 2024, l’Agenzia ha delineato un quadro più chiaro e uniforme per l’applicazione dell’IVA ridotta, estendendola a tutti i fertilizzanti autorizzati e registrati, indipendentemente dalla loro specifica classificazione o composizione.
Evoluzione normativa e nuova interpretazione
Il punto di partenza di questa interpretazione è il numero 19 della Tabella A, parte II, allegata al D.P.R. 26 ottobre 1972, n. 633, che prevede l’applicazione dell’aliquota IVA del 4% per i fertilizzanti. Tuttavia, l’evoluzione normativa in materia ha reso necessario un aggiornamento interpretativo. La legge 19 ottobre 1984, n. 748, inizialmente di riferimento, è stata abrogata e sostituita da successive normative, culminando nel D.Lgs. 29 aprile 2010, n. 75, recentemente modificato dal decreto del Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste del 10 ottobre 2022.
L’elemento chiave di questa nuova interpretazione risiede nella definizione di “fertilizzanti” fornita dall’art. 2 del D.Lgs. n. 75 del 2010. Questa definizione è ora il punto di riferimento per l’individuazione dei prodotti che possono beneficiare dell’aliquota IVA agevolata, come già chiarito nella precedente risposta dell’Agenzia delle Entrate n. 282 del 27 agosto 2020.
Sistema di tracciabilità e registrazione
Un aspetto particolarmente rilevante di questa interpretazione è il riconoscimento del sistema di tracciabilità e registrazione dei fertilizzanti gestito dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF). Le aziende produttrici di fertilizzanti sono tenute a registrarsi a livello nazionale e a inserire i loro prodotti in un registro nazionale prima di immetterli sul mercato. Questo sistema non solo garantisce la tracciabilità dei prodotti, ma fornisce anche un criterio oggettivo per l’applicazione dell’aliquota IVA agevolata: tutti i fertilizzanti autorizzati e registrati in questo sistema possono beneficiare dell’IVA al 4%.
Implicazioni pratiche e esempi
Questa interpretazione ha importanti risvolti pratici. Ad esempio, un’azienda che sviluppa un innovativo fertilizzante organico, una volta ottenuta l’autorizzazione e la registrazione nel sistema MASAF, potrà applicare l’IVA al 4% senza ulteriori complicazioni burocratiche. Analogamente, un importatore di fertilizzanti minerali, purché i prodotti siano regolarmente registrati, potrà beneficiare della stessa agevolazione fiscale.
Semplificazione e stimolo all’innovazione
L’approccio adottato dall’Agenzia delle Entrate riflette una volontà di semplificazione e di adeguamento alle moderne pratiche del settore agricolo. Riconoscendo la varietà e la complessità dei prodotti fertilizzanti moderni, che possono includere sostanze organiche, minerali, biostimolanti e altri composti innovativi, l’Agenzia ha optato per un criterio inclusivo basato sull’autorizzazione e la registrazione, piuttosto che su rigide classificazioni merceologiche.
Questa interpretazione non solo favorisce la chiarezza normativa, ma stimola anche l’innovazione nel settore dei fertilizzanti. Le aziende possono ora sviluppare e commercializzare nuovi prodotti con la certezza che, una volta ottenute le necessarie autorizzazioni, potranno beneficiare dell’aliquota IVA agevolata. Ciò potrebbe incentivare la ricerca e lo sviluppo di fertilizzanti più efficaci e sostenibili, in linea con le moderne esigenze dell’agricoltura e dell’ambiente.
Conclusioni
In conclusione, la recente chiarificazione dell’Agenzia delle Entrate sull’applicazione dell’IVA al 4% per i fertilizzanti rappresenta un importante passo avanti nella semplificazione e nell’armonizzazione del trattamento fiscale di questi prodotti essenziali per l’agricoltura.