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Figli a carico e redditi sportivi dilettantistici

10 Settembre, 2024

Nel panorama fiscale italiano, le regole per determinare se un figlio può essere considerato fiscalmente a carico sono in continua evoluzione. Un caso particolarmente interessante riguarda i giovani che percepiscono compensi da attività sportive dilettantistiche. Analizziamo in dettaglio la situazione, con particolare riferimento alle novità introdotte nel 2023.

La normativa sui figli fiscalmente a carico

Dal 1° gennaio 2019, il legislatore ha introdotto una distinzione basata sull’età per determinare i limiti di reddito entro i quali un figlio può essere considerato fiscalmente a carico:

  • Per i figli fino a 24 anni: il limite di reddito complessivo annuo è fissato a 4.000 euro.
  • Per i figli di età superiore a 24 anni: il limite rimane a 2.840,51 euro annui.

Questi limiti sono fondamentali per i genitori che intendono usufruire delle detrazioni fiscali legate ai figli a carico.

La riforma dello sport e i nuovi limiti di esenzione

Dal 1° luglio 2023 è entrata in vigore la riforma dello sport (D.Lgs. 36/2021), che ha modificato sostanzialmente il trattamento fiscale dei compensi sportivi dilettantistici. La novità più rilevante riguarda l’innalzamento della soglia di esenzione fiscale da 10.000 a 15.000 euro annui.

Secondo la nuova normativa, i compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di 15.000 euro. Ciò significa che le somme percepite entro questo limite non concorrono alla formazione del reddito complessivo del percipiente.

La rivoluzione nel trattamento fiscale dei compensi sportivi dilettantistici

Il 2023 ha segnato un punto di svolta significativo nel trattamento fiscale dei compensi derivanti da attività sportive dilettantistiche. Con l’entrata in vigore della riforma dello sport (D.Lgs 36/2021) dal 1° luglio 2023, è stato introdotto un nuovo regime di tassazione:

  • I compensi di lavoro sportivo nell’area del dilettantismo non costituiscono base imponibile ai fini fiscali fino all’importo complessivo annuo di 15.000 euro.

Questa novità ha un impatto rilevante sulla determinazione del reddito complessivo ai fini della valutazione dei figli a carico.

Un caso pratico: figlio sportivo dilettante con compensi di 5.000 euro

Consideriamo il caso di un genitore che si chiede se può avere fiscalmente a carico il figlio che ha percepito circa 5.000 euro nel secondo semestre del 2023 per attività sportive dilettantistiche.

Analisi della situazione

  • Trattamento fiscale dei compensi: I 5.000 euro percepiti rientrano ampiamente nel limite di 15.000 euro previsto dalla nuova normativa. Di conseguenza, questi compensi non costituiscono base imponibile ai fini fiscali.
  • Impatto sul reddito complessivo: Poiché questi 5.000 euro non sono considerati nel calcolo del reddito complessivo, ai fini della determinazione dello status di figlio a carico, è come se il giovane non avesse percepito alcun reddito.
  • Valutazione dello status di figlio a carico: Se il figlio ha un’età non superiore a 24 anni e non ha percepito altri redditi rilevanti ai fini fiscali nel 2023, può essere considerato fiscalmente a carico. Infatti, il suo reddito complessivo imponibile risulta essere pari a zero, quindi ampiamente inferiore alla soglia di 4.000 euro prevista per i figli under 24.

Attenzioni particolari per l’anno 2023

È fondamentale sottolineare che il 2023 rappresenta un anno di transizione, con l’entrata in vigore della nuova normativa a metà anno. Pertanto, nel valutare la situazione fiscale complessiva, è necessario:

  • Considerare separatamente i redditi percepiti dal 01/01 al 30/06 (soggetti alla vecchia disciplina) e quelli dal 01/07 in poi (soggetti alla nuova normativa).
  • Verificare attentamente l’eventuale presenza di altri redditi oltre a quelli sportivi dilettantistici.
  • Tenere conto dell’età del figlio, dato il diverso limite di reddito applicabile.

Conclusione

La nuova normativa sui compensi sportivi dilettantistici offre interessanti opportunità per i giovani atleti e le loro famiglie. Tuttavia, la complessità della materia fiscale e le peculiarità del periodo di transizione richiedono un’attenzione particolare.

In conclusione, il genitore può tranquillamente considerare il figlio che percepisce nel periodio di imposta di riferimento un compenso sportivo inferiore a 15.000 euro come familiare a carico, beneficiando delle relative detrazioni fiscali. È comunque consigliabile conservare accuratamente tutta la documentazione relativa ai compensi percepiti, incluse le certificazioni rilasciate dalle associazioni sportive, per eventuali controlli futuri.

È importante ricordare che la situazione potrebbe cambiare se il figlio avesse percepito altri redditi oltre a quelli sportivi dilettantistici. In tal caso, sarebbe necessario verificare che la somma di tutti i redditi imponibili non superi i limiti previsti per essere considerati a carico.

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