Il panorama fiscale italiano si appresta a subire importanti cambiamenti per i contribuenti in regime forfettario. A partire dal 1° gennaio 2025, entreranno in vigore le disposizioni previste dalla direttiva UE 2020/285, recepita nell’ordinamento italiano attraverso uno schema di decreto legislativo recentemente pubblicato. Queste modifiche mirano a semplificare gli adempimenti per le piccole imprese e a favorire gli scambi transfrontalieri. Vediamo nel dettaglio cosa cambierà per i forfettari.
Introduzione del regime transfrontaliero di franchigia
Una delle novità più rilevanti riguarda l’introduzione del cosiddetto “regime transfrontaliero di franchigia” ai fini IVA. Questa disposizione permetterà ai soggetti residenti in altri Stati membri dell’Unione Europea di beneficiare del regime forfettario italiano, a condizione che producano in Italia almeno il 75% del loro reddito complessivo.
Questa misura rappresenta un significativo passo avanti verso l’armonizzazione fiscale europea e la riduzione delle barriere per le piccole imprese che operano a livello transnazionale. In pratica, un professionista o un’impresa di piccole dimensioni residente, ad esempio, in Francia o in Germania, potrà godere dei vantaggi del regime forfettario italiano se la maggior parte della sua attività economica si svolge nel nostro paese.
Ad esempio, un consulente informatico francese che lavora principalmente con clienti italiani, generando l’80% del suo fatturato in Italia, potrà optare per il regime forfettario italiano, beneficiando delle relative agevolazioni fiscali.
Ampliamento della soglia per la franchigia IVA
Un altro aspetto rilevante della riforma riguarda l’innalzamento della soglia per l’applicazione della franchigia IVA. Gli Stati membri potranno esentare dall’IVA le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate nel loro territorio da soggetti passivi ivi stabiliti, il cui volume d’affari annuo non superi gli 85.000 euro.
Ad esempio, un artigiano italiano con un fatturato annuo di 82.000 euro potrà continuare a beneficiare della franchigia IVA, grazie all’innalzamento della soglia a 85.000 euro.
Semplificazioni nella fatturazione
Una novità particolarmente interessante per i forfettari riguarda la possibilità di avvalersi della modalità semplificata di emissione della fattura, prevista dall’articolo 21-bis del D.P.R. 633/72. Questa opzione sarà estesa anche alle fatture di importo superiore a 400 euro, limite attualmente in vigore.La fattura semplificata prevede un contenuto minimo obbligatorio che include:
- Data di emissione
- Numero progressivo identificativo
- Dati anagrafici e partita IVA del cedente o prestatore
- Dati anagrafici o codice fiscale/partita IVA del cessionario o committente
- Descrizione dei beni o servizi
- Ammontare del corrispettivo e dell’imposta incorporata (o dati per calcolarla)
È importante sottolineare che la fattura semplificata non potrà essere utilizzata per le cessioni intracomunitarie non imponibili e per alcune operazioni transfrontaliere specifiche.
Ad esempio, un commerciante al dettaglio in regime forfettario potrà emettere fatture semplificate anche per importi superiori a 400 euro, semplificando notevolmente i propri adempimenti amministrativi.
Conclusioni
Le novità introdotte dalla direttiva UE 2020/285 rappresentano un importante passo avanti nella semplificazione fiscale per le piccole imprese e i professionisti in regime forfettario. L’estensione del regime a soggetti residenti in altri Stati membri, l’innalzamento della soglia per la franchigia IVA e le semplificazioni nella fatturazione contribuiranno a ridurre gli oneri amministrativi e a favorire lo sviluppo delle piccole realtà imprenditoriali, sia a livello nazionale che transfrontaliero.