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Polizze catastrofali per le imprese: in arrivo il decreto interministeriale

28 Settembre, 2024

Le recenti alluvioni che hanno colpito l’Emilia Romagna e le Marche hanno riportato l’attenzione sulla novità introdotta dalla Legge di Bilancio 2024: l’obbligo per le imprese di stipulare polizze assicurative a copertura dei danni causati da eventi catastrofali. Mentre si discute sulla possibilità di estendere tale obbligo anche ai privati, le imprese saranno le prime a doversi adeguare entro il 31 dicembre 2024. In attesa del decreto attuativo del Ministero per le Imprese e il Made in Italy (MIMIT) e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), vediamo nel dettaglio cosa prevede questa nuova normativa.

Imprese interessate e beni da assicurare

L’obbligo di stipulare polizze catastrofali, come previsto dall’articolo 1, comma 101 della legge n. 232/2023, riguarderà tutte le imprese con sede legale in Italia iscritte al Registro delle Imprese, così come le imprese estere con stabile organizzazione nel nostro Paese, indipendentemente dalla loro forma giuridica (società o imprese individuali).Le assicurazioni dovranno coprire i danni ai seguenti beni, elencati all’articolo 2424, primo comma, sezione Attivo, voce B-II, numeri 1), 2) e 3) del codice civile:

  • Terreni e fabbricati
  • Impianti e macchinari
  • Attrezzature industriali e commerciali

Sono escluse dall’obbligo le imprese i cui beni immobili risultino gravati da abuso edilizio o costruzione in assenza di autorizzazione, così come nei casi di abusi sorti dopo la data di costruzione.

Il contenuto del decreto interministeriale

Per definire nel dettaglio le regole operative, si attende un decreto attuativo del MIMIT e del MEF. Il 23 settembre si è tenuto un incontro al MIMIT con le associazioni di categoria interessate, confermando l’entrata in vigore dell’obbligo assicurativo dal 1° gennaio 2025.

Il decreto, illustrato al Ministero delle Imprese e del Made in Italy (Mimit) alla presenza del ministro Adolfo Urso, stabilisce che l’obbligo assicurativo riguarderà tutte le imprese con sede legale o stabile organizzazione in Italia. La copertura assicurativa sarà relativa ai danni causati da calamità naturali ed eventi catastrofali a terreni, fabbricati, impianti, macchinari e attrezzature industriali e commerciali, iscritti a bilancio.

Il decreto prevede inoltre che le compagnie assicurative saranno obbligate a corrispondere un anticipo del 30% del danno per i sinistri legati a eventi catastrofali. I premi saranno proporzionali al rischio, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati. La Sace potrà riassicurare il rischio assunto dalle compagnie mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato.

Eventi catastrofali coperti

La Legge di Bilancio individua già gli eventi catastrofali che saranno assicurati:

  • Sismi
  • Alluvioni
  • Frane
  • Inondazioni
  • Esondazioni

Dal decreto attuativo si attendono inoltre dettagli sulla determinazione e sull’adeguamento dei premi assicurativi, che saranno proporzionali al rischio, tenendo conto delle caratteristiche del territorio e della vulnerabilità dei beni assicurati.

Obblighi per le compagnie assicurative

Le compagnie assicurative, entro i limiti della propria tolleranza al rischio e in coerenza con il fabbisogno di solvibilità globale, non potranno rifiutarsi di stipulare polizze con le imprese. SACE S.p.A. potrà riassicurare il rischio assunto dalle compagnie mediante la sottoscrizione di apposite convenzioni, a condizioni di mercato.

Sanzioni

In caso di rifiuto o elusione dell’obbligo a contrarre da parte delle compagnie assicurative, è prevista una sanzione amministrativa pecuniaria da 100.000 a 500.000 euro.

Per le imprese che non si assicureranno entro il 31 dicembre 2024 non è prevista una sanzione pecuniaria diretta, ma l’inadempimento sarà considerato in sede di assegnazione di contributi, sovvenzioni o agevolazioni economiche, anche nell’ambito delle misure di sostegno in caso di eventi calamitosi o catastrofali.

La posizione di Confindustria

Il presidente di Confindustria, Emanuele Orsini, ha espresso forti perplessità sull’obbligo assicurativo. Secondo Orsini, la misura potrebbe scoraggiare gli investimenti delle imprese nei territori più a rischio, con il pericolo di una desertificazione produttiva di intere aree del Paese.

Orsini ha dichiarato che Confindustria sta dialogando con il ministro Giorgetti per evidenziare i rischi connessi all’introduzione dell’obbligo assicurativo. Il presidente degli industriali ha anche invitato le forze politiche a non fare polemiche ma a lavorare concretamente per portare a termine i cantieri e i progetti di ricostruzione nelle zone colpite dalle calamità naturali, come la Romagna.

Le reazioni del mondo politico

Sul fronte politico, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin ha mostrato prudenza sulla possibilità di estendere l’obbligo assicurativo anche alle abitazioni civili. Pichetto Fratin ha precisato che non c’è stata alcuna riunione del Consiglio dei ministri in cui si è parlato di polizze obbligatorie per gli edifici residenziali, mentre per le imprese l’obbligo è già previsto.

Anche il sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Federico Freni, ha parlato di “riflessioni in corso”, sottolineando che non si può imporre ai cittadini la sottoscrizione di polizze obbligatorie.

Dall’opposizione, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte ha attaccato duramente il Governo, definendo i suoi componenti “dilettanti veri” e sostenendo che le polizze obbligatorie per rischi catastrofali attualmente non sono neppure stimabili.

Conclusioni

L’introduzione dell’obbligo assicurativo per le imprese contro i danni catastrofali rappresenta un tema molto delicato, che tocca interessi economici, sociali e ambientali di primaria importanza. Se da un lato la misura mira a garantire una maggiore tutela per le attività produttive, dall’altro rischia di penalizzare le imprese localizzate nelle aree più esposte ai rischi naturali.

Sarà fondamentale trovare un equilibrio tra l’esigenza di protezione e quella di non scoraggiare gli investimenti. In questo senso, il dialogo tra Governo, associazioni imprenditoriali e forze politiche dovrà essere costruttivo e orientato a trovare soluzioni condivise. Parallelamente, sarà necessario accelerare gli interventi di messa in sicurezza del territorio e di ricostruzione nelle zone colpite dalle calamità, per ridurre strutturalmente l’esposizione ai rischi e creare le condizioni per uno sviluppo economico sostenibile.

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