Il Governo ha introdotto nell’articolo 74 della legge di bilancio 2025 una misura innovativa che premia le imprese disposte a regolarizzare la propria posizione sui crediti R&S del periodo 2015-2019. La disposizione prevede un contributo in conto capitale per chi aderisce al riversamento spontaneo, creando un sistema di compensazione vantaggioso per le aziende.
Il meccanismo del contributo
Il provvedimento stabilisce che le imprese che hanno utilizzato il credito R&S nel quinquennio 2015-2019 e decidono di aderire alla procedura di riversamento spontaneo entro il 31 ottobre 2024, riceveranno un contributo proporzionale alla somma restituita. La percentuale esatta del contributo sarà definita successivamente tramite decreto ministeriale, ma si prevede uno stanziamento complessivo di 190 milioni di euro per il triennio 2025-2027.
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Tempistiche e vincoli procedurali
La norma mantiene ferma la scadenza del 31 ottobre 2024 per l’adesione alla procedura di riversamento, senza prevedere proroghe o riaperture dei termini. È importante evidenziare che il legislatore ha escluso definitivamente l’ipotesi del “saldo e stralcio”, inizialmente contemplata nel decreto omnibus (D.L. 113/2024) e successivamente accantonata in favore di questo nuovo approccio.
Aspetti tecnici e operativi
Il decreto attuativo del Ministero dell’Economia e delle Finanze dovrà definire nel dettaglio numerosi aspetti cruciali. Tra questi, particolare rilevanza avranno le modalità concrete di erogazione del contributo, la determinazione delle percentuali applicabili e i meccanismi di rateizzazione. La documentazione attualmente disponibile, comprese le relazioni tecniche e illustrative, non fornisce indicazioni specifiche su questi elementi operativi.
Prospettive e valutazioni strategiche
Il provvedimento si configura come una soluzione intermedia che mira a incentivare le imprese alla regolarizzazione spontanea. Le aziende dovranno effettuare un’analisi accurata del rapporto costi-benefici, considerando che il contributo potrebbe compensare parzialmente l’onere del riversamento. Questa opportunità permette di sanare posizioni potenzialmente controverse evitando futuri contenziosi con l’amministrazione finanziaria.