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Fondo Nuove Competenze 2025: domande dal 10 febbraio

10 Dicembre, 2024

A partire dal 10 febbraio 2025, le imprese avranno accesso a un nuovo capitolo di sostegno per la formazione dei lavoratori, grazie al rilancio del Fondo Nuove Competenze, uno strumento nato per finanziare percorsi di aggiornamento avanzato. Questa iniziativa, pensata per coprire i costi delle ore di lavoro dedicate all’apprendimento e allo sviluppo di abilità strategiche, mira a traghettare i settori produttivi verso una più solida integrazione con le innovazioni tecnologiche, favorendo l’occupazione e creando legami stabili tra aziende diverse. All’interno di un panorama economico in continua trasformazione, il Fondo risponde a esigenze concrete: ridurre le lacune di competenze in ambito digitale, produttivo ed ecologico; incoraggiare le aziende ad assumere e a riqualificare il personale; sostenere le realtà più fragili nel percorso di adeguamento alle nuove sfide del mercato. L’obiettivo, sostenuto da norme e stanziamenti di origine nazionale ed europea, punta a consolidare un approccio più inclusivo al lavoro, con percorsi formativi condivisi e più facilmente accessibili, incentivati dalla collaborazione tra istituzioni e parti sociali.

La nuova edizione del Fondo e gli obiettivi strategici

La terza edizione del Fondo Nuove Competenze, emanato dal Ministero del Lavoro in collaborazione con l’ANPAL (Agenzia Nazionale Politiche Attive del Lavoro), rappresenta un significativo passo in avanti nel favorire l’evoluzione del sistema economico italiano verso l’era digitale ed ecologica. Il nuovo ciclo di sostegni non solo garantisce la copertura delle ore di formazione, ma spinge l’intero tessuto produttivo a investire sulla crescita interna. L’obiettivo centrale è quello di sostenere processi di transizione industriale e ambientale, incrementare l’occupazione qualificata e favorire alleanze tra diverse imprese, generando così percorsi formativi multipli e integrati.

Si intende creare un quadro in cui il lavoratore, stimolato da opportunità concrete di apprendimento, possa affinare le proprie capacità in ambito tecnologico, gestionale, linguistico, normativo e tecnico-produttivo. Per comprendere il funzionamento, immaginiamo un’azienda manifatturiera che voglia introdurre impianti automatizzati: anziché trovarsi costretta ad assumere tecnici esterni, potrà formare il proprio personale, convertendo così la necessità di nuove competenze in un’occasione di crescita interna.

Accesso alla piattaforma e scadenze per le imprese

Dal 10 febbraio 2025, le domande potranno essere presentate tramite la piattaforma digitale di ANPAL, MyANPAL, fino ad aprile 2025, salvo modifiche o proroghe. Questa finestra temporale, definita nel quadro normativo nazionale di riferimento, offre ai datori di lavoro una corsia preferenziale per ottenere un contributo economico in grado di coprire una percentuale significativa delle spese inerenti alla formazione, incluso l’equivalente delle retribuzioni corrisposte durante le ore di corso.

La partecipazione è aperta a una platea ampia di soggetti, dai grandi gruppi industriali alle microimprese locali, consentendo una diffusione capillare delle competenze innovative. Ciò che distingue questa iniziativa è l’approccio inclusivo: grazie all’apertura verso strutture formative diversificate e all’obbligo di concordare i percorsi di aggiornamento con le parti sociali, ogni realtà imprenditoriale può modulare il proprio progetto sui reali fabbisogni interni.

Distribuzione delle risorse e criteri di erogazione

Le risorse complessive messe in campo per questa edizione del Fondo raggiungono un volume finanziario notevole, sostenuto anche da fondi europei e nazionali, in linea con le politiche del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Una quota è destinata a sostenere i cosiddetti “Sistemi formativi” caratterizzati dalla presenza di grandi datori di lavoro, ossia le aziende con forte capacità di traino.

In tal caso, il rimborso può raggiungere fino al 60% degli oneri ammissibili. Un’ulteriore parte delle somme è orientata verso le “Filiere formative”, che comprendono imprese di dimensione minore, più esposte alle turbolenze del mercato e per le quali l’investimento in skill aggiornate rappresenta un requisito essenziale per restare competitive. Il restante 50% dei fondi, ottenibile presentando un idoneo progetto di formazione, potrà sostenere l’upskilling di lavoratori con contratti già in essere o di nuovi assunti, agevolando così la crescita occupazionale.

Ad esempio, un consorzio di piccole aziende del settore agroalimentare potrà attivare percorsi di formazione sulla digitalizzazione dei processi di tracciabilità dei prodotti, ottenendo un contributo rilevante per ridurre i costi e migliorare la qualità del lavoro offerto.

Procedure, contratti e vantaggi per i lavoratori e le imprese

Il rimborso delle spese dedicate ai corsi non si limita soltanto alle ore di docenza, ma copre anche la retribuzione dei lavoratori durante i periodi di formazione, trasformando l’investimento formativo da costo puro in valore aggiunto per l’impresa. Lo schema normativo prevede che, al termine del percorso, le competenze acquisite siano certificate. I lavoratori, così formati, beneficiano di un profilo professionale arricchito, mentre le imprese acquisiscono un potenziale competitivo maggiore, pronto a confrontarsi con mercati in continua evoluzione.

È un circolo virtuoso che si consolida nel tempo: ogni ciclo di formazione innalza il livello medio di competenze, riduce la necessità di esternalizzare figure specializzate e permette una modulazione più efficiente dei contratti. Inoltre, in caso di sospensioni temporanee dell’attività, è possibile utilizzare questi periodi per sviluppare nuove abilità. Un lavoratore, inizialmente impiegato in mansioni di base, potrebbe ricevere una formazione avanzata nella manutenzione di macchinari all’avanguardia, aumentando così il suo potenziale contributo all’azienda e mettendo in sicurezza il proprio futuro occupazionale.

Prospettive e finalità complessive della misura

L’iniziativa non si limita a sostenere i singoli partecipanti, ma ambisce a generare un tessuto di conoscenze condivise, dove l’apprendimento continuo diventa una leva strategica per tutto il sistema Paese. In un contesto storico in cui la capacità di adattarsi è determinante, la formazione sostenuta dal Fondo rappresenta una politica attiva del lavoro che riduce gli squilibri di mercato. La qualità delle competenze così diffuse può contribuire a migliorare gli standard produttivi, favorire la mobilità interna al mercato del lavoro e spingere verso nuove opportunità di crescita.

A lungo termine, si prefigura un ambiente più resiliente e integrato, in cui la cooperazione tra aziende, istituti di formazione e parti sociali diventa la chiave per dare impulso all’innovazione e alla sicurezza occupazionale.

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