L’Agenzia delle Entrate, con la risposta all’interpello n. 255 del 13 dicembre 2024, ha fornito un chiarimento di grande rilevanza per i professionisti e le imprese che cessano la loro attività. In particolare, ha confermato che la chiusura di un’attività professionale non impedisce di continuare a utilizzare i crediti d’imposta maturati grazie al Superbonus. Questa disposizione consente di utilizzare tali crediti per compensare le imposte personali attraverso il modello F24, sciogliendo dubbi su eventuali limiti normativi legati alla cessazione dell’attività. Di seguito analizziamo in dettaglio il contesto normativo, le modalità di utilizzo dei crediti e gli aspetti operativi chiariti dall’Agenzia.
Il contesto normativo: cosa dice la legge
L’articolo 17 del decreto legislativo n. 241 del 1997 disciplina il meccanismo di compensazione dei crediti d’imposta attraverso il modello F24. Questa norma rappresenta il pilastro per la gestione dei crediti fiscali, permettendo ai contribuenti di ridurre il proprio carico fiscale compensando debiti e crediti. Non esistono disposizioni che subordinano l’utilizzo dei crediti alla prosecuzione di un’attività professionale o imprenditoriale.
Nel caso specifico del Superbonus, i crediti d’imposta possono derivare da interventi di efficientamento energetico o miglioramento sismico, sia effettuati direttamente che acquistati da altri soggetti (ad esempio, tramite cessione del credito). La normativa non prevede alcuna decadenza dei diritti fiscali acquisiti in caso di cessazione dell’attività professionale, a condizione che tali crediti siano validi e regolarmente registrati nel cassetto fiscale del contribuente.
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate
Con l’interpello n. 255 del 2024, l’Agenzia delle Entrate ha specificato che i crediti d’imposta relativi al Superbonus rimangono utilizzabili anche dopo la chiusura della partita IVA o dell’attività professionale. Questo significa che, anche se i crediti sono stati maturati o acquisiti nell’ambito di un’attività professionale, possono essere impiegati per compensare imposte di natura personale, come l’IRPEF, o altre tipologie di tributi.
L’Agenzia ha inoltre sottolineato che i crediti non possono essere utilizzati direttamente in dichiarazione annuale, ma solo tramite compensazione nel modello F24. Questo strumento, infatti, rappresenta il canale esclusivo per avvalersi di tali benefici fiscali, semplificando il processo di utilizzo dei crediti residui.
I crediti d’imposta e la chiusura dell’attività: regole operative
La chiusura di un’attività professionale non inficia la possibilità di utilizzare i crediti d’imposta maturati o acquisiti. Tuttavia, ci sono alcune regole operative che è importante conoscere:
- Validità e registrazione dei crediti: I crediti d’imposta devono essere validamente maturati e correttamente registrati nel cassetto fiscale. È essenziale che siano riferibili a interventi idonei secondo la normativa vigente sul Superbonus.
- Compensazione esclusiva tramite modello F24: Non è possibile utilizzare i crediti nella dichiarazione annuale dei redditi, ma solo attraverso il modello F24. Questo consente una gestione chiara e tracciabile delle compensazioni.
- Utilizzo nella sfera personale: I crediti maturati in ambito professionale possono essere utilizzati anche per compensare imposte relative alla sfera personale del contribuente, come l’IRPEF o altre imposte indirette.
- Cessione del credito post-chiusura: Se il contribuente non intende utilizzare direttamente i crediti, può valutarne la cessione, a patto che questa operazione rispetti le disposizioni previste dalla normativa fiscale.
Esempio pratico
Immaginiamo il caso di un architetto che abbia maturato crediti d’imposta per interventi di riqualificazione energetica rientranti nel Superbonus e che successivamente decida di chiudere la sua partita IVA. Sebbene l’attività sia cessata, i crediti presenti nel suo cassetto fiscale possono essere utilizzati per compensare, ad esempio, le imposte IRPEF personali attraverso il modello F24. Non è quindi necessario mantenere aperta l’attività per sfruttare i benefici fiscali acquisiti.
Considerazioni finali
Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate rappresenta un’importante tutela per i contribuenti, garantendo che i crediti d’imposta legati al Superbonus non vadano perduti in caso di chiusura dell’attività professionale. Questa interpretazione normativa amplia le possibilità di utilizzo e favorisce una maggiore flessibilità per chi, pur cessando la propria attività, intende ottimizzare la gestione delle proprie risorse fiscali.