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Contributi Mezzogiorno: 300 milioni per le PMI verso sostenibilità e digitale

27 Gennaio, 2025

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha sbloccato 300,5 milioni di euro per accelerare la transizione verde e digitale delle micro, piccole e medie imprese del Sud Italia. Le risorse, parte del Programma nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività” 2021-2027, mirano a sostenere progetti che coniugano innovazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Il decreto firmato dal ministro Adolfo Urso prevede agevolazioni fino al 75% dei costi, con priorità per interventi in Campania, Sicilia, Sardegna e altre regioni del Mezzogiorno.

II quadro normativo e le risorse disponibili

Il programma di sostegno rientra nell’ambito del Piano nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività” per l’attuazione della transizione verde e digitale prevista dalla programmazione europea 2021-2027. Gli importi stanziati mirano a far compiere un salto di qualità alle imprese di Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, con particolare riguardo alle micro e piccole realtà, destinatarie di circa un quarto della dotazione complessiva.

La misura, denominata “Investimenti Sostenibili 4.0”, è stata varata dal Ministero in seguito alla firma del decreto, in conformità alle regole UE sugli aiuti di Stato (Regolamento UE n. 651/2014, cosiddetto GBER). L’impegno è quello di promuovere progetti industriali e di servizi capaci di ridurre i consumi energetici, favorire la digitalizzazione e migliorare la competitività delle imprese.

Procedure di concessione e requisiti essenziali

Le imprese, una volta emanato il decreto direttoriale attuativo, potranno trasmettere telematicamente la domanda accedendo a una piattaforma informatica dedicata. È essenziale dimostrare, nel piano di investimento, la coerenza con gli obiettivi di transizione ecologica e di digital transformation. Il progetto finanziabile dovrà comportare un incremento di efficienza energetica o un miglioramento di processi e prodotti, secondo criteri ambientali in linea con la strategia europea.

Sono richiesti requisiti di regolarità amministrativa, contabile e fiscale, oltre al rispetto delle norme antimafia e di quelle in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro. Il contributo, che potrà arrivare fino al 75% delle spese ammissibili, verrà concesso in parte come finanziamento agevolato e, per la restante quota, a fondo perduto, in proporzioni variabili a seconda della dimensione aziendale e del tipo di spesa.

Tecnologie abilitanti e ambiti di applicazione

Gli investimenti dovranno integrare tecnologie 4.0 come intelligenza artificiale, blockchain, Internet of Things (IoT) e manifattura additiva. Ad esempio, un’azienda agroalimentare potrebbe implementare sensori IoT per monitorare il consumo idrico, riducendo sprechi e costi. Oppure, una PMI metalmeccanica potrebbe utilizzare la realtà aumentata per formare i dipendenti su macchinari complessi, migliorando sicurezza e produttività. La cybersecurity e i big data analytics sono altrettanto cruciali per proteggere i processi digitalizzati.

Spese ammissibili e soglie di investimento

Il pacchetto finanziario è indirizzato a investimenti compresi indicativamente tra 175 mila euro e 5 milioni di euro, in modo da includere tanto le realtà produttive di minori dimensioni quanto le imprese di scala più ampia. Le voci ammesse possono comprendere l’acquisto di macchinari innovativi, sistemi di automazione e software specialistici, opere edilizie finalizzate all’installazione di impianti a basso consumo, consulenze tecniche e certificazioni ambientali.

Ad esempio, un’azienda agroalimentare potrebbe implementare sensori IoT per monitorare il consumo idrico, riducendo sprechi e costi. Oppure, una PMI metalmeccanica potrebbe utilizzare la realtà aumentata per formare i dipendenti su macchinari complessi, migliorando sicurezza e produttività. La cybersecurity e i big data analytics sono altrettanto cruciali per proteggere i processi digitalizzati.

Ciascun beneficiario, una volta ultimato il progetto, dovrà mantenere i beni agevolati per almeno tre anni dalla data di erogazione finale, in conformità agli obblighi di legge che regolano i contributi pubblici. La presentazione delle istanze avverrà con procedura a sportello, che solitamente implica il rispetto dell’ordine cronologico di arrivo. Risulta dunque fondamentale preparare la documentazione con cura e tempestività.

Vincoli e obblighi per le imprese

Le aziende beneficiarie devono mantenere i beni acquistati con i fondi per almeno tre anni nella regione di installazione. Questo evita il rischio di delocalizzazioni speculative. In caso di vendita anticipata, potrebbero essere applicate penali o revoche parziali dei contributi. Inoltre, è prevista una rendicontazione trimestrale delle spese, da allegare alla documentazione contabile ordinaria.

Finalità strategica e vantaggi attesi

Lo scopo generale consiste nel favorire una modernizzazione industriale in linea con le politiche comunitarie di riduzione delle emissioni climalteranti. La misura sosterrà le imprese che desiderano adottare processi di transizione 4.0, gettando le basi per una maggiore capacità competitiva sui mercati globali.

Si punta anche a creare nuove opportunità di occupazione qualificata, con ricadute positive sull’economia dei territori interessati. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, con questa iniziativa, intende allineare il tessuto produttivo meridionale alle linee guida definite dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dai più recenti orientamenti dell’Unione Europea in materia di sviluppo sostenibile.

Esempi applicativi

Un caso esemplificativo è quello di una media impresa campana che scelga di rinnovare il reparto di confezionamento introducendo robot collaborativi connessi a un software di analisi real-time dei consumi energetici. Se il piano rispetta i requisiti di sostenibilità, l’investimento in macchinari interconnessi, certificazioni ambientali e formazione del personale potrebbe ottenere un aiuto economico sostanziale.

Analogamente, un’azienda agricola tecnologica in Basilicata potrebbe installare sensori IoT nei propri impianti di irrigazione per ridurre il consumo idrico, rientrando a pieno titolo nell’ottica di gestione più virtuosa delle risorse.

Scadenze e adempimenti futuri

Per conoscere le date di apertura dello sportello e i dettagli tecnici della procedura, si attende la pubblicazione del decreto direttoriale.

Nel frattempo, risulta utile per ogni potenziale beneficiario predisporre un’analisi preliminare dei costi e definire la strategia di intervento. È importante valutare i possibili vantaggi sul piano fiscale e contabile, anche in ottica di cumulo con eventuali altri aiuti previsti dalla legislazione nazionale o regionale, sempre nel rispetto dei limiti di intensità di aiuto stabiliti dalla normativa comunitaria.

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