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Riduzione del 50% dei contributi per artigiani e commercianti nel 2025: istruzioni per l’uso

5 Febbraio, 2025

La Legge di Bilancio 2025 apre le porte a una significativa agevolazione contributiva rivolta ai nuovi artigiani e commercianti iscritti all’INPS: un’opportunità di risparmio del 50% sui contributi previdenziali per i primi tre anni di attività. Ma quali sono i dettagli, i requisiti e le implicazioni di questa misura? Scopriamolo insieme in questo approfondimento.

Una misura di sostegno per fare impresa, utilizzare con cautela

La Legge n. 207 del 2024, articolo 1, comma 186, introduce una riduzione del 50% sui contributi previdenziali per artigiani e commercianti che si iscrivono per la prima volta alle gestioni previdenziali speciali dell’INPS nel corso del 2025. L’agevolazione, valida per i primi 36 mesi di attività, mira a incentivare l’apertura di nuove imprese in un contesto economico ancora complesso e incerto.

Questa misura rappresenta certamente un’opportunità di risparmio per chi decide di avviare un’attività nel 2025, ma non è esente da riflessioni. Infatti, la riduzione dei contributi potrebbe riflettersi negativamente sulla futura pensione, in quanto i versamenti saranno inferiori rispetto al normale.

Chi sono i beneficiari della riduzione contributiva?

La riduzione contributiva è riservata esclusivamente a chi si iscrive per la prima volta nel 2025 alle gestioni speciali INPS dedicate agli artigiani e ai commercianti. L’obiettivo è quello di sostenere i nuovi imprenditori, abbattendo il costo dei contributi previdenziali in una fase iniziale spesso caratterizzata da alti costi e bassi ricavi.

Tra i beneficiari rientrano anche i collaboratori familiari che si iscrivono per la prima volta nel 2025 alle stesse gestioni INPS. Ad esempio, un giovane che decide di aprire una bottega artigiana, oppure un familiare che collabora in un’attività commerciale appena avviata, potrebbe accedere a questa agevolazione. Tuttavia, è fondamentale che tali soggetti abbiano redditi d’impresa, compresi quelli generati in regime forfettario.

Un punto importante da sottolineare è che sono esclusi dall’agevolazione coloro che si reiscrivono alle gestioni speciali INPS dopo essere stati iscritti in passato, anche se l’iscrizione originaria risale a molti anni prima. Restano esclusi anche gli ex soci di società di persone o di capitali, così come i lavoratori autonomi iscritti alla gestione separata INPS o alle casse di previdenza professionali.

Come funziona l’agevolazione e quali sono le sue caratteristiche principali?

La riduzione contributiva consiste in uno sconto del 50% sui contributi previdenziali dovuti, sia per la parte fissa che per quella calcolata in base al reddito. La durata di questa agevolazione è di 36 mesi senza interruzioni. In altre parole, per i primi tre anni di attività, i nuovi iscritti potranno versare contributi dimezzati, alleggerendo così il carico fiscale e finanziario.

Per fare un esempio pratico, un artigiano che nel primo anno di attività dovrebbe versare 4.000 euro di contributi, con questa agevolazione ne pagherebbe solo 2.000. Questo risparmio può risultare particolarmente utile per coprire altre spese iniziali, come l’acquisto di attrezzature, l’affitto di un locale o la promozione dell’attività.

La decorrenza della misura parte dalla data di avvio dell’attività o dal primo ingresso nella società, purché ciò avvenga tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025. È importante ricordare che per richiedere l’agevolazione sarà necessario presentare una comunicazione telematica all’INPS, seguendo le modalità operative che verranno chiarite in una successiva circolare dell’Istituto.

Quali sono le implicazioni sulla pensione?

Se da un lato la riduzione contributiva rappresenta un’opportunità di risparmio immediato, dall’altro è fondamentale considerarne gli effetti a lungo termine sulla propria posizione previdenziale. Infatti, i contributi versati in misura ridotta si tradurranno in un montante contributivo proporzionalmente inferiore, con possibili ripercussioni sull’accredito dei mesi di assicurazione pensionistica.

In altre parole, il rischio è che il periodo di attività incentivato possa risultare parzialmente scoperto ai fini pensionistici, qualora i contributi versati siano inferiori al minimale previsto. Per questo motivo, è consigliabile valutare attentamente la scelta di aderire a questa agevolazione, eventualmente confrontandosi con un consulente previdenziale o fiscale.

Agevolazione alternativa per i forfettari: una scelta da ponderare

Un aspetto interessante da considerare è che questa agevolazione non è cumulabile con altre misure di riduzione contributiva già esistenti, come la riduzione del 35% prevista per i contribuenti in regime forfettario. Pertanto, chi opera in regime forfettario dovrà scegliere se aderire alla riduzione del 50% o a quella del 35%. La scelta dipenderà principalmente dalla proiezione dei redditi e dalle proprie esigenze finanziarie.

Ad esempio, un commerciante in regime forfettario con redditi modesti potrebbe trovare più conveniente aderire alla riduzione del 35%, mentre chi prevede guadagni più alti potrebbe preferire la nuova agevolazione del 50%.

Come richiedere l’agevolazione?

La procedura per accedere alla riduzione contributiva sarà definita dall’INPS tramite una circolare operativa. Tuttavia, è già chiaro che la richiesta dovrà essere inoltrata in modalità telematica, indicando tutti i dati necessari per dimostrare il rispetto dei requisiti previsti dalla normativa.

Una misura da valutare attentamente

L’agevolazione introdotta dalla Legge di Bilancio 2025 rappresenta un’opportunità concreta per chi desidera avviare un’attività artigianale o commerciale, offrendo un risparmio significativo sui contributi previdenziali nei primi tre anni di attività. Tuttavia, la scelta di aderire a questa misura deve essere ponderata con attenzione, tenendo conto delle ripercussioni a lungo termine sulla pensione e valutando l’eventuale convenienza rispetto ad altre agevolazioni disponibili.

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