L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), con una recente nota, ha fornito importanti chiarimenti sull’obbligo del tesserino di riconoscimento nei cantieri edili. Si tratta di una questione che interessa non solo i datori di lavoro, ma anche i lavoratori dipendenti e autonomi, coinvolti in attività di appalto e subappalto. Le modifiche normative introdotte dalla legge n. 203/2024, infatti, hanno semplificato alcune disposizioni, ma confermano l’obbligo di esporre il tesserino e prevedono sanzioni specifiche in caso di mancato rispetto. Vediamo nel dettaglio cosa cambia e come evitare eventuali sanzioni.
Un nuovo quadro normativo per i cantieri edili
Con la Nota n. 656/2025 del 23 gennaio, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha chiarito le implicazioni derivanti dalla modifica normativa introdotta dalla legge n. 203/2024, che ha abrogato alcune disposizioni precedenti relative alle tessere personali di riconoscimento nei cantieri. L’intervento legislativo si è reso necessario per eliminare duplicazioni normative e semplificare gli obblighi per i datori di lavoro, mantenendo tuttavia invariata la necessità di garantire la tracciabilità e la sicurezza dei lavoratori.
In particolare, sono stati abrogati i commi 3, 4 e 5 dell’articolo 36-bis del decreto-legge 223/2006, poiché i relativi obblighi sono già disciplinati dal decreto legislativo n. 81/2008, il cosiddetto Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Questo ha portato a una maggiore chiarezza normativa, ma non ha eliminato l’obbligo di dotare i lavoratori di un tesserino identificativo durante le attività in appalto o subappalto.
Gli obblighi per i datori di lavoro
I datori di lavoro delle imprese appaltatrici e subappaltatrici rimangono tenuti a fornire al personale dipendente una tessera di riconoscimento corredata di fotografia, contenente le generalità del lavoratore e l’indicazione del datore di lavoro. Questo obbligo, previsto dall’articolo 26, comma 8, del d.lgs. n. 81/2008, si applica sia ai cantieri temporanei che a quelli mobili.
La mancata fornitura del tesserino comporta una sanzione amministrativa pecuniaria, disciplinata dall’articolo 55, comma 5, lettera i) del d.lgs. n. 81/2008. La multa varia da 100 a 500 euro per ciascun lavoratore sprovvisto del tesserino. È dunque fondamentale che il datore di lavoro si assicuri che tutti i dipendenti siano sempre muniti del documento identificativo richiesto.
Gli obblighi per i lavoratori
Anche i lavoratori hanno un ruolo attivo nel rispetto della normativa. Oltre a ricevere il tesserino dal datore di lavoro, sono obbligati a esporlo in modo visibile durante lo svolgimento delle proprie mansioni. Questa disposizione è sancita dall’articolo 20, comma 3, del d.lgs. n. 81/2008, che specifica come l’obbligo si applichi a tutti i lavoratori, indipendentemente dal tipo di contratto o rapporto di lavoro.
In caso di mancata esposizione del tesserino, il lavoratore può incorrere in una multa che varia da 50 a 300 euro, come previsto dall’articolo 59, comma 1, lettera b) del medesimo decreto legislativo. È quindi importante che i lavoratori siano consapevoli di tale responsabilità e rispettino questa regola per evitare sanzioni.
Il caso dei lavoratori autonomi
Un aspetto spesso trascurato riguarda i lavoratori autonomi che operano in regime di appalto o subappalto. Anche loro sono obbligati a dotarsi di un tesserino di riconoscimento e ad esporlo durante lo svolgimento delle loro attività. Questo obbligo è sancito dall’articolo 21, comma 1, lettera c, del d.lgs. n. 81/2008.
Per i lavoratori autonomi, la mancata dotazione del tesserino comporta una sanzione amministrativa da 50 a 300 euro per ciascun soggetto, ai sensi dell’articolo 60, comma 1, lettera b, del d.lgs. n. 81/2008. Se invece il tesserino non viene esposto, si applica una multa analoga, disciplinata dall’articolo 60, comma 2. Questo significa che anche i professionisti indipendenti devono prestare particolare attenzione a questo aspetto per evitare di incorrere in sanzioni.
Esempi pratici per comprendere meglio
Facciamo un esempio per chiarire meglio la situazione:
- Caso di un’impresa edile: Un’impresa appaltatrice affida una parte dei lavori a una subappaltatrice. Il titolare dell’impresa subappaltatrice deve fornire a tutti i suoi operai un tesserino di riconoscimento. Se uno degli operai dimentica di esporre il tesserino in cantiere, sarà lui a essere multato con una sanzione fino a 300 euro. Se invece il datore di lavoro non fornisce il tesserino ai suoi dipendenti, sarà lui a essere sanzionato con una multa che può arrivare a 500 euro per ogni operaio.
- Caso di un lavoratore autonomo: Un piastrellista autonomo viene chiamato a lavorare in un cantiere dove sono presenti altre imprese. Se non si munisce di un tesserino con le proprie generalità e l’indicazione della sua attività, rischia una multa fino a 300 euro. Se invece possiede il tesserino ma non lo espone, sarà comunque sanzionato.