Sono un pensionato che ha usufruito della pensione anticipata tramite Quota 103. Nel 2024 ho percepito circa 2.000 euro come compenso per un contratto da collaboratore sportivo, e l’INPS mi ha richiesto di restituire 27.000 euro di pensione per incompatibilità con i redditi da lavoro. È possibile risolvere la situazione restituendo il compenso da collaboratore e mantenere la pensione? |
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La situazione descritta è strettamente legata alla normativa vigente sulla pensione anticipata “Quota 103”, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023 (art. 1, comma 283, L. 197/2022). Tale misura prevede che la pensione anticipata “Quota 103” sia incompatibile con qualsiasi reddito da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione del lavoro autonomo occasionale entro il limite di 5.000 euro lordi annui, fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia (67 anni) . Il compenso percepito come collaboratore sportivo, anche se modesto (2.000 euro annui), rientra nella categoria dei redditi da lavoro e, pertanto, determina l’incompatibilità con la pensione “Quota 103” .
In questo contesto, restituire il compenso da collaboratore sportivo non risolve automaticamente la questione. La normativa non prevede la possibilità di sanare retroattivamente l’incompatibilità restituendo i compensi percepiti. L’INPS considera comunque violata la condizione di cumulabilità e mantiene valida la richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite a titolo di pensione.