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Accertamento fiscale: lo schema d’atto non va in ferie

1 Agosto, 2024

L’ambito fiscale italiano è in continua evoluzione, e una recente novità merita particolare attenzione: la modifica della disciplina relativa allo schema d’atto. Questa innovazione normativa, introdotta con la legge 111/2023, ha portato significativi cambiamenti nelle procedure di interazione tra l’Agenzia delle Entrate e i contribuenti, con ripercussioni rilevanti sia per i professionisti del settore che per i cittadini.

La Rivoluzione dello Schema d’Atto

Lo schema d’atto è essenzialmente una bozza dell’atto impositivo che l’Agenzia delle Entrate intende emettere. Il suo scopo principale è quello di avviare un contraddittorio preventivo con il contribuente, permettendogli di conoscere in anticipo le contestazioni dell’Agenzia e di fornire chiarimenti o documenti prima che venga emesso l’atto definitivo.

La recente modifica alla disciplina dello schema d’atto, introdotta dalla legge 111/2023, ha portato cambiamenti significativi nel panorama fiscale italiano. Questa riforma, che si inserisce in un più ampio contesto di modernizzazione del sistema tributario, merita un’analisi dettagliata per comprenderne appieno l’impatto su contribuenti e professionisti.

L’Abolizione della Sospensione Feriale: Un Cambio di Paradigma

La novità più rilevante riguarda l’eliminazione della sospensione feriale per lo schema d’atto. Storicamente, il periodo dal 1° agosto al 4 settembre vedeva una pausa nelle attività fiscali, in linea con la tradizionale sospensione dei termini processuali. Questa prassi, inizialmente concepita per l’ambito giudiziario, si era estesa nel tempo anche alla sfera fiscale.

L’abolizione di questa sospensione per lo schema d’atto rappresenta un cambiamento paradigmatico. Ora, l’attività dell’Agenzia delle Entrate e le relative scadenze per i contribuenti proseguono ininterrottamente anche durante il periodo estivo. Questo implica una necessità di maggiore vigilanza e prontezza da parte di tutti gli attori coinvolti, anche nei mesi tradizionalmente considerati di “pausa”.

Nuove Tempistiche e Procedure

La normativa ha introdotto nuovi termini precisi per la risposta del contribuente:

  • 60 giorni per fornire chiarimenti: L’Agenzia delle Entrate è ora tenuta a invitare il contribuente a fornire chiarimenti e documenti entro 60 giorni dalla notifica dello schema d’atto. Questo termine decorre senza interruzioni, anche durante il periodo estivo;
  • 30 giorni per l’istanza di adesione: In alternativa, il contribuente può presentare un’istanza di adesione entro 30 giorni, avviando così una procedura differente.

Questi nuovi termini richiedono una gestione più attenta e tempestiva delle comunicazioni con l’Agenzia delle Entrate. La mancanza di sospensione feriale implica che anche le notifiche ricevute a ridosso o durante il periodo estivo dovranno essere gestite con la stessa prontezza di quelle ricevute in altri periodi dell’anno.

Impatto sui Controlli Automatizzati e Formali

È importante distinguere tra lo schema d’atto e i controlli automatizzati e formali. Per questi ultimi, dal 2016 è stata introdotta una “pausa estiva” per le somme dovute a seguito di tali controlli. Tuttavia, questa sospensione non si applica allo schema d’atto, che segue ora una procedura distinta e continua.

Questa differenziazione richiede particolare attenzione da parte dei professionisti e dei contribuenti, che dovranno gestire in modo diverso le scadenze relative ai vari tipi di comunicazioni ricevute dall’Agenzia delle Entrate.

Esempio Pratico

Per comprendere meglio l’impatto di queste novità, consideriamo il caso di un libero professionista riceve uno schema d’atto il 20 luglio 2024. Secondo la nuova normativa:

  • Il termine di 60 giorni per fornire chiarimenti scadrà il 18 settembre 2024, senza alcuna sospensione durante agosto.
  • L’eventuale termine di 30 giorni per presentare istanza di adesione scadrà il 19 agosto 2024.

In passato, con la sospensione feriale, i termini sarebbero stati prolungati di 31 giorni (dal 1° agosto al 31 agosto), portando le scadenze rispettivamente al 19 ottobre e al 19 settembre.Questo esempio evidenzia come la nuova normativa richieda una maggiore prontezza nella gestione delle comunicazioni, anche durante il periodo estivo.

Conclusioni

La riforma dello schema d’atto rappresenta un passo significativo verso una gestione più efficiente e continua delle pratiche fiscali. Mentre da un lato richiede un adattamento da parte di professionisti e contribuenti, dall’altro offre l’opportunità di una risoluzione più rapida delle questioni fiscali.

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