Tra le novità fiscali del 2023 vi è l’abolizione dell’ACE, l’Aiuto alla Crescita Economica, che consisteva in una deduzione dal reddito legata al rendimento nozionale del capitale proprio. Analizziamo nel dettaglio il funzionamento dell’ACE e gli impatti della sua abolizione.
Cos’è l’ACE (Aiuto Crescita Economica)
L’ACE venne introdotto nel 2011 con l’obiettivo di incentivare la patrimonializzazione delle imprese, consentendo la deduzione di:
- Incrementi di capitale proprio (conferimenti, accantonamento di utili)
- Riduzioni di capitale per recesso del socio
Applicato tramite deduzione dal reddito complessivo netto di un importo pari al rendimento nozionale del nuovo capitale proprio. Eventuali eccedenze potevano essere riportate senza limiti temporali.
Abolizione dell’ACE
L’art. 5 del D.Lgs. 216/2023, in attuazione della riforma fiscale, prevede l’abrogazione dell’ACE dal periodo d’imposta 2024. Rimangono applicabili le regole previgenti per l’importo eccedente il reddito 2023, fino ad esaurimento.
Impatti dell’abolizione dell’ACE
L’abolizione dell’ACE determinerà:
- Aumento del carico fiscale per le imprese
- Disincentivo agli investimenti e alla patrimonializzazione
- Svantaggio del capitale proprio rispetto al debito nelle scelte di finanziamento
Esempio pratico
La società Beta nel 2022 ha maturato un rendimento ACE di 50.000 euro, di cui 20.000 eccedenti il reddito. Nel 2023 può dedurre i 20.000 residui. Ma dal 2024 non potrà più calcolare nuove deduzioni ACE.
Domande Frequenti
D: In cosa consisteva l’ACE?
R: Era una deduzione dal reddito basata sul rendimento nozionale del capitale proprio.
D: Quando viene abolito l’ACE?
R: Dal periodo d’imposta 2024, come previsto dal D.Lgs. 216/2023.
D: Quali conseguenze comporta l’abolizione dell’ACE?
R: Aumento del carico fiscale per le imprese e minore incentivo agli investimenti.
