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Anomalia Liquidazioni periodiche IVA: come gestire le lettere di compliance e il ravvedimento operoso

29 Gennaio, 2025

Dal 2024, l’Agenzia delle Entrate ha intensificato i controlli sulle liquidazioni periodiche IVA (Li.Pe.), inviando migliaia di comunicazioni ai contribuenti per segnalare anomalie riscontrate tra le fatture elettroniche, i corrispettivi trasmessi telematicamente e le comunicazioni IVA trimestrali. Queste lettere di compliance rappresentano un’opportunità per i contribuenti di regolarizzare la propria posizione fiscale, evitando sanzioni più gravi grazie al ravvedimento operoso. Tuttavia, con l’introduzione del D.Lgs. n. 87/2024, alcune novità normative hanno reso il ravvedimento più articolato e dipendente dai tempi di regolarizzazione.

In questo articolo esploreremo nel dettaglio cosa sono le anomalie IVA, come interpretare le comunicazioni dell’Agenzia, quali sono le sanzioni applicabili e come procedere al ravvedimento operoso per sanare eventuali irregolarità. Verranno forniti esempi pratici per chiarire le modalità di calcolo delle sanzioni ridotte e le tempistiche necessarie per mettersi in regola.

Cosa sono le anomalie sulle liquidazioni IVA

Le anomalie segnalate dall’Agenzia delle Entrate si basano su discrepanze rilevate tra i dati delle fatture elettroniche emesse, i corrispettivi trasmessi telematicamente e le liquidazioni periodiche IVA (Li.Pe.). In particolare, le lettere di compliance vengono inviate ai contribuenti che, pur avendo emesso fatture o trasmesso corrispettivi in un determinato trimestre, non hanno presentato la relativa comunicazione trimestrale IVA.

Ad esempio, un’azienda che nel secondo trimestre 2024 ha emesso fatture elettroniche per un valore complessivo di 50.000 euro, ma non ha inviato la comunicazione Li.Pe. per lo stesso periodo, riceverà una lettera di anomalia. L’Agenzia delle Entrate utilizza queste comunicazioni per invitare i contribuenti a chiarire la propria posizione o a regolarizzarla tramite il ravvedimento operoso.

Come consultare e rispondere alle comunicazioni

Le comunicazioni di anomalia vengono inviate tramite PEC (Posta Elettronica Certificata) e sono disponibili anche nel portale “Fatture e Corrispettivi”, nella sezione dedicata alla consultazione delle fatture elettroniche e degli altri dati IVA. È essenziale controllare regolarmente la propria PEC e l’area riservata del portale per evitare di ignorare queste segnalazioni, che potrebbero aggravare la situazione fiscale.

Per fornire chiarimenti o documentazione a supporto della propria posizione, è possibile utilizzare il canale telematico Civis. In alternativa, qualora l’anomalia sia effettivamente riconosciuta, il contribuente può procedere alla regolarizzazione tramite il ravvedimento operoso, beneficiando di una riduzione delle sanzioni previste.

Il ravvedimento operoso: come funziona e quando applicarlo

Il ravvedimento operoso, disciplinato dall’art. 13 del D.Lgs. n. 472/1997, consente di regolarizzare le irregolarità fiscali beneficiando di una riduzione delle sanzioni. Le nuove regole introdotte dal D.Lgs. n. 87/2024 hanno esteso i termini per il ravvedimento, rendendolo applicabile in tempi più lunghi, ma le sanzioni per la mancata trasmissione delle liquidazioni periodiche IVA rimangono invariate.

A titolo esemplificativo, se la comunicazione Li.Pe. del secondo trimestre 2024 non è stata trasmessa:

  • Entro 15 giorni dalla scadenza: la sanzione base è di 250 euro.
  • Dopo 15 giorni dalla scadenza: la sanzione base sale a 500 euro.

Attraverso il ravvedimento operoso, tali importi possono essere significativamente ridotti in base al momento in cui si interviene:

  • Entro 90 giorni dalla scadenza: riduzione a 1/9 della sanzione (27,78 euro per ritardi entro 15 giorni; 55,56 euro per ritardi superiori).
  • Entro il termine della dichiarazione IVA annuale 2025: riduzione a 1/8 della sanzione.
  • Oltre il termine della dichiarazione IVA annuale 2025: riduzione a 1/7 della sanzione.

Esempio pratico: un contribuente che regolarizza la propria posizione entro 90 giorni dalla scadenza della Li.Pe. del secondo trimestre 2024 pagherà 27,78 euro anziché 250 euro (se la trasmissione avviene entro 15 giorni) o 55,56 euro anziché 500 euro (per ritardi superiori a 15 giorni).

Impatti delle novità normative sul ravvedimento

Le modifiche introdotte dal D.Lgs. n. 87/2024 sono significative, ma è importante sottolineare che non influenzano le sanzioni specifiche per la mancata trasmissione delle liquidazioni periodiche IVA. Ciò significa che, anche con termini di ravvedimento più lunghi, i contribuenti devono prestare particolare attenzione al rispetto delle scadenze per evitare di incorrere in sanzioni più elevate.

Un punto cruciale riguarda le violazioni non sanate entro la dichiarazione annuale successiva. In questi casi, per beneficiare del ravvedimento, sarà necessario presentare una dichiarazione annuale integrativa, oltre a pagare le sanzioni previste dall’art. 5 del D.Lgs. n. 471/1997 e dall’art. 11, comma 2-ter, dello stesso decreto.

Conclusioni

Le comunicazioni di anomalia sulle liquidazioni periodiche IVA rappresentano un invito dell’Agenzia delle Entrate a regolarizzare eventuali irregolarità prima che vengano avviate attività di controllo più incisive. Il ravvedimento operoso è lo strumento principale per sanare la propria posizione con costi ridotti, ma richiede attenzione alle tempistiche e alle modalità di calcolo delle sanzioni.

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