Il panorama fiscale italiano si arricchisce di una nuova opportunità per imprese e professionisti: il Concordato preventivo biennale. Questa innovativa misura, introdotta dal D.Lgs. n. 13/2024, rappresenta un significativo passo avanti nella semplificazione e prevedibilità del rapporto tra fisco e contribuenti. Con la recente risoluzione n. 48/E del 19 settembre 2024, l’Agenzia delle Entrate ha fornito gli strumenti operativi necessari per l’adesione a questo regime, istituendo sei nuovi codici tributo. Analizziamo nel dettaglio le implicazioni di questa novità e come impatterà sulla gestione fiscale delle attività economiche.
Il Concordato preventivo biennale: caratteristiche e beneficiari
Il Concordato preventivo biennale è un accordo tra il contribuente e l’Amministrazione finanziaria che stabilisce in anticipo, per un periodo di due anni, l’ammontare delle imposte da versare. Questa misura si rivolge a due categorie principali di contribuenti:
- Soggetti che applicano gli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA)
- Contribuenti in regime forfettario
L’obiettivo primario è offrire una prospettiva di stabilità fiscale a breve termine, consentendo una pianificazione finanziaria più accurata e potenzialmente riducendo il contenzioso con il fisco.
Nuovi codici tributo: analisi dettagliata
L’Agenzia delle Entrate ha istituito sei nuovi codici tributo, ciascuno con una specifica funzione:
- “4068” – Per soggetti ISA persone fisiche: maggiorazione acconto imposte sui redditi
- “4069” – Per soggetti ISA diversi dalle persone fisiche: maggiorazione acconto imposte sui redditi
- “4070” – Per soggetti ISA: maggiorazione acconto IRAP
- “4071” – Per soggetti ISA: imposta sostitutiva
- “4072” – Per soggetti forfetari: maggiorazione acconto imposte sui redditi
- “4073” – Per soggetti forfetari: imposta sostitutiva
Questi codici dovranno essere utilizzati nel modello F24 per effettuare i versamenti relativi al Concordato preventivo biennale.
Calcolo degli acconti: metodologia e particolarità
Per i periodi d’imposta in cui il Concordato è in vigore, gli acconti per imposte dirette e IRAP vengono calcolati sui redditi e sul valore della produzione netta proposti dall’Agenzia delle Entrate. La metodologia di calcolo varia a seconda della tipologia di contribuente:
Per i soggetti ISA
Nel primo anno di applicazione (2024), se l’acconto è calcolato con il metodo storico, è prevista una maggiorazione del 10% sulla differenza positiva tra:
- Il reddito concordato per il 2024 (indicato nel rigo “P06” del modello CPB 2024/2025)
- Il reddito dichiarato nel 2023 (indicato nel rigo “P04” del modello CPB 2024/2025), al netto delle componenti straordinarie
Per l’IRAP, la maggiorazione è del 3% sulla differenza positiva tra:
- Il valore della produzione netta concordato per il 2024 (rigo “P08” del modello CPB)
- Il valore dichiarato per il 2023 (rigo “P05” del modello CPB 2024/2025)
Per i contribuenti forfetari
L’acconto, se calcolato con il metodo storico, deve essere incrementato del:
- 10% sulla differenza positiva tra il reddito concordato per il 2024 (rigo “LM63” del modello REDDITI PF 2024) e quello dichiarato per il 2023 (rigo “LM38” del modello REDDITI PF 2024)
- 3% per le start-up, ai sensi del comma 65 dell’art. 1 della Legge n. 190/2014
Tempistiche e modalità di versamento
Le maggiorazioni degli acconti devono essere versate entro il termine previsto per il pagamento della seconda o unica rata di acconto.
Conclusioni
Il Concordato preventivo biennale rappresenta un’innovazione significativa nel panorama fiscale italiano. Se da un lato offre maggiore certezza e stabilità, dall’altro richiede una gestione fiscale più attenta e proattiva. I professionisti del settore dovranno familiarizzare rapidamente con le nuove procedure e codici tributo per assistere al meglio i propri clienti.