Negli ultimi anni, il Bonus barriere architettoniche si è affermato come una misura strategica per agevolare interventi volti a migliorare l’accessibilità degli edifici, sia per le persone con disabilità che per chiunque debba affrontare difficoltà motorie. Tuttavia, il contesto normativo di questa detrazione IRPEF e IRES ha subito importanti aggiornamenti, soprattutto per il biennio 2024-2025, rendendo fondamentale comprendere appieno come funziona e quali sono le condizioni per accedervi.
Cos’è il bonus barriere architettoniche
Il Bonus barriere architettoniche è una detrazione fiscale introdotta dall’articolo 119-ter del Decreto Legge n. 34/2020 (meglio noto come Decreto Rilancio), finalizzata a incentivare interventi volti a eliminare ostacoli che limitano la mobilità negli edifici. La detrazione è pari al 75% delle spese sostenute, con modalità di ripartizione che variano in base al periodo in cui i lavori sono stati effettuati.
Per le spese sostenute nel 2022 e 2023, la detrazione viene suddivisa in cinque rate annuali di pari importo, mentre per gli interventi effettuati nel 2024 e 2025, il rimborso fiscale sarà ripartito su dieci anni, come stabilito dall’articolo 4-bis, comma 4, del D.L. n. 39/2024.
Questa agevolazione si applica sia alle persone fisiche soggette all’IRPEF sia ai soggetti IRES, a condizione che abbiano sufficiente “capienza fiscale”, ovvero un’imposta da pagare sufficiente per poter beneficiare del credito d’imposta.
I limiti di spesa e come calcolare la detrazione
La normativa stabilisce dei tetti massimi di spesa agevolabile, differenziati in base alla tipologia di edificio. Superare questi limiti significa perdere la possibilità di detrarre l’eccedenza. Ecco come si articolano:
- Fino a 50.000 euro per interventi su edifici unifamiliari o su singole unità immobiliari indipendenti con accesso autonomo dall’esterno.
- 40.000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari in edifici composti da 2 a 8 unità.
- 30.000 euro moltiplicati per il numero di unità immobiliari in edifici con più di 8 unità.
Ad esempio, se un condominio con 6 unità immobiliari decide di installare un ascensore per migliorare l’accessibilità, il limite massimo di spesa detraibile sarà pari a 240.000 euro (40.000 x 6).
Quali interventi sono agevolabili
Il Bonus barriere architettoniche copre una vasta gamma di lavori, purché effettuati su edifici esistenti e in conformità ai requisiti previsti dal D.M. n. 236/1989. Non sono ammesse, invece, spese sostenute per interventi su immobili in costruzione o per demolizioni con ricostruzione, anche a parità di volumetria.
Tra gli interventi ammessi spiccano:
- La sostituzione di pavimenti, porte o infissi esterni, con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità.
- Il rifacimento o l’adeguamento di impianti tecnologici, come quelli elettrici, citofonici o idraulici.
- L’installazione o il rifacimento di ascensori, scale o rampe, sia interne che esterne.
- L’implementazione di piattaforme elevatrici o servoscala.
Ad esempio, se una famiglia decide di ristrutturare il bagno per adattarlo alle esigenze di un parente disabile, ampliando le porte e sostituendo i sanitari, tali spese rientreranno tra quelle agevolabili, purché rispettino le caratteristiche tecniche previste dal D.M. n. 236/1989.
Le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito
Un aspetto cruciale del Bonus barriere architettoniche è la possibilità di optare per lo sconto in fattura o la cessione del credito. Tuttavia, queste opzioni sono state limitate dal Decreto Legge n. 212/2023, con alcune eccezioni.
Fino al 29 dicembre 2023, è stato possibile esercitare tali opzioni senza condizioni. Dal 30 dicembre 2023 al 29 marzo 2024, invece, lo sconto in fattura e la cessione del credito sono ammessi solo per interventi su:
- Parti comuni a prevalente destinazione abitativa.
- Villini o unità plurifamiliari adibiti ad abitazione principale, con un reddito di riferimento inferiore a 15.000 euro.
Nel caso in cui in famiglia vi sia una persona disabile, non è necessaria alcuna verifica del reddito.
Per le spese sostenute dopo il 30 marzo 2024, invece, le opzioni restano valide solo se il titolo abilitativo è stato presentato entro tale data, oppure se i lavori sono già iniziati o è stato stipulato un accordo vincolante con un acconto versato.
Le novità dal 2025: detrazione limitata per redditi alti
A partire dal 2025, il Bonus barriere architettoniche subirà un’ulteriore modifica: per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro, sarà introdotto un limite massimo di detraibilità. Questo significa che chi supera tale soglia dovrà verificare attentamente la propria situazione fiscale per capire se e in che misura potrà beneficiare della detrazione.