Bonus sicurezza 2025: come ottenere le detrazioni fiscali per la prevenzione contro atti illeciti https://www.studiopizzano.it/bonus-sicurezza-2025-come-ottenere-le-detrazioni-fiscali-per-la-prevenzione-contro-atti-illeciti/ |
Il Bonus Sicurezza 2025 offre ai contribuenti un’importante opportunità per incrementare la sicurezza della propria abitazione o immobile e, contemporaneamente, beneficiare di un risparmio fiscale. Si tratta di una detrazione IRPEF destinata a chi sostiene spese per interventi mirati alla prevenzione di atti illeciti, come furti, intrusioni o vandalismi. La normativa specifica, contenuta nell’art. 16-bis del Testo Unico delle Imposte sui Redditi (TUIR), include una vasta gamma di interventi agevolabili, dai sistemi di videosorveglianza ai cancelli di protezione. Tuttavia, per accedere correttamente a questa agevolazione, è necessario rispettare precise condizioni e comprendere le regole che disciplinano la detrazione.
Il Bonus Sicurezza è una misura permanente introdotta nell’art. 16-bis del TUIR, pensata per incentivare interventi finalizzati a prevenire il compimento di atti illeciti da parte di terzi. Questi interventi, pur non rientrando necessariamente tra le opere edilizie previste dall’art. 3 del D.P.R. n. 380/2001, sono agevolabili in quanto rispondono alla finalità di migliorare la sicurezza degli immobili.
Il Bonus Sicurezza è destinato a:
Ad esempio, un inquilino che installa un sistema di videosorveglianza nella casa presa in affitto, con il consenso del proprietario, può beneficiare della detrazione IRPEF prevista dal Bonus Sicurezza.
La normativa stabilisce con chiarezza quali interventi sono ammessi alla detrazione fiscale. Si tratta di lavori mirati a prevenire il rischio di furti, intrusioni o atti vandalici, purché riguardino direttamente l’immobile. Gli interventi agevolabili includono:
Non sono detraibili le spese per contratti con istituti di vigilanza privata o per servizi di sicurezza non legati a interventi strutturali sull’immobile.
Il Bonus Sicurezza prevede una detrazione IRPEF pari al 50% delle spese sostenute per gli interventi effettuati sulle abitazioni principali, mentre scende al 36% per gli altri immobili. La detrazione si applica su un limite massimo di spesa di 96.000 euro per ogni unità immobiliare e deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo.
Ad esempio:
È importante notare che il Bonus Sicurezza non consente opzioni alternative come lo sconto in fattura o la cessione del credito: la detrazione deve essere necessariamente fruita in sede di dichiarazione dei redditi.
In alcuni casi, il Bonus Sicurezza può essere abbinato al Bonus Mobili, che consente di detrarre le spese per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati a un immobile oggetto di ristrutturazione. Tuttavia, questa possibilità si applica solo se gli interventi di sicurezza rientrano tra quelli edilizi previsti dall’art. 3, comma 1, lettere a), b), c) e d) del D.P.R. n. 380/2001, ovvero:
Se, ad esempio, l’installazione di una porta blindata avviene nell’ambito di una ristrutturazione complessiva dell’immobile, sarà possibile beneficiare sia del Bonus Sicurezza che del Bonus Mobili. Al contrario, interventi come l’installazione di un semplice spioncino o di un sistema di allarme autonomo non danno accesso al Bonus Mobili.
Per accedere al Bonus Sicurezza, è indispensabile rispettare alcune regole fondamentali:
Un errore comune è quello di effettuare pagamenti in contanti o tramite metodi non tracciabili: in questi casi, la detrazione non sarà concessa.
Per il 2025, il Bonus Sicurezza conferma le regole già in vigore negli anni precedenti, ma ribadisce alcuni aspetti chiave:
Un aspetto critico riguarda la necessità di una corretta classificazione degli interventi: ad esempio, l’installazione di una porta blindata può rientrare tra gli interventi edilizi solo se effettuata nell’ambito di una manutenzione straordinaria.
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Studio Pizzano - Dottore Commercialista Commercialista e revisore legale |