Con l’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2025, il Bonus Transizione 5.0 si presenta come una misura strategica per incentivare le imprese italiane a investire in innovazione tecnologica ed efficienza energetica. Le modifiche apportate puntano a semplificare l’accesso al credito d’imposta, aumentare la competitività delle aziende e favorire la transizione ecologica e digitale. Vediamo nel dettaglio le principali novità introdotte.
Riorganizzazione degli Scaglioni di Investimento e Nuove Aliquote
Una delle più significative modifiche riguarda la ridefinizione degli scaglioni di investimento, ora ridotti da tre a due. Gli investimenti fino a 10 milioni di euro sono stati accorpati in un unico scaglione, che beneficia delle aliquote più alte previste dal precedente primo scaglione. Questa semplificazione rende il bonus più accessibile e vantaggioso.
Le aliquote del credito d’imposta variano in base al risparmio energetico ottenuto:
- 35% per investimenti fino a 10 milioni di euro con una riduzione dei consumi energetici tra il 3% e il 6% (oppure tra il 5% e il 10% per i processi produttivi).
- 40%-45% per risparmi energetici superiori rispettivamente al 6%-10% e al 10%.
- Per investimenti superiori a 10 milioni di euro (fino a un massimo di 50 milioni), le aliquote scendono al 5%-15%, sempre in funzione del risparmio conseguito.
Ad esempio, un’azienda che investe 14 milioni di euro ottenendo una riduzione dei consumi del 4% potrà beneficiare di un credito d’imposta pari a circa 3,7 milioni di euro, contro i 2,2 milioni previsti dalle vecchie regole.
Cumulabilità con Altri Incentivi
Un’altra importante novità è rappresentata dalla possibilità di cumulare il Bonus Transizione 5.0 con altri incentivi fiscali, inclusi:
- Credito d’imposta ZES Unica Mezzogiorno.
- Strumenti delle Zone Logistiche Semplificate (ZLS).
- Fondi europei.
Rimane valido il principio del divieto di doppio finanziamento: gli incentivi cumulati non possono superare il costo complessivo dell’investimento. Questa apertura alla cumulabilità offre alle imprese un’opportunità unica per massimizzare i vantaggi economici e finanziare progetti strategici.
Incentivi Maggiorati per Fotovoltaico ed Efficienza Energetica
Per gli impianti fotovoltaici, la nuova normativa premia l’utilizzo di tecnologie altamente efficienti prodotte nell’Unione Europea. La base di calcolo del credito d’imposta può essere maggiorata fino al 150% del costo sostenuto:
- Moduli con efficienza certificata superiore al 21,5% vedono un incremento della base dal 120% al 130%.
Questo incentivo mira a promuovere l’autoproduzione di energia sostenibile e ridurre la dipendenza dalle fonti tradizionali.
Semplificazioni Procedurali
La Legge di Bilancio introduce rilevanti semplificazioni per agevolare l’accesso al bonus:
- Sostituzione Beni Obsoleti: Per i beni ammortizzati da almeno 24 mesi, viene presunto automaticamente il raggiungimento del risparmio energetico minimo richiesto.
- Progetti Gestiti da ESCo: Le società di servizi energetici certificate possono accedere agli incentivi basandosi su contratti EPC (Energy Performance Contract) che specificano i livelli di risparmio previsti.
- Locazione Operativa: Anche le società di locazione operativa possono far valere i risparmi energetici ottenuti dai locatari come criterio per accedere al credito d’imposta.
L’inclusione delle ESCo rappresenta un passo avanti significativo, poiché consente a soggetti qualificati di ottenere direttamente il beneficio fiscale per progetti realizzati presso clienti aziendali.