Certificatori del Tax Control Framework: in arrivo il percorso formativo delineato per professionisti https://www.studiopizzano.it/certificatori-del-tax-control-framework-in-arrivo-il-percorso-formativo-delineato-per-professionisti/ |
È in dirittura d'arrivo il regolamento definitivo che disciplinerà la formazione dei professionisti abilitati a certificare i sistemi di controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework), elemento centrale per l'accesso al regime dell'adempimento collaborativo. L'incontro tra vertici dell'Agenzia delle Entrate e rappresentanti degli ordini professionali ha tracciato le linee guida di questo percorso formativo, delineando requisiti, struttura didattica e competenze necessarie per i futuri certificatori. Una svolta significativa che valorizza il ruolo di commercialisti e avvocati esperti in materia fiscale, creando al contempo un ponte di dialogo strutturato tra contribuenti e amministrazione finanziaria.
L'adempimento collaborativo, introdotto dal Decreto Legislativo n. 128/2015, rappresenta un cambio di paradigma nei rapporti tra fisco e contribuenti. Questo regime privilegiato si basa su un sistema di cooperazione rafforzata che presuppone l'esistenza di un efficace sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale all'interno delle organizzazioni.
La certificazione del Tax Control Framework costituisce pertanto l'elemento chiave per accedere ai benefici dell'adempimento collaborativo, tra cui la possibilità di ottenere risposte preventive dall'amministrazione finanziaria su questioni fiscali rilevanti, una significativa riduzione delle sanzioni e un approccio più trasparente e dialogico con l'Agenzia delle Entrate.
In questo contesto, emerge con chiarezza l'importanza strategica dei professionisti certificatori, chiamati a valutare e attestare l'adeguatezza dei sistemi di controllo interno adottati dalle imprese. Si tratta di un compito di elevata responsabilità, che richiede competenze trasversali e una solida formazione specialistica.
Le anticipazioni emerse dall'incontro del 25 febbraio 2025 tra il direttore dell'Agenzia delle Entrate e il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti Elbano de Nuccio delineano un quadro preciso dei requisiti necessari per l'iscrizione all'elenco dei certificatori.
Il primo requisito fondamentale riguarda l'esperienza professionale: sarà necessaria un'anzianità di almeno 5 anni di iscrizione al rispettivo albo professionale, sia esso quello degli avvocati, dei dottori commercialisti o degli esperti contabili. Questa soglia temporale mira a garantire che i futuri certificatori abbiano già maturato un'adeguata esperienza nella pratica professionale quotidiana.
Per quanto riguarda il percorso formativo, la responsabilità dell'organizzazione dei corsi sarà affidata alla Scuola Nazionale dell'Amministrazione (SNA), istituzione di eccellenza nella formazione della pubblica amministrazione. La scelta di questo ente formativo sottolinea l'importanza e l'ufficialità del percorso, garantendo standard qualitativi elevati.
Il programma didattico prevede 80 ore complessive di formazione, articolate in tre moduli principali:
Questa struttura modulare riflette la multidisciplinarietà richiesta ai certificatori, che dovranno padroneggiare non solo gli aspetti fiscali e contabili, ma anche le metodologie di risk management e di controllo interno.
La creazione di questa nuova figura professionale rappresenta un'opportunità significativa per avvocati e commercialisti con specializzazione in ambito tributario. La certificazione consentirà infatti di ampliare il ventaglio di servizi offerti alla clientela, posizionandosi in un segmento di mercato ad alto valore aggiunto.
Per le imprese, specialmente quelle di dimensioni medio-grandi interessate al regime dell'adempimento collaborativo, poter contare su professionisti certificati rappresenterà un vantaggio competitivo notevole. Un esempio concreto può chiarire il valore di questa certificazione:
Il regolamento in fase di approvazione non si limita quindi a definire un percorso formativo, ma contribuisce a costruire un nuovo rapporto tra contribuenti e fisco basato sulla trasparenza e sulla prevenzione del rischio fiscale.
Le reazioni dei rappresentanti degli ordini professionali coinvolti sono univocamente positive. Il presidente del Consiglio Nazionale dei Commercialisti, Elbano de Nuccio, ha espresso grande soddisfazione per l'esito dell'incontro, sottolineando la piena sintonia con il Consiglio Nazionale degli Avvocati e l'importanza della collaborazione interistituzionale nell'interesse del Paese e dei professionisti.
Anche l'avvocato Minervini, in rappresentanza del Consiglio Nazionale Forense, ha accolto con favore l'impostazione del regolamento, evidenziando come le regole definite permettano la creazione di un elenco di professionisti di alto profilo senza la necessità di istituire nuovi albi. L'approccio adottato valorizza infatti le competenze già presenti all'interno degli ordini professionali esistenti, ponendole sotto il controllo qualitativo dei rispettivi Consigli Nazionali.
Questa convergenza di vedute tra i diversi ordini professionali è particolarmente significativa e lascia presagire una gestione condivisa e armonica del nuovo elenco dei certificatori.
IN SINTESI Qual è la novità principale nel panorama della compliance fiscale italiana? È in fase di approvazione il regolamento definitivo che disciplinerà la formazione dei professionisti abilitati a certificare i sistemi di controllo del rischio fiscale (Tax Control Framework), requisito fondamentale per accedere al regime dell'adempimento collaborativo. Qual è il contesto normativo di riferimento? Il regime dell’adempimento collaborativo, introdotto dal Decreto Legislativo n. 128/2015, promuove una cooperazione rafforzata tra fisco e contribuenti, basata su sistemi di controllo del rischio fiscale efficaci. La certificazione di questi sistemi consente di ottenere vantaggi come risposte preventive su questioni fiscali, riduzione delle sanzioni e un dialogo più trasparente con l’Agenzia delle Entrate. Quali sono i requisiti per diventare certificatori? È necessaria un’anzianità di almeno 5 anni di iscrizione all’albo professionale degli avvocati, dottori commercialisti o esperti contabili. Questo requisito assicura un’esperienza consolidata nel settore. Come sarà strutturato il percorso formativo? La formazione sarà gestita dalla Scuola Nazionale dell'Amministrazione (SNA) e prevederà 80 ore suddivise in tre moduli: 20 ore di diritto tributario, 20 ore di principi contabili e 40 ore sul controllo di gestione e gestione del rischio fiscale. Quali sono le implicazioni per i professionisti e le imprese? Per avvocati e commercialisti, questa certificazione rappresenta un’opportunità per ampliare i servizi offerti e posizionarsi in un segmento di mercato altamente qualificato. Per le imprese, soprattutto quelle di grandi dimensioni, disporre di un Tax Control Framework certificato permette di ridurre l’incertezza fiscale, ottenere risposte preventive e beneficiare di sanzioni ridotte in caso di accertamenti. Qual è la posizione degli ordini professionali? Il Consiglio Nazionale dei Commercialisti e il Consiglio Nazionale Forense hanno accolto positivamente il regolamento, apprezzando la valorizzazione delle competenze esistenti e la collaborazione tra le istituzioni senza la necessità di istituire nuovi albi. |
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Studio Pizzano - Dottore Commercialista Commercialista e revisore legale |