Sono il presidente di un’associazione sportiva dilettantistica e svolgo questo ruolo a titolo gratuito. Recentemente, mi è stata offerta la possibilità di assumere anche l’incarico di allenatore della squadra principale, che comporterebbe una retribuzione. Tuttavia, sono sorto dubbi sulla possibilità di ricoprire entrambi i ruoli, temendo che la mia carica sociale gratuita possa essere considerata attività di volontariato e quindi incompatibile con un lavoro retribuito all’interno della stessa associazione. Vorrei sapere se posso accettare l’incarico di allenatore retribuito mantenendo la mia posizione di presidente non remunerato.
Non sussiste alcuna incompatibilità tra il ricoprire una carica sociale a titolo gratuito, come quella di presidente o consigliere, e lo svolgimento di un’attività lavorativa retribuita all’interno della stessa associazione sportiva dilettantistica. Questa conclusione si basa su una chiara distinzione tra l’attività di volontariato e l’esercizio di una carica sociale elettiva. Infatti, ricoprire una carica sociale a titolo gratuito è cosa diversa dall’attività di volontariato e non preclude lo svolgimento di attività lavorativa remunerata nella medesima associazione sportiva dilettantistica. Il titolare della carica elettiva svolge una prestazione riconducibile a un rapporto di mandato gratuito e non di volontariato sportivo. Questa interpretazione è stata confermata da una Nota ministeriale del febbraio 2024, la quale ha chiarito che “i membri del consiglio direttivo, pur svolgendo gratuitamente il mandato loro conferito dall’assemblea dei soci, non rientrano nella categoria dei volontari e, pertanto, non si ravvisano in tali casi le incompatibilità di cui all’articolo 29, comma 3, del d.lgs. 28 febbraio 2021, n. 36“. Ne consegue che non vi è incompatibilità tra il ruolo dirigenziale svolto gratuitamente e il rapporto di lavoro sportivo intrattenuto con il medesimo sodalizio sportivo. Pertanto, nel caso specifico, il presidente dell’associazione sportiva dilettantistica può tranquillamente accettare l’incarico retribuito di allenatore senza che ciò entri in conflitto con la sua carica sociale non remunerata. Questa soluzione permette di valorizzare le competenze all’interno dell’associazione, consentendo a chi ricopre cariche sociali di contribuire anche professionalmente allo sviluppo delle attività sportive, senza che ciò comporti limitazioni o incompatibilità legali.