Concordato preventivo 2024: vantaggi per i forfettari oltre soglia https://www.studiopizzano.it/concordato-preventivo-2024-vantaggi-per-i-forfettari-oltre-soglia/ |
Il 2024 rappresenta l'unica finestra temporale in cui i contribuenti forfettari possono accedere al Concordato Preventivo Biennale (CPB). La misura risulta particolarmente vantaggiosa per chi, pur avendo perso il regime agevolato durante l'anno per superamento dei ricavi, mantiene comunque i benefici fiscali concordati. Un'analisi approfondita delle casistiche, dei requisiti e delle modalità applicative con esempi pratici.
Il CPB offre un'opportunità particolarmente interessante per i contribuenti che nel 2023 hanno registrato componenti positivi sotto la soglia degli 85.000 euro. Questi soggetti, avendo potuto ottenere e accettare la proposta di concordato, possono conservarne i vantaggi anche se nel corso del 2024 hanno ottenuto risultati economici tali da superare la soglia dei 100.000 euro di ricavi o compensi, con conseguente uscita dal regime forfettario.
La situazione crea un curioso vantaggio fiscale: nonostante l'estromissione dal regime agevolato avvenuta in corso d'anno, i contribuenti mantengono intatti gli effetti del concordato sottoscritto, con benefici che potrebbero rivelarsi particolarmente favorevoli.
Attenzione però a un limite fondamentale: il mantenimento dei vantaggi del concordato resta valido solo se i ricavi o compensi non hanno superato la soglia dei 150.000 euro. Al di sopra di questo importo, il concordato viene considerato cessato e perde completamente efficacia.
Per comprendere correttamente l'ambito di applicazione delle disposizioni, occorre identificare con precisione i destinatari della norma. Non si tratta solo dei contribuenti estromessi dal forfettario nel 2024, ma più in generale di tutti coloro che hanno aderito al concordato mentre determinavano il reddito in qualità di forfettari nel 2023.
Rientrano quindi nella casistica i soggetti che hanno sottoscritto il CPB esclusivamente per il 2024, esprimendo l'adesione nel quadro LM del modello Redditi 2024 (anno d'imposta 2023). Come specificato nel decreto attuativo del 14 luglio 2024, questa opportunità era accessibile solo in presenza di componenti positivi 2023 inferiori a 85.000 euro.
La Circolare dell'Agenzia delle Entrate N. 18/E/2024 ha chiarito un aspetto fondamentale: questi contribuenti non solo hanno potuto sottoscrivere il concordato, ma ne mantengono gli effetti anche se successivamente estromessi dal regime forfettario nel 2024 per superamento della soglia dei 100.000 euro di incassi. Analogamente, anche i forfettari 2023 che hanno accettato la proposta possono applicare il concordato nel 2024, pur avendo adottato il regime ordinario nell'anno in corso per qualsiasi motivo.
Resta fermo che l'adesione al concordato è avvenuta nel quadro normativo applicabile ai forfettari, che prevede la cessazione degli effetti al superamento della soglia di 150.000 euro di incassi.
Le casistiche che possono verificarsi sono molteplici, ognuna con implicazioni fiscali specifiche:
Il contribuente che ha mantenuto il regime forfettario sia nel 2023 che nel 2024, con componenti positivi fino a 100.000 euro, deve compilare il quadro LM del modello Redditi PF applicando il CPB mediante la nuova sezione introdotta nel medesimo quadro.
Se i componenti positivi 2024 superano gli 85.000 euro (ma restano sotto i 100.000), il contribuente perderà il regime agevolato a partire dal 2025, pur mantenendo gli effetti del concordato per il 2024.
Il secondo caso riguarda i contribuenti forfettari nel 2023 che nel 2024 hanno adottato il regime ordinario, sia dall'inizio dell'anno per scelta volontaria, sia in corso d'anno per superamento della soglia dei 100.000 euro.
Questi soggetti devono determinare per l'intero anno 2024 il reddito d'impresa o di lavoro autonomo con modalità ordinarie. Nel caso specifico dei forfettari estromessi durante l'anno, occorre "ricostruire" retroattivamente tutti i costi sostenuti dal 1° gennaio 2024, seguendo le indicazioni fornite dalla circolare ADE 32/E/2023.
Per quanto concerne gli effetti del concordato, il fattore determinante è l'ammontare dei ricavi o compensi incassati nel 2024:
Per comprendere meglio il meccanismo, consideriamo un contribuente che nel quadro LM del modello Redditi PF 2024 ha dichiarato un reddito 2023 di 50.000 euro, con reddito concordato pari a 60.000 euro. Si tratta di un forfettario non start-up, con base di calcolo per la flat tax di 10.000 euro e aliquota del 10%.
Le conseguenze nel 2024 variano in base alla situazione:
Questa particolare configurazione normativa crea una finestra di opportunità per una specifica categoria di contribuenti. Chi ha mantenuto ricavi sotto la soglia degli 85.000 euro nel 2023 per poi incrementarli oltre i 100.000 euro (ma non oltre i 150.000) nel 2024, si trova in una posizione fiscalmente vantaggiosa.
Il legislatore ha creato un meccanismo che premia la crescita delle attività più piccole, permettendo loro di beneficiare degli effetti del concordato anche durante la fase di transizione verso il regime ordinario. Un aspetto che dovrebbe essere attentamente valutato dai professionisti che assistono contribuenti in regime forfettario con volumi di affari in crescita.
I contribuenti che rientrano nelle casistiche esaminate devono prestare particolare attenzione alla corretta compilazione della dichiarazione dei redditi 2025 (anno d'imposta 2024). La nuova sezione del quadro LM dedicata al CPB rappresenta il fulcro dell'applicazione del concordato per chi è rimasto in regime forfettario.
Per i contribuenti passati al regime ordinario, invece, la sfida maggiore consiste nella ricostruzione retroattiva di tutti i costi sostenuti dall'inizio dell'anno, con particolare riguardo alla documentazione che attesti il corretto ammontare dei ricavi o compensi percepiti, elemento decisivo per determinare la permanenza o meno degli effetti del concordato.
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