Il concordato preventivo biennale, introdotto dal Decreto Legislativo 13/2024 come parte della riforma fiscale italiana, sta attraversando una fase di significativa revisione. Questo innovativo strumento fiscale, concepito per semplificare il rapporto tra contribuenti e Agenzia delle Entrate, permette di concordare preventivamente il reddito imponibile per i due anni successivi. Tuttavia, a pochi mesi dalla scadenza per l’adesione, la Commissione Finanze del Senato ha proposto modifiche sostanziali che potrebbero ridefinirne l’attrattività e l’efficacia.
In questo articolo, esamineremo in dettaglio lo stato attuale della normativa, le proposte di modifica e le potenziali implicazioni per contribuenti e professionisti del settore.
Lo Stato Attuale del Concordato Preventivo Biennale
Il concordato preventivo biennale si applica attualmente a due categorie di contribuenti: quelli soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) e quelli in regime forfetario. Per i contribuenti ISA, la metodologia di calcolo del reddito concordato è stata approvata con il Decreto Ministeriale del 14 giugno 2024, e il relativo software è già disponibile nell’applicativo “Il tuo ISA 2024 CPB”.
Per i contribuenti in regime forfetario, invece, la situazione è ancora in evoluzione. La metodologia di calcolo dovrebbe essere pubblicata entro oggi 15 luglio 2024, contemporaneamente all’aggiornamento del software per la compilazione del modello REDDITI PF 2024. In questo caso, i redditi proposti verranno calcolati ed eventualmente accettati all’interno di una nuova sezione del quadro LM del modello dichiarativo.
Le Proposte di Modifica della Commissione Finanze del Senato
La Commissione Finanze del Senato ha espresso un parere favorevole a uno schema di decreto legislativo correttivo, ponendo però alcune condizioni significative che potrebbero modificare sostanzialmente l’istituto. Vediamo le principali proposte:
Imposizione Sostitutiva per il Reddito Incrementale
Una delle modifiche più rilevanti riguarda l’introduzione di un regime opzionale di imposizione sostitutiva per il reddito incrementale concordato. In pratica, nei due anni di vigenza del concordato, i contribuenti potrebbero optare per l’applicazione di un’imposta sostitutiva calcolata sulla differenza positiva tra il reddito concordato e quello del periodo precedente.
Le aliquote proposte variano in base al punteggio ISA:
- 10% per contribuenti con punteggio ISA 8, 9 o 10
- 12% per contribuenti con punteggio ISA 6 o 7
- 15% per contribuenti con punteggio ISA 5 o inferiore
Esempio pratico: Supponiamo che un professionista con un punteggio ISA di 7 abbia dichiarato un reddito di 50.000 euro nell’anno precedente al concordato. Se concorda un reddito di 60.000 euro per il biennio successivo, l’imposta sostitutiva si applicherebbe solo sui 10.000 euro di incremento, con un’aliquota del 12%. Questo si tradurrebbe in un’imposta di 1.200 euro sull’incremento, potenzialmente più vantaggiosa rispetto all’applicazione delle aliquote IRPEF progressive sull’intero importo.
Regime di Premialità Incisiva
La Commissione propone l’introduzione di un “regime di incisiva premialità” per i contribuenti aderenti, che potrebbe includere il rinvio del versamento dell’acconto all’anno successivo con possibilità di rateizzazione. Questa misura mira a rendere l’adesione al concordato più sostenibile dal punto di vista finanziario.
Nuove Cause di Cessazione
Si suggerisce l’introduzione di nuove cause di cessazione del concordato che tengano conto di fattori contingenti come malattia o infortunio, che potrebbero rendere difficile o impossibile la realizzazione dei redditi concordati.
Esempio: Un imprenditore che ha aderito al concordato ma subisce un grave infortunio che gli impedisce di lavorare per diversi mesi potrebbe avere la possibilità di uscire dall’accordo senza conseguenze negative.
Esclusione di Accertamenti basati su Presunzioni Semplici
Un’ulteriore proposta riguarda l’esclusione degli accertamenti basati su presunzioni semplici per i contribuenti aderenti al concordato, aumentando così la certezza fiscale.
Implicazioni e Prospettive Future
Le modifiche proposte, se approvate, potrebbero rendere il concordato preventivo biennale significativamente più attrattivo, specialmente per i contribuenti con affidabilità fiscale medio-bassa. Tuttavia, è importante sottolineare che queste proposte sono ancora in fase di valutazione.
Il Consiglio dei Ministri dovrà tenere conto di queste proposte nella redazione definitiva del decreto legislativo correttivo, attendendo anche i pareri delle altre Commissioni parlamentari coinvolte, che dovranno essere formulati entro il 1° agosto 2024.
Conclusioni
Il concordato preventivo biennale si configura come uno strumento in rapida evoluzione, con l’obiettivo di creare un sistema fiscale più equo, trasparente e vantaggioso sia per i contribuenti che per l’amministrazione finanziaria. Le modifiche proposte, se approvate, potrebbero ridefinire significativamente l’attrattività e l’efficacia dell’istituto.