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Concordato Preventivo Biennale: le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate

19 Settembre, 2024

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente pubblicato la Circolare n.18/E del 17 settembre 2024, un documento di fondamentale importanza che fornisce istruzioni dettagliate agli Uffici per garantire un’applicazione uniforme del nuovo istituto del Concordato Preventivo Biennale (CPB). 

Struttura e Contenuti della Circolare

La circolare si articola in quattro sezioni principali, ciascuna delle quali affronta aspetti cruciali del CPB. La prima parte introduce l‘istituto, delineandone le caratteristiche generali. La seconda sezione si concentra sulle disposizioni specifiche per i contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale (ISA) e per coloro che aderiscono al regime forfetario. La terza parte è dedicata alle attività di controllo, mentre l’ultima sezione offre chiarimenti su quesiti specifici sollevati da varie parti interessate, tra cui organizzazioni di categoria e produttori di software gestionali per adempimenti fiscali.

Condizioni di Accesso e Ostative

L’accesso al CPB è consentito ai contribuenti tenuti all’applicazione degli ISA o che applicano il regime forfetario, purché non ricorrano le condizioni ostative previste dal decreto CPB. Il legislatore ha classificato queste condizioni ostative in base al periodo temporale di riferimento, creando un quadro normativo complesso ma preciso.

Una delle condizioni ostative più rilevanti riguarda la presenza di debiti tributari o contributivi. La circolare chiarisce che questi debiti devono derivare da atti impositivi notificati, cartelle di pagamento o comunicazioni di irregolarità. È cruciale notare che, per il CPB relativo agli anni 2024 e 2025, si considerano solo i debiti divenuti definitivi al 31 dicembre 2023. Questo significa che i debiti per i quali pendono ancora termini di pagamento o impugnazione, o per i quali sussiste un contenzioso in corso, non sono rilevanti ai fini dell’accesso al CPB.

Soglia di Debito e Clausola di Salvaguardia

La circolare fornisce un’importante precisazione riguardo alla soglia di 5.000 euro di debiti, oltre la quale l’accesso al CPB è precluso. Questo limite si riferisce al totale complessivo dei debiti, anche se composto da singoli importi inferiori. Tuttavia, l’Agenzia ha introdotto una clausola di salvaguardia: i contribuenti possono comunque accedere al CPB se, entro i termini previsti per l’adesione, estinguono i debiti in misura tale da portare l’ammontare residuo sotto la soglia dei 5.000 euro.

Un aspetto particolarmente rilevante riguarda i debiti oggetto di rateizzazione o sospensione. La circolare chiarisce che questi non concorrono alla determinazione della soglia dei 5.000 euro, offrendo così una via d’accesso al CPB per molti contribuenti che altrimenti ne sarebbero esclusi.

Tempistiche e Modalità di Adesione

Per quanto concerne le tempistiche, l’Agenzia ha stabilito che l’adesione al CPB deve avvenire entro il 31 ottobre 2024. Questo termine è considerato perentorio e tassativo, e non beneficia della tolleranza dei 90 giorni prevista per altre dichiarazioni fiscali. Questa rigidità temporale sottolinea l’importanza che l’Amministrazione attribuisce alla tempestività dell’adesione.

Cause di Cessazione dal CPB

La circolare dedica ampio spazio alle cause di cessazione dal CPB. Tra queste, particolare attenzione è riservata alla modifica dell’attività svolta. Se un contribuente cambia il tipo di attività nel corso del biennio concordatario, gli effetti del CPB cessano. Tuttavia, esistono eccezioni: per i soggetti ISA, se la nuova attività prevede l’applicazione dello stesso ISA, il CPB rimane valido. Per i forfetari, la cessazione non si verifica se le attività (quella cessata e quella iniziata) rientrano in gruppi di settore con gli stessi coefficienti di redditività.

Un altro motivo di cessazione è legato a circostanze eccezionali che causano una contrazione delle basi imponibili superiore al 30% rispetto a quelle concordate. La circolare fornisce un elenco dettagliato di situazioni che possono rientrare in questa categoria, come eventi calamitosi, danni ai locali d’impresa o sospensioni dell’attività dovute a cause di forza maggiore.

Per i contribuenti ISA, ulteriori cause di cessazione includono l’adesione al regime forfetario e il coinvolgimento in operazioni straordinarie come fusioni, scissioni o conferimenti d’azienda. Queste disposizioni mirano a preservare l’integrità del CPB, evitando che modifiche sostanziali nella struttura o nella natura dell’attività possano alterare le basi su cui l’accordo è stato stipulato.

Reddito Concordato e Utilizzo delle Perdite

La circolare affronta anche il tema del reddito concordato, stabilendo che questo deve essere almeno pari a 2.000 euro. Per le società semplici e soggetti equiparati, questo limite viene ripartito tra i soci in base alle quote di partecipazione. Un aspetto interessante riguarda l’utilizzo delle perdite fiscali: quelle conseguite nei periodi d’imposta precedenti possono essere utilizzate per ridurre il reddito rilevante ai fini del CPB, secondo le disposizioni degli articoli 8 e 84 del TUIR.

Chiarimenti su Casi Specifici

L’ultima parte della circolare risponde a quesiti specifici sollevati da varie parti interessate. Ad esempio, l’Agenzia chiarisce che un contribuente che ha già presentato la dichiarazione per il periodo d’imposta 2023 senza accettare la proposta CPB, può ancora aderire all’istituto presentando una dichiarazione correttiva entro il 31 ottobre. Inoltre, nel caso di un contribuente che esercita due attività distinte, una d’impresa e una di lavoro autonomo, entrambe soggette a ISA, l’Agenzia formulerà due proposte separate, alle quali il contribuente potrà aderire sia congiuntamente che individualmente.

Conclusione

In conclusione, la Circolare n. 18/E/2024 rappresenta un documento di fondamentale importanza per comprendere e applicare correttamente il Concordato Preventivo Biennale. La sua analisi dettagliata delle varie sfaccettature dell’istituto, dalle condizioni di accesso alle cause di cessazione, passando per le modalità di calcolo del reddito concordato, offre agli operatori del settore e ai contribuenti un quadro completo e articolato di questo nuovo strumento fiscale.

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