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Concordato preventivo: mantenimento dei benefici per forfettari con ricavi fino a 150.000 euro

16 Ottobre, 2024

Sono un consulente fiscale e vorrei sottoporle un caso pratico riguardante un mio cliente che sta attraversando una situazione fiscale particolare. Il contribuente in questione, che nel 2023 era in regime forfettario, ha aderito al concordato preventivo per il 2024 con un reddito concordato di 42.018 euro. Tuttavia, durante il corso del 2024, si è trovato a incassare fatture per un importo superiore a 100.000 euro.Alla luce della recente circolare 18/E del 17 settembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate, vorrei chiarire alcuni punti:

  1. Il cliente può continuare a incassare fino a 149.999 euro nel 2024, mantenendo il diritto a pagare IRPEF e addizionali sul reddito concordato di 42.018 euro nella dichiarazione dei redditi 2025?
  2. Come dovrà essere compilata la dichiarazione dei redditi 2025? Dobbiamo indicare l’intero importo incassato nel Quadro RE e poi riportare il reddito concordato di 42.018 euro nel rigo relativo al reddito imponibile?
  3. Il cliente possiede anche un reddito da affitto soggetto a IRPEF. Questo reddito deve essere considerato nel limite dei 150.000 euro per mantenere il beneficio del concordato?

Inoltre, nel 2024 il contribuente ha versato 15.000 euro di contributi alla Cassa Forense. Possiamo inserire questo importo tra gli oneri deducibili, riducendo così la base imponibile IRPEF? Oppure il reddito concordato di 42.018 euro non può essere soggetto ad alcuna deduzione o detrazione?La ringrazio in anticipo per i chiarimenti che vorrà fornirmi su questa complessa situazione fiscale.

La ringrazio per avermi sottoposto questo interessante caso pratico riguardante un contribuente in regime forfettario che ha aderito al concordato preventivo per il 2024. Analizziamo la situazione e forniamo le risposte ai suoi quesiti sulla base della normativa vigente e delle indicazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate.

Il contribuente in questione, in regime forfettario nel 2023, ha aderito al concordato preventivo per il 2024 con un reddito concordato di 42.018 euro. Durante il 2024, si trova a superare la soglia dei 100.000 euro di ricavi/compensi. Secondo quanto previsto dalla Circolare n. 18/E del 17 settembre 2024 dell’Agenzia delle Entrate, in questa situazione il contribuente può continuare a beneficiare del concordato preventivo fino al limite di 150.000 euro di ricavi/compensi.Rispondendo ai suoi specifici quesiti:

  1. Il contribuente può effettivamente incassare fino a 149.999 euro nel 2024 mantenendo il diritto a pagare IRPEF e addizionali sul reddito concordato di 42.018 euro nel modello Redditi PF 2025. Tuttavia, uscirà dal regime forfettario a partire dal 2024 stesso;
  2. La dichiarazione Redditi PF 2025 dovrà essere compilata nel Quadro RE per l’intero ammontare dei compensi/ricavi effettivamente percepiti nel 2024 (fino a 149.999 euro). Tuttavia, il reddito imponibile da riportare nel rigo RE23 sarà quello concordato di 42.018 euro. Su questo importo si applicheranno le aliquote IRPEF ordinarie e le relative addizionali;
  3. Il reddito da locazione soggetto a IRPEF non rientra nel computo del limite dei 150.000 euro ai fini del mantenimento del concordato. Tale limite si riferisce esclusivamente ai ricavi/compensi dell’attività professionale o d’impresa.

Per quanto riguarda i contributi versati alla Cassa Forense nel 2024, questi potranno essere dedotti nel rigo RN3 (oneri deducibili) abbassando la base imponibile IRPEF. Il reddito concordato di 42.018 euro può infatti essere ridotto degli oneri deducibili, come previsto dall’art. 10 del TUIR. Pertanto, la base imponibile IRPEF effettiva sarà data dal reddito concordato di 42.018 euro meno i 15.000 euro di contributi versati alla Cassa Forense.

Per dettagli specifici su come compilare i singoli righi prossimo modello Redditi 2025 bisogna attendere naturalmente l’approvazione dei nuovi modelli con le relative istruzioni.

È importante sottolineare che, nonostante l’uscita dal regime forfettario nel 2024, il contribuente continuerà a beneficiare del concordato preventivo per quell’anno, applicando la tassazione ordinaria (IRPEF e addizionali) sul reddito concordato, al netto degli oneri deducibili.

Si consiglia comunque di monitorare attentamente l’andamento dei ricavi/compensi durante l’anno per evitare il superamento della soglia dei 150.000 euro, che comporterebbe la decadenza dal concordato preventivo.

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