L’INPS ha recentemente aggiornato gli importi dei contributi dovuti dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali per l’anno 2025, in seguito alla variazione dell’indice ISTAT. Con la circolare n. 38 del 7 febbraio 2025, l’Istituto ha ribadito le aliquote contributive, confermando il livello massimo del 24% per le gestioni pensionistiche autonome. Inoltre, sono state confermate le agevolazioni per alcune categorie di contribuenti, tra cui i pensionati ultra-sessantacinquenni e i nuovi iscritti.
Contributi INPS per artigiani e commercianti nel 2025
Le aliquote contributive pensionistiche per gli artigiani e i commercianti iscritti alle gestioni autonome dell’INPS sono state progressivamente incrementate fino al raggiungimento del 24% a partire dal 2025, come previsto dall’articolo 24, comma 22, del decreto-legge n. 201 del 6 dicembre 2011, convertito dalla legge n. 214 del 22 dicembre 2011.
Per il 2025, le aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche autonome risultano essere:
- Artigiani: 24%;
- Commercianti: 24,48%.
Restano confermate le riduzioni contributive previste per particolari categorie, tra cui gli ultra-sessantacinquenni già pensionati e i nuovi iscritti.
Agevolazioni per particolari categorie di contribuenti
Anche per il 2025, si applicano le disposizioni dell’articolo 59, comma 15, della legge n. 449 del 27 dicembre 1997, che consentono una riduzione del 50% dei contributi dovuti dagli artigiani e dagli esercenti attività commerciali con più di 65 anni di età, già titolari di pensione.
Inoltre, l’articolo 1, comma 186, della legge di bilancio 2025 (legge n. 207 del 30 dicembre 2024) prevede un’altra riduzione contributiva del 50% per i nuovi iscritti alle Gestioni speciali autonome INPS nel corso del 2025, purché percepiscano redditi d’impresa, anche in regime forfetario.
L’INPS fornirà ulteriori dettagli operativi su questa agevolazione con una specifica circolare.
Contribuzione IVS sul minimale di reddito
L’ISTAT ha registrato un aumento dello 0,8% nell’indice dei prezzi al consumo tra il 2023 e il 2024. Di conseguenza, il reddito minimo annuo su cui calcolare il contributo IVS per il 2025 è pari a 18.555,00 euro.
I contributi fissi dovuti sul minimale di reddito devono essere versati in quattro rate alle seguenti scadenze:
- 16 maggio 2025,
- 20 agosto 2025,
- 17 novembre 2025,
- 16 febbraio 2026.
Contribuzione IVS sul reddito eccedente il minimale
I contributi devono essere calcolati anche sulla parte di reddito d’impresa che supera il minimale di 18.555,00 euro. Per il 2025, il limite massimo della prima fascia di retribuzione annua pensionabile è stato fissato a 55.448,00 euro.
Per i redditi superiori a questa soglia, si applica un’aliquota aggiuntiva dell’1%, come previsto dall’articolo 3-ter del decreto-legge n. 384 del 19 settembre 1992, convertito dalla legge n. 438 del 14 novembre 1992.
Massimale imponibile di reddito annuo
Secondo l’articolo 1, comma 4, della legge n. 233/1990, il massimale di reddito annuo entro cui sono dovuti i contributi IVS è pari a 92.413,00 euro. Questo importo deriva dalla somma del limite massimo della prima fascia di retribuzione pensionabile (55.448,00 euro) e dei due terzi di tale importo (36.965,00 euro).
Modalità di versamento
Il pagamento dei contributi previdenziali deve essere effettuato utilizzando il modello F24, entro il termine previsto per il versamento delle imposte sui redditi per i contributi dovuti sulla quota di reddito eccedente il minimale (saldo 2024, primo e secondo acconto 2025).
In sintesi
IN SINTESI
Quali sono le principali novità sui contributi INPS per artigiani e commercianti nel 2025? L’INPS ha aggiornato gli importi dei contributi in seguito alla variazione dell’indice ISTAT, confermando le aliquote contributive al livello massimo del 24% per le gestioni pensionistiche autonome. Inoltre, sono state mantenute le agevolazioni per alcune categorie di contribuenti, tra cui i pensionati ultra-sessantacinquenni ei nuovi iscritti. Quali sono le aliquote contributive previste per il 2025? Per il 2025, le aliquote contributive per il finanziamento delle gestioni pensionistiche autonome sono fissate al 24% per gli artigiani e al 24,48% per i commercianti. Quali agevolazioni sono previste per particolari categorie di contribuenti? Sono confermate le riduzioni contributive per gli ultra-sessantacinquenni già pensionati, che beneficiano di una riduzione del 50% dei contributi. Inoltre, i nuovi iscritti alle Gestioni speciali autonome INPS nel corso del 2025 possono usufruire di una riduzione contributiva del 50%, condizione che percepiscano redditi d’impresa. Qual è il minimo di reddito per il calcolo dei contributi IVS nel 2025? L’ISTAT ha registrato un aumento dello 0,8% nell’indice dei prezzi al consumo tra il 2023 e il 2024, portando il reddito minimo annuo su cui calcolare il contributo IVS per il 2025 a 18.555,00 euro. Quali sono le cadenze per il versamento dei contributi fissi sul minimo di reddito? I contributi devono essere versati in quattro rate con le seguenti scadenze: 16 maggio 2025, 20 agosto 2025, 17 novembre 2025 e 16 febbraio 2026. Come vengono calcolati i contributi IVS sul reddito eccedente il minimo? Per i redditi d’impresa che superano il minimo di 18.555,00 euro, il limite massimo della prima fascia di retribuzione annua pensionabile è fissato a 55.448,00 euro. Per i redditi superiori a tale soglia, si applica un’aliquota aggiuntiva dell’1%. Qual è il massimo imponibile di reddito annuo per il 2025? Il massimole di reddito annuo entro cui sono dovuti i contributi IVS è pari a 92.413,00 euro, somma del limite massimo della prima fascia di retribuzione pensionabile (55.448,00 euro) e dei due terzi di conto importante (36.965,00 euro). Quali sono le modalità di versamento dei contributi previdenziali? Il pagamento deve essere effettuato tramite modello F24, rispettando il termine previsto per il versamento delle imposte sui redditi per i contributi dovuti sulla quota eccedente il minimo (saldo 2024, primo e secondo conto 2025). |