Contributi per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: domande dal 4 aprile 2025
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Contributi per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: domande dal 4 aprile 2025

Pubblicato il18 Marzo 2025 di Sabatino Pizzano

A partire dalle ore 12:00 del 4 aprile 2025, le piccole e medie imprese italiane potranno accedere al nuovo sportello per richiedere contributi destinati all'installazione di impianti di autoproduzione energetica. Il decreto direttoriale del Ministero delle Imprese e del Made in Italy del 14 marzo 2025 ha disciplinato le modalità attuative della misura denominata "Sostegno per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI", inquadrata nell'ambito dell'Investimento 16 della Missione 7 "REPowerEU" del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 320 milioni di euro, stanziati con decreto ministeriale del 13 novembre 2024, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 304 del 30 dicembre 2024.

Soggetti beneficiari e requisiti di ammissibilità

Possono accedere alle agevolazioni le PMI, come definite dalla Raccomandazione della Commissione europea 2003/361/CE del 6 maggio 2003 e dal decreto del Ministro dello sviluppo economico 18 aprile 2005, operanti su tutto il territorio nazionale. L'individuazione precisa dei requisiti dimensionali fa riferimento all'allegato I del Regolamento GBER, considerando parametri relativi a fatturato, totale di bilancio e numero di dipendenti.

Sono espressamente escluse dalla possibilità di beneficiare delle agevolazioni:

  1. Imprese operanti in settori esclusi, come dettagliato nell'allegato 1 al decreto direttoriale, tra cui:
    • Settore carbonifero,
    • Produzione primaria di prodotti agricoli,
    • Pesca e acquacoltura,
    • Produzione di prodotti del tabacco,
    • Fabbricazione di coke e prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio,
    • Fabbricazione di aeromobili, veicoli spaziali e relativi equipaggiamenti,
    • Fabbricazione di veicoli militari da combattimento,
    • Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata,
    • Attività di raccolta, recupero e smaltimento dei rifiuti,
    • Settore delle scommesse, lotterie e altri giochi d'azzardo.
  2. Industrie ad alta intensità energetica: imprese inserite nell'elenco tenuto dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA) relativo alle imprese a forte consumo di energia ai sensi dell'articolo 19, comma 2, della legge 20 novembre 2017, n. 167;
  3. Industrie ad alta emissione di CO2: imprese che svolgono attività incluse nell'ambito del sistema di scambio di quote di emissione dell'UE (ETS) che generano emissioni di gas a effetto serra superiori ai pertinenti parametri di riferimento;
  4. Imprese le cui attività non garantiscono il rispetto del principio DNSH, ai sensi dell'articolo 17 del regolamento (UE) n. 852/2020.

Una particolare disposizione riguarda le imprese operanti nel settore della produzione, del noleggio e della vendita di veicoli, che possono accedere alle agevolazioni esclusivamente qualora i ricavi lordi connessi all'attività svolta nell'unità produttiva oggetto di intervento derivino, in misura pari ad almeno il 50%, dalla produzione, dal noleggio o dalla vendita di veicoli a zero emissioni, definiti come veicoli che non emettono gas di scarico inquinanti durante il loro funzionamento (BEV e FCEV).

Programmi di investimento e spese ammissibili

I programmi di investimento ammissibili alle agevolazioni devono essere finalizzati all'autoproduzione di energia elettrica e rientrare nelle seguenti categorie:

È importante sottolineare che non è possibile prevedere contestualmente l'installazione di entrambe le tecnologie nello stesso programma di investimento, che deve quindi riguardare esclusivamente una delle due tipologie indicate.

Ciascun programma deve necessariamente includere la realizzazione di una diagnosi energetica, redatta secondo i criteri previsti dall'articolo 6, comma 3, del decreto ministeriale 13 novembre 2024. Tale diagnosi può essere predisposta da:

I programmi di investimento possono essere eventualmente integrati con impianti e sistemi di stoccaggio dell'energia prodotta, che devono rispettare le caratteristiche tecniche specificate nel decreto ministeriale.

La durata massima per la realizzazione dei programmi è fissata in 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni. Tutte le spese relative devono essere sostenute successivamente alla presentazione della domanda di agevolazione e debitamente documentate.

Per gli investimenti realizzati tramite leasing finanziario, si considerano ammissibili le spese sostenute dalla società di leasing per l'acquisizione dei beni oggetto del contratto. In fase di erogazione, sono ammesse le spese relative all'importo dei canoni – al netto degli interessi e delle altre spese connesse al contratto – effettivamente pagati e quietanzati entro il termine massimo di 20 mesi dalla data del provvedimento di concessione. Il contratto di leasing deve necessariamente:

Intensità dell'agevolazione e dotazione finanziaria

Le agevolazioni sono concesse nella forma di contributo in conto impianti, calcolato in percentuale delle spese ammissibili, che devono essere comprese tra un minimo di 30.000 euro e un massimo di 1.000.000 di euro. Le percentuali massime di contributo sono differenziate in base alla dimensione dell'impresa e alla tipologia di spesa:

La dotazione finanziaria complessiva di 320 milioni di euro è articolata secondo le seguenti riserve:

Procedure di presentazione delle domande e criteri di valutazione

La domanda di agevolazione deve essere presentata esclusivamente in formato elettronico, utilizzando la piattaforma informatica di Invitalia (www.invitalia.it), soggetto attuatore della misura, a partire dalle ore 12:00 del 4 aprile 2025 e fino alle ore 12:00 del 17 giugno 2025. L'accesso alla piattaforma avviene mediante identificazione tramite SPID, Carta Nazionale dei Servizi o Carta di Identità Elettronica.

La domanda, firmata digitalmente dal rappresentante legale dell'impresa o da un suo delegato, deve contenere:

La documentazione da allegare alla domanda comprende:

All'atto della presentazione della domanda viene rilasciato il Codice Unico di Progetto (CUP), che dovrà essere riportato su tutti i documenti contabili relativi al programma di investimento.

La valutazione delle domande avviene secondo una procedura a graduatoria basata sui seguenti criteri:

Il punteggio complessivo può essere aumentato del:

La graduatoria viene pubblicata sui siti di Invitalia e del Ministero entro 120 giorni dal termine di presentazione delle domande.

Modalità di erogazione delle agevolazioni

Le agevolazioni sono erogate in non più di due quote, previa presentazione di apposita istanza secondo lo schema predisposto da Invitalia. La richiesta della prima quota deve essere accompagnata dalle fatture di acquisto quietanzate o, nei limiti previsti, da fatture non quietanzate, nonché dalla documentazione relativa ai canoni di leasing eventualmente pagati.

La richiesta di erogazione a saldo (o in unica soluzione) deve essere presentata entro 60 giorni dalla conclusione del programma di investimento e deve includere:

Il Soggetto Attuatore effettua le verifiche di competenza entro 60 giorni dalla ricezione della richiesta di erogazione. Qualora il programma di investimento effettivamente realizzato risulti di importo inferiore a quello concesso, le agevolazioni vengono proporzionalmente rideterminate.

Per i programmi realizzati mediante leasing finanziario, la richiesta di erogazione del saldo deve essere presentata entro il termine massimo di 20 mesi dalla data di concessione delle agevolazioni.

Variazioni, revoche e obblighi dei beneficiari

Eventuali variazioni del programma di investimento devono essere comunicate tempestivamente attraverso la piattaforma informatica di Invitalia. Le agevolazioni possono essere revocate in caso di variazioni che comportino la rideterminazione del punteggio al di sotto della soglia minima di ammissione.

I soggetti beneficiari sono tenuti a rispettare numerosi obblighi, tra cui:

Considerazioni strategiche e vantaggi per le PMI

L'iniziativa rappresenta un'opportunità significativa per le PMI italiane di migliorare la propria competitività attraverso l'ottimizzazione dei costi energetici. L'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili consente infatti di ridurre sia i costi operativi che l'esposizione alla volatilità dei prezzi dell'energia.

Sotto il profilo finanziario, il contributo a fondo perduto fino al 40% riduce considerevolmente l'impegno economico iniziale, migliorando il ritorno sull'investimento e abbreviando i tempi di payback. La combinazione con eventuali sistemi di accumulo permette inoltre di ottimizzare l'autoconsumo, massimizzando i benefici economici derivanti dalla produzione autonoma di energia.

Dal punto di vista ambientale, l'adozione di tecnologie rinnovabili contribuisce alla riduzione dell'impronta carbonica aziendale, elemento sempre più rilevante anche nelle dinamiche di mercato e nelle relazioni con clienti e fornitori, oltre che nelle politiche di corporate social responsibility.

La misura si caratterizza per un approccio selettivo basato su criteri oggettivi di efficienza e sostenibilità, premiando i progetti con il miglior rapporto tra potenza installata e fabbisogno energetico e quelli economicamente più sostenibili. Questo meccanismo garantisce che le risorse pubbliche siano destinate agli interventi capaci di generare il massimo impatto in termini di transizione energetica.

Implicazioni fiscali e contabili

Sotto il profilo fiscale e contabile, il contributo in conto impianti erogato nell'ambito della misura è soggetto alla normativa generale in materia di aiuti pubblici alle imprese. In particolare:

Raccomandazioni operative

Il nuovo bando per l'autoproduzione di energia da fonti rinnovabili nelle PMI rappresenta un'opportunità concreta per le imprese italiane che intendono investire nella transizione energetica. La finestra temporale limitata (4 aprile - 5 maggio 2025) e la procedura valutativa a graduatoria rendono essenziale un'attenta pianificazione e preparazione della domanda.

Si consiglia alle PMI interessate di:

 

In sintesi

IN SINTESI


Quando aprirà lo sportello per la presentazione delle domande? Lo sportello aprirà alle ore 12:00 del 4 aprile 2025 e chiuderà alle ore 12:00 del 17 giugno 2025, attraverso la piattaforma Invitalia.


Chi può beneficiare degli incentivi? Possono accedere alle agevolazioni le PMI operanti su tutto il territorio nazionale, escluse quelle che operano nei settori specificamente indicati dal decreto (come carbonifero, petrolifero, pesca, aeronautico, gioco d'azzardo) e le imprese energivore e ad alta emissione di CO2.


Quali investimenti sono finanziabili? Sono finanziabili investimenti in impianti di autoproduzione energetica, in particolare impianti fotovoltaici o mini-eolici, inclusa la possibilità di abbinare sistemi di accumulo dell'energia prodotta. È obbligatorio effettuare una diagnosi energetica preliminare da parte di professionisti qualificati.


A quanto ammontano gli incentivi? Gli incentivi sono concessi come contributo in conto impianti sulle spese ammissibili (da 30.000 a 1.000.000 €), nella misura massima del 40% per micro e piccole imprese, del 30% per medie imprese, e del 50% per le spese relative alla diagnosi energetica.


Come verranno valutate le domande? Le domande verranno valutate attraverso una procedura a graduatoria sulla base di criteri come il rapporto tra potenza dell’impianto e fabbisogno energetico (50%), sostenibilità economica (30%), utilizzo di moduli fotovoltaici certificati (10%), e certificazioni ambientali (10%), con punteggi aggiuntivi per rating di legalità e certificazione della parità di genere.


Quali obblighi devono rispettare i beneficiari? I beneficiari devono garantire il rispetto del principio DNSH, evitare il doppio finanziamento, tenere una contabilità separata, utilizzare il Codice Unico di Progetto (CUP), e consentire controlli e verifiche durante e dopo la realizzazione del progetto.


Quali vantaggi strategici offre la misura? La misura consente alle PMI di abbattere significativamente i costi energetici e migliorare la sostenibilità ambientale, beneficiando inoltre di una riduzione dei tempi di ritorno dell’investimento grazie ai contributi a fondo perduto.


Ci sono implicazioni fiscali specifiche per questi contributi? Il contributo concorre al reddito d'impresa e può essere contabilizzato secondo il metodo diretto (in diminuzione del costo dell’investimento) o indiretto (tra i risconti passivi), mentre ai fini IVA non è rilevante. Non è cumulabile con altre agevolazioni pubbliche.


Cosa è consigliato fare alle PMI interessate? È consigliato effettuare subito una diagnosi energetica, valutare attentamente la sostenibilità economica dell’investimento, scegliere tecnologie certificate, rivolgersi a professionisti qualificati, e pianificare bene i tempi di realizzazione.

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