Il mondo dello sport, con le sue molteplici sfaccettature che spaziano dal professionismo al dilettantismo, rappresenta un settore di fondamentale importanza per l’economia e la società italiana. Consapevole di ciò, il legislatore ha recentemente deciso di rinnovare e ampliare una misura di sostegno fiscale che negli ultimi anni ha dimostrato la sua efficacia: il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive. Questa agevolazione, originariamente concepita come risposta alle difficoltà economiche causate dalla pandemia di COVID-19, si è rivelata uno strumento prezioso per incentivare gli investimenti nel settore sportivo, creando un circolo virtuoso che beneficia sia le imprese sponsor che le realtà sportive sponsorizzate. Nelle prossime sezioni, analizzeremo in dettaglio le caratteristiche di questa agevolazione, i soggetti che possono beneficiarne, le modalità di accesso e le implicazioni fiscali, offrendo una panoramica completa e approfondita di questa importante opportunità per imprese e realtà sportive.
Contesto normativo e l’evoluzione dell’agevolazione
Con il recente Decreto Legge 113/2024, meglio noto come “Decreto Omnibus”, il governo ha deciso di aprire una nuova finestra temporale per usufruire di questo beneficio fiscale, estendendolo agli investimenti effettuati dal 10 agosto al 15 novembre 2024. Questa decisione testimonia la volontà di continuare a sostenere un settore che, nonostante le sfide, continua a rappresentare un pilastro fondamentale del tessuto sociale ed economico italiano.
Inizialmente, l’agevolazione era stata concepita per gli investimenti effettuati nel periodo compreso tra il 1° luglio e il 31 dicembre 2020. Tuttavia, la persistenza delle difficoltà economiche e la positiva accoglienza della misura hanno portato a successive proroghe:
- Per l’intero anno 2021, grazie all’articolo 10, commi 1 e 2, del Decreto Legge 73/2021;
- Per il primo trimestre del 2022, come stabilito dall’articolo 9 del Decreto Legge 4/2022;
- Per il primo trimestre del 2023, in virtù dell’articolo 1, comma 615, della Legge 197/2022;
- Per il terzo trimestre del 2023, come previsto dall’articolo 37 del Decreto Legge 75/2023.
Questa sequenza di proroghe testimonia l’efficacia della misura e la volontà del legislatore di continuare a sostenere il settore sportivo anche oltre la fase acuta dell’emergenza sanitaria.L’ultima estensione, oggetto del presente articolo, è stata introdotta dall’articolo 4 del Decreto Legge 113/2024. Questa disposizione apre una nuova finestra temporale che va dal 10 agosto al 15 novembre 2024, confermando l’intenzione di mantenere attivo questo strumento di sostegno anche in una fase di progressiva normalizzazione economica.
Beneficiari dell’agevolazione
Il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive si rivolge a una platea ampia e diversificata di potenziali beneficiari. In particolare, possono accedere all’agevolazione:
- Imprese di qualsiasi dimensione e settore;
- Lavoratori autonomi;
- Enti non commerciali.
Questa inclusività riflette la volontà del legislatore di coinvolgere il più ampio spettro possibile di attori economici nel sostegno al mondo dello sport.D’altra parte, i destinatari degli investimenti pubblicitari agevolabili sono:
- Leghe che organizzano campionati nazionali a squadre nell’ambito delle discipline olimpiche e paralimpiche;
- Società sportive professionistiche;
- Società e associazioni sportive dilettantistiche.
Per queste ultime due categorie, è necessario che siano iscritte al registro CONI e che operino in discipline ammesse ai Giochi olimpici e paralimpici. Inoltre, un requisito fondamentale è che svolgano attività sportiva giovanile, elemento che sottolinea l’attenzione del legislatore verso la promozione dello sport tra i giovani.
È importante notare che sono esclusi dall’agevolazione gli investimenti pubblicitari effettuati nei confronti di soggetti che aderiscono al regime fiscale agevolato previsto dalla Legge 16 dicembre 1991 n. 398, tipicamente utilizzato da associazioni sportive dilettantistiche di piccole dimensioni.
Requisiti e limiti dell’investimento
Per poter beneficiare del credito d’imposta, l’investimento in campagne pubblicitarie deve rispettare alcuni criteri specifici:
- L’importo complessivo dell’investimento non deve essere inferiore a 10.000 euro. Questa soglia minima serve a garantire che l’agevolazione sia destinata a investimenti di una certa rilevanza;
- I destinatari dell’investimento (leghe, società sportive professionistiche, società e associazioni sportive dilettantistiche) devono aver registrato, nel periodo d’imposta 2023, ricavi compresi tra 150.000 euro e 15 milioni di euro. Questi ricavi devono essere relativi alle attività commerciali indicate all’articolo 85, comma 1, lettere a) e b) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi) e devono essere stati prodotti in Italia;
- È prevista un’eccezione al requisito dei ricavi per le realtà sportive di nuova costituzione: se l’investimento è rivolto a leghe, società sportive professionistiche, società e associazioni sportive dilettantistiche costituite a partire dal 1° gennaio 2023, il requisito relativo ai ricavi non si applica;
- Le società e associazioni sportive destinatarie dell’investimento devono certificare di svolgere attività sportiva giovanile. Questo requisito sottolinea l’importanza attribuita dal legislatore alla promozione dello sport tra i giovani;
- I pagamenti relativi agli investimenti agevolabili devono essere effettuati tramite sistemi tracciabili: versamento bancario o postale, oppure mediante altri sistemi di pagamento previsti dall’articolo 23 del Decreto Legislativo 241/1997;
Questi requisiti mirano a garantire che l’agevolazione sia indirizzata verso investimenti significativi e verso realtà sportive di una certa solidità, escludendo al contempo le realtà più piccole (che possono beneficiare di altri tipi di agevolazioni) e quelle di dimensioni molto grandi.
Modalità di fruizione e limiti del credito d’imposta
Il credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive presenta caratteristiche specifiche in termini di fruizione e limiti:
- Utilizzo esclusivo in compensazione: Il credito può essere utilizzato esclusivamente in compensazione, ai sensi dell’articolo 17 del Decreto Legislativo 241/1997. Questo significa che il beneficiario può utilizzare il credito per ridurre i propri debiti fiscali e contributivi, compensandolo con i versamenti dovuti;
- Necessità di presentare istanza: Per poter fruire del credito, è necessario presentare un’istanza al Dipartimento dello sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Le modalità di presentazione dell’istanza sono regolate dal DPCM 30 dicembre 2020 n. 196, applicato nei limiti di compatibilità con la nuova disposizione;
- Termini per la presentazione delle domande: Il Dipartimento per lo sport pubblicherà sul proprio sito web un avviso con i termini per la presentazione delle domande. Questo avviso avrà efficacia di pubblicità notizia;
- Ripartizione in caso di risorse insufficienti: Nel caso in cui le risorse disponibili (7 milioni di euro per l’anno 2024) non fossero sufficienti a coprire tutte le richieste ammesse, si procederà a una ripartizione proporzionale tra i beneficiari. È previsto un limite individuale per ciascun soggetto, pari al 5% del totale delle risorse annue;
- Rispetto del regime “de minimis”: L’agevolazione viene concessa nel rispetto dei regolamenti europei sugli aiuti “de minimis”. Questo implica che l’importo totale degli aiuti che un’impresa può ricevere nell’arco di tre esercizi finanziari non può superare determinate soglie (generalmente 200.000 euro, con alcune eccezioni per settori specifici);
- Natura di spesa pubblicitaria: Il corrispettivo sostenuto per le spese agevolate costituisce, per il soggetto erogante, una spesa di pubblicità. Questo significa che, oltre al credito d’imposta, l’investimento può godere della deducibilità fiscale prevista per le spese pubblicitarie.
Queste caratteristiche rendono il credito d’imposta uno strumento flessibile e potenzialmente vantaggioso per le imprese, pur nel rispetto di limiti e regole volti a garantire un utilizzo corretto e equo delle risorse pubbliche.
Conclusioni
Il rinnovo del credito d’imposta per le sponsorizzazioni sportive rappresenta un’importante opportunità per il mondo dello sport e per le imprese italiane. Questa misura, nata come risposta all’emergenza COVID-19, si è evoluta in uno strumento strutturale di sostegno al settore sportivo, capace di creare sinergie positive tra mondo imprenditoriale e realtà sportive.